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Come rateizzare una cartella esattoriale

Cartelle esattoriali: come si rateizzano, qual è la procedura per la richiesta di rateizzazione, cosa succede se l'importo eccede i 120mila euro. Ecco come funziona per le persone fisiche e per quelle giuridiche.

Chi non riesce a pagare una cartella esattoriale in un’unica soluzione ha la possibilità di richiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate. Ma come funziona la rateizzazione di una cartella esattoriale?

Cartelle fino a 120.000 euro

Cominciamo dalla strada più semplice, riservata ai contribuenti che hanno una cartella da rateizzare di importo inferiore a 120.000 euro. In questo caso sarà possibile ottenere la rateizzazione fino a 72 rate mensili in maniera piuttosto rapida e snella. Si può, infatti, procedere direttamente online mediante il servizio Rateizza adesso o compilando il modello R1-pdf da inviare via PEC agli indirizzi che sono riportati all’interno dello stesso modello.

Una volta che l’Agenzia delle Entrate avrà processato la richiesta e confermato l’accesso alla rateizzazione della cartella, sarà possibile pagare le rate nei modi e nei termini previsti dall’accordo con l’Agente per la riscossione. Fino a quando si sarà in regola con i pagamenti delle rate, l’Agenzia delle Entrate non potrà iscrivere nuovi fermi o ipoteche, né sarà possibile attivare qualsiasi procedura esecutiva.

La rateizzazione, in questo caso viene accettata “d’ufficio” e di solito non ci sono problemi.

L’estinzione delle procedure esecutive

Si consideri inoltre che il pagamento della prima rata del piano di rateizzazione determina anche l’estinzione delle procedure esecutive che si sono precedentemente avviate. Questo a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo, ovvero che nell’ambito di procedure di espropriazione mobiliare ed immobiliare, non sia stata già disposta l’assegnazione/aggiudicazione dei beni con effetto immediato.

Altra condizione che impedisce l’estinzione delle procedure esecutive è quella che vede già presentata l’istanza di assegnazione: una procedura esecutiva, alternativa alla vendita, che consiste nell’attribuzione diretta del bene pignorato al creditore, al fine di soddisfare il credito.

Infine, le procedure esecutive non si annullano se è già stato emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati o ancora se “un terzo” ha reso quella che viene definita dichiarazione positiva. Vediamo meglio di cosa si tratta. Il pignoramento presso terzi è una particolare forma di espropriazione che ha come oggetto beni mobili di proprietà del debitore in possesso di terzi o crediti del debitore nei confronti di terzi. Il terzo rilascia dichiarazione positiva quando comunica per vie ufficiali (ad esempio tramite pec) di possedere cose appartenenti al debitore esecutato o somme allo stesso dovute, sulle quali non gravano vincoli o restrizioni. Tale dichiarazione ha l’effetto di accertare in modo definitivo l’esistenza dei beni e dei crediti, aprendo la fase destinata all’assegnazione o alla vendita degli stessi, con lo scopo di soddisfare il credito (Cass. n. 17367/2003).

Cartelle oltre i 120.000 euro

Chiarito come funziona la rateizzazione delle cartelle fino a 120.000 euro, occupiamoci delle posizioni che superano questa soglia.

Per gli importi superiori a 120.000 euro è infatti possibile richiedere la rateizzazione con rate costanti oppure crescenti, presentando apposita domanda mediante il modello R2-pdf, da completare in ogni parte e inviare agli specifici indirizzi PEC riportati nello stesso documento, allegando anche la certificazione relativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del proprio nucleo familiare, attestando così al temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica.

Se l’Agenzia delle Entrate accoglierà la domanda, il contribuente potrà beneficiare di una rateizzazione con piano ordinario fino a 72 rate. Gli effetti sono i medesimi già visti per la rateizzazione delle cartelle fino a 120.000 euro.

Qualcosa di molto simile è prevista anche per le aziende. Viene valutata la situazione patrimoniale della società, in questo caso per capire se l’azienda è in grado o meno di sostenere la rateizzazione. Poiché si tratta di una procedura di valutazione soggetta a una certa arbitrarietà, sia nel caso delle persone fisiche sia nel caso delle persone giuridiche, quando possibile i commercialisti consigliano di abbassare l’importo dovuto poco al di sotto dei 120mila euro, così da poter accedere alla procedura di rateizzazione online. Bastano uno o più versamenti spontanei, da effettuarsi entro 60 giorni dal ricevimento della cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Il versamento però deve essere effettuato usando il bollettino postale modello F35, da pagare in Posta, presso alcune banche attrezzate per l’operazione o recandosi presso uno degli uffici dell’AR. Per non sbagliare è opportuno chiedere consiglio a un commercialista.

