Wordsmith A.I., in America robot-giornalisti scriveranno notizie sportive
La notizia è delle scorse settimana ma è davvero intrigante e apre diversi scenari: l’Associated Press (AP) utilizzerà un software per scrivere notizie relative alla Minor League Baseball. Come riportato direttamente dal sito dell’agenzia il software è frutto di una partnership con Automated Insights, una società californiana che utilizza l’intelligenza artificiale, attraverso la piattaforma Wordsmith …
La notizia è delle scorse settimana ma è davvero intrigante e apre diversi scenari: l’Associated Press (AP) utilizzerà un software per scrivere notizie relative alla Minor League Baseball. Come riportato direttamente dal sito dell’agenzia il software è frutto di una partnership con Automated Insights, una società californiana che utilizza l’intelligenza artificiale, attraverso la piattaforma Wordsmith A.I., per analizzare i big data e trasformarli poi in storie.
Come funziona Wordsmith A.I.?
Wordsmith A.I. ogni anno produce 1,5 miliardi di storie in automatico, in campo finanziario, immobiliare e dell’e-commerce
Analizzato da un punto di vista editoriale (ed economico), l’attrattiva di un software come Wordsmith A.I. – che ogni anno produce 1,5 miliardi di storie in automatico, in campo finanziario, immobiliare e dell’e-commerce – è indubbia: piuttosto che pagare decine o centinaia di giornalisti per partecipare ad eventi (magari minori), si possono generare innumerevoli storie ed articoli nello stesso tempo in cui una persona ne scriverebbe uno solo.
Si possono generare innumerevoli storie ed articoli nello stesso tempo in cui una persona ne scriverebbe uno solo
Così facendo i giornalisti potrebbero dedicarsi a nuove storie, ad approfondimenti e scoop, senza che il lettore occasionale si renda conto che si tratta di un articolo che non è stato scritto da un essere umano.
Per costruire (in tutti i sensi) le notizie, il bot si basa sui dati forniti dalla Major League Baseball Advanced Media (MLBAM), un insieme di notizie e di statistiche riguardanti la Minor League Baseball, e ogni notizia generata in automatico viene indicata come tale ai lettori a piè d’articolo.
Siamo vicini alla fine del giornalismo?
Nel 2008 il giornalista della BBC Waseem Zakir coniò il neologismo churnalism, sincrasi di churn out (produrre in grande quantità e senza badare molto alla qualità; sfornare; tirare fuori a getto continuo) e journalism, per indicare la prassi diffusa di copiare e incollare comunicati stampa senza cambiare una virgola, senza correggere refusi e imprecisioni, senza verificare e incrociare le informazioni contenute, senza approfondire la notizia, e ovviamente senza citare la fonte.
Ecco perché, come ha spiegato Barry Bedlan, responsabile di AP per i prodotti sportivi, “dobbiamo assicurarci che tutto quello che va in rete sia accurato al 100%. Ma una volta configurato in maniera appropriata il software questo non è un problema”.
Dobbiamo assicurarci che tutto quello che va in rete sia accurato al 100%. Ma una volta configurato in maniera appropriata il software questo non è un problema
Il rischio, paventato da molti, è la scomparsa della figura del giornalista-cronista, così come di altre figure professionali, perché l’intelligenza artificiale sta prendendo sempre più piede non solo nel settore dei news media, ma anche per potenziare tutta una serie di settori: dal servizio clienti alla scoperta di nuovi farmaci, fino alla sicurezza informatica. I vantaggi, a prima vista, sono ben comprensibili: con le macchine si possono raggiungere risultati maggiori che con gli esseri umani, spendendo meno. Peccato che maggiori, non sempre significhi migliori…
Ecco Wordsmith A.I. in azione
https://www.youtube.com/watch?time_continue=5&v=_uxI8Vu1S2U