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Aperture di partite Iva, continua il trend negativo

La voglia di mettersi in proprio si riduce di giorno in giorno. Sarà l’insicurezza, oppure la perdita di speranza, fatto sta che anche a febbraio l’apertura di nuove attività ha subito una contrazione.   Il cambio di regime non aiuta Nel secondo mese dell’anno sono state avviate 42.799 nuove partite Iva, il 16,8% in meno …

La voglia di mettersi in proprio si riduce di giorno in giorno. Sarà l’insicurezza, oppure la perdita di speranza, fatto sta che anche a febbraio l’apertura di nuove attività ha subito una contrazione.

 

Il cambio di regime non aiuta

Nel secondo mese dell’anno sono state avviate 42.799 nuove partite Iva, il 16,8% in meno rispetto a febbraio 2014.

Ormai è chiaro che sul dato ha inciso l’arrivo del nuovo regime fiscale. È quindi probabile che chi era intenzionato ad aprire l’attività abbia anticipato i tempi a fine 2014 per continuare a godere dei vecchi minimi.

Il passo indietro effettuato col decreto Milleproroghe dovrebbe avere effetto a partire da marzo. Staremo a vedere cosa accadrà. Intanto a febbraio al nuovo regime forfetario  hanno aderito 9.653 persone, che fanno il paio con le 10.708 avevano aderito a gennaio.

 

Attività e contesto geografico

Ogni 100 nuove attività aperte, 67 sono rappresentate da persone fisiche (quindi imprese individuali), 25 da società di capitali (la Spa o la Srl) e 8 da società di persone (la Snc o la Sas). A conferma di quanto appena scritto, a febbraio il calo più consistente ha riguardato l’apertura delle imprese individuali: -23% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Ogni 100 nuove attività aperte, 67 sono rappresentate da persone fisiche.

Per quanto concerne la ripartizione territoriale, il 42% delle partite Iva avviate a febbraio ha interessato le regioni del Nord, il 22% quelle del Centro e il 36% il Sud e le Isole. Le regioni che hanno accusato la maggiore flessione sono state Marche (-28,1%) e Umbria (-24,3%), quelle che hanno contenuto i danni sono state Sardegna (-6,1%) e Valle d’Aosta (-11,1%). Nessuna regione ha registrato una crescita, segno che la crisi si sente dappertutto.

Il segno meno detta legge anche nella ripartizione per settore produttivo: più accentuato il calo nelle attività professionali (-43,5%) e nella sanità (-32,8%), più contenuto  nella ristorazione (-4,2%) e in agricoltura (-4,8%). Guarda caso i settori più colpiti sono quelli dove il cambio di regole del nuovo regime forfetario incide di più.

 

Calano i giovani

Il 44% della nuove partite Iva è stato aperto da giovani fino ai 35 anni

Infine, soffermandosi sull’età, il 44% della nuove partite Iva è stato aperto da giovani fino ai 35 anni, mentre il 37% da persone tra i 36  e i 50 anni. Rispetto a febbraio 2014 solo la classe di età tra i 51 e i 65 anni è calata meno del 10%, per le altre la riduzione è stata molto più drastica. Fa riflettere la flessione della classe più giovane: -32%.

Cifre impietose che se non invertite difficilmente porteranno ad una ripresa.

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