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DSCR per startup: funzione e calcolo del Debt Service Coverage Ratio

Il DSCR (Debt Service Coverage Ratio) è un indicatore sempre più importante per le startup, un valore che consente di monitorare il livello di copertura dell’indebitamento della propria azienda e, dunque, comprendere se il proprio business sia o meno sostenibile. Punto di riferimento crescente all’interno dei piani finanziari di ogni azienda, l’uso di questa metrica …

Il DSCR (Debt Service Coverage Ratio) è un indicatore sempre più importante per le startup, un valore che consente di monitorare il livello di copertura dell’indebitamento della propria azienda e, dunque, comprendere se il proprio business sia o meno sostenibile.

Punto di riferimento crescente all’interno dei piani finanziari di ogni azienda, l’uso di questa metrica permette all’imprenditore di comprendere se i flussi di cassa generati dall’azienda permettano o meno la copertura dei propri obblighi finanziari in un periodo di tempo che è di norma compreso tra i 3 e i 5 anni futuri.

Considerato che per una startup dimostrare la propria capacità di copertura del debito è fondamentale nel momento in cui ci si presenta dinanzi a investitori e finanziatori, assumere una migliore consapevolezza su questo ambito può certamente costituire un buon termine di utilità. Proviamo a conoscerlo meglio!

Cos’è il DSCR e perché devi calcolarlo

Cominciamo con qualche definizione. Come abbiamo già anticipato, il DSCR è un indicatore molto importante per valutare la salute finanziaria della tua impresa, considerato che questo valore misura la capacità della tua impresa di ripagare gli obblighi finanziari sulla base dei flussi di cassa che sarà in grado di generare nel periodo di esame.

Ancora prima di scendere più nel dettaglio con il suo calcolo, possiamo già qui premettere che un valore elevato del DSCR indica una maggiore capacità di ripagare i debiti, divenendo in questo modo uno strumento prezioso per investitori e finanziatori che sono interessati a valutare la solvibilità di un’impresa.

Attenzione, però: il riferimento al valore elevato di cui sopra non può essere ricondotto a termini assoluti. Ogni settore ha dei DSCR di riferimento differenti e la stessa metrica varia continuamente, riflettendo così sia il miglioramento che il deterioramento delle performance finanziarie dell’impresa.

Con questa consapevolezza in mente, tra breve vedremo tuttavia quali sono i valori che possiamo assumere come guida per valutare la nostra azienda.

Per il momento, ricordiamoci che il DSCR è una misura della sostenibilità finanziaria del debito aziendale e che questo indicatore – se ben calcolato – ci permette di capire se i flussi di cassa permetteranno alla nostra impresa di onorare i propri debiti finanziari o meno.

DSCR

Come calcolare il DSCR

Terminata questa breve fase introduttiva, compiamo un piccolo passo in avanti e cerchiamo di capire come si calcola il DSCR.

Nella sua formula più semplice, abbiamo:

  • al numeratore, il cash flow operativo al netto delle tasse: è il flusso di cassa prodotto dalla gestione caratteristica (non si tengono pertanto in considerazione ricavi diversi e straordinari), al netto delle uscite che sono relative al pagamento delle imposte sul reddito d’esercizio;
  • al denominatore, il cash flow al servizio del debito: è il flusso finanziario per il pagamento degli interessi passivi e della quota capitale dei finanziamenti contratti o da contrarre, nel periodo di tempo considerato.

Come interpretare i risultati del DSCR

Se ben calcolato, il DSCR ci fornirà un risultato positivo o negativo, che potremo interpretare prestando particolare attenzione alle valutazioni sopra premesse.

Sebbene non esistano dei valori ideali, le considerazioni qui sotto espresse potrebbero rappresentare una buona guida per una prima interpretazione del DSCR:

Valore DSCR Significato
Minore di 1 (DSCR < 1) È la situazione peggiore, perché significa che il flusso di cassa operativo al netto del flusso fiscale non può coprire gli impegni sottoscritti dall’azienda nei confronti dei creditori. Manifesta di norma una tensione finanziaria che potrebbe sfociare nell’impossibilità di rimborsare il debito nei modi e nei tempi concordati e, dunque, minare alla base la sostenibilità del business.
Uguale a 1 (DSCR = 1) Il cash flow operativo al netto delle imposte viene assorbito completamente dagli impegni nei confronti dei creditori finanziari. L’impresa non ha dunque altro denaro per gli investimenti o per riconoscere i dividendi agli azionisti.
Maggiore di 1 (DSCR > 1) E’ evidentemente la soluzione migliore, poiché il cash flow operativo al netto delle imposte è superiore al flusso finanziario a servizio del debito. In questa ipotesi, l’impresa riesce a far fronte agli impegni nei confronti dei creditori finanziari.

Attenzione, però: un DSCR leggermente superiore a 1 non è una situazione ideale, considerato che in caso di previsioni parzialmente errate o di imprevisti, la società potrebbe non essere in grado di sostenere il debito. Un valore ideale potrebbe dunque essere compreso tra 1,20 e 1,40 anche se tutto dipende dal profilo di rischio del progetto.

 

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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