Autorizzazione per piattaforme di crowdfunding, cosa cambia
Il 20 dicembre 2022 si è svolta la teleconferenza tra le neo-nominate autorità di vigilanza sul Crowdfunding, per parlare nel dettaglio del processo di autorizzazione degli operatori in ambito equity, come previsto dal Regolamento Europeo in materia. Alla conferenza hanno partecipato anche diversi rappresentanti delle piattaforme di crowdfunding, diretti interessati.
Processo di autorizzazione per le piattaforme di crowdfunding: Consob e Banca d’Italia hanno aperto la discussione con i soggetti coinvolti. Il gioco si fa duro e molti operatori non riusciranno a stare al passo.
Finalmente, dopo un clamoroso ritardo di mesi, si entra nel vivo del processo di autorizzazione voluto dall’Unione Europea e previsto dal Regolamento UE 2020/1503. Mentre scriviamo è in corso la teleconferenza e l’incontro con i gestori del lending crowdfunding, dopo quella di ieri sull’equity crowdfunding.
Gli operatori che faranno domanda per il patentino
Ad oggi gli operatori che si sono dichiarati interessati a proseguire l’attività di raccolta in campo equity oltre il mese di ottobre 2023 (cioè quelli che vogliono proseguire ottenendo il patentino europeo) sono in tutto 66. C’è da aspettarsi, come abbiamo già sottolineato, che un serie di piattaforme non riusciranno a competere nel mercato allargato e che questo numero cali ancora.
Le Autorità di Vigilanza Consob e Banca d’Italia hanno raccontato il percorso di autorizzazione, tratteggiato sulla base di quello che è stato previsto fino ad ora dal Governo per l’attuazione del Regolamento (UE) 2020/1503 in merito ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese.
Il decreto legislativo non è ancora definitivo ma in linea di massima è stato approvato il 9 dicembre e trasmesso alle Camere per il parere previsto dalle regole per gli atti di delegazione comunitaria. Ragionevolmente, i primi depositi delle domande di autorizzazione europea potranno cominciare nella seconda metà del mese di febbraio.
I primi depositi delle domande di autorizzazione europea potranno cominciare nella seconda metà di febbraio
Portali sempre più simili agli intermediari finanziari
Come già si era immaginato, l’attuazione del Regolamento europeo va a uniformare sempre più le piattaforme di equity crowdfunding, o meglio le società che le gestiscono, agli altri intermediari finanziari. Consob e Banca d’Italia confermano questa direzione. Presto sarà pubblico il protocollo d’intesa tra le due Autorità relativo al governo dei processi di vigilanza e ai compiti di ciascun ente.
Inoltre Consob metterà a disposizione degli stakeholder il Regolamento sulle comunicazioni di marketing. Questa materia infatti è stata delegata dall’UE alle singole nazioni.
Il processo di autorizzazione per le piattaforme di crowdfunding verrà gestito senza soluzione di continuità, e questa è una buona notizia. I portali passeranno direttamente alla disciplina comunitaria man mano che verranno autorizzati. Ovviamente entro il termine ultimo di novembre 2023, senza alcuno stop per l’operatività. Saranno bloccate cioè solo le piattaforme che non faranno domanda per il patentino a tempo debito.
Il processo di autorizzazione per le piattaforme è definitivo?
Purtroppo no… Alcuni temi saranno oggetto di discussione e approfondimento a livello comunitario. Quindi potrebbero ancora verificarsi dei cambiamenti che impatteranno sul processo di autorizzazione per le piattaforme. Attualmente le Autorità italiane stanno ancora valutando come approcciare i temi regolatori concernenti l’adeguata verifica ai fini anti-riciclaggio, ad esempio, perché ci sono alcune sovrapposizioni normative tra Regolamento Europeo e dichiarazioni dell’EBA.
Il punto di vista degli operatori: Opstart
«Il messaggio