Ovviamente abbassare la soglia tramite pagamento parziale può avere senso quando la cifra non è molto superiore a 120mila euro e/o sulla base della propria liquidità disponibile (o di quella della società).

Come si chiede il piano straordinario fino a 120 rate

Nel caso in cui il contribuente non sia nelle condizioni di ottenere un piano ordinario di 72 rate per la rateizzazione della cartella esattoriale, può domandare la rateizzazione fino a 120 rate.

Per beneficiare di questa maggiore dilazione è tuttavia necessario dimostrare di non essere in grado di pagare il debito secondo quanto è previsto per accedere al piano ordinario. In particolare, l’importo della rata del piano ordinario deve essere superiore al 20% del reddito mensile dell’intero nucleo familiare, come risultante dall’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) riportato nel modello ISEE.

Fermo restando tale ulteriore requisito, gli effetti dell’accesso al piano straordinario sono i medesimi di quanto già visto. Dalla presentazione della richiesta e fino al momento in cui il contribuente sarà in regola con i pagamenti, l’Agenzia delle Entrate non iscriverà nuovi fermi o ipoteche, né attiverà qualsiasi nuova procedura esecutiva.

La domanda di rateizzazione per l’accesso al piano straordinario può essere presentata attraverso il modello R4-pef, inviando tale documento e la dichiarazione di grave difficoltà economica all’indirizzo PEC indicato.

Come chiedere la proroga del piano di rateizzazione

Una volta che il contribuente ha avuto accesso al piano di rateizzazione può ben domandare la sua proroga nel caso in cui le sue condizioni economiche peggiorino.

La proroga:

  • può essere richiesta una sola volta;
  • può essere ordinaria fino a un massimo di 72 rate o straordinaria fino a un massimo di 120 rate;
  • è richiedibile presentando una nuova domanda motivata;
  • deve essere accompagnata dalla dichiarazione del peggioramento della temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica.

Ma come si comprova il peggioramento della situazione economica?

La strada più semplice è intuibilmente quella di presentare una dichiarazione Isee in cui sia evidente il deterioramento della condizione economica del proprio nucleo familiare. Se ciò non è possibile (perché magari l’evento che ha determinato il peggioramento economico è successivo all’anno di riferimento dell’Isee) è possibile presentare altra documentazione utile. Come ad esempio la dichiarazione di cessazione del rapporto di lavoro o la nascita di uno o più figli.

La domanda di proroga del piano di rateizzazione dovrà essere inviata agli stessi indirizzi PEC riportati nei modelli originariamente utilizzati.

E come funziona per le aziende?

Se le condizioni economiche dell’impresa peggiorano, e la rateizzazione non è decaduta, è comunque possibile chiedere di allungare i tempi di pagamento delle rate, allegando i documenti necessari a provare quale sia la situazione patrimoniale. Il procedimento (indirizzi PEC riportati nei modelli già usati) e quanto è possibile ottenere (72 o 120 rate) di fatto non cambia.

Quando si perdono i vantaggi della rateizzazione delle cartelle?

I benefici della rateizzazione delle cartelle di cui abbiamo parlato nelle scorse righe decadono nel caso in cui si verifichino uno o più eventi previsti dalla normativa in vigore, ovvero:

  • inadempienza, intesa come il mancato pagamento di alcune delle rate del piano di ammortamento;
  • assoggettamento del richiedente a una procedura concorsuale;
  • decesso del richiedente;
  • società cancellata dal Registro delle Imprese.

Una volta occorso uno o più di questi eventi, l’Agenzia delle Entrate potrà riprendere le azioni di recupero che aveva sospeso in sede di accettazione del piano di rateizzazione.

Si tenga in ogni caso conto che la decadenza dal beneficio della rateizzazione di una o più cartelle esattoriali non determina l’impossibilità di domandare la dilazione del pagamento per carichi differenti da quelli per cui era originariamente intervenuta la decadenza.

Per saperne di più sulle cartelle esattoriali 2023 invitiamo naturalmente tutti i nostri lettori a leggere il nostro apposito approfondimento.

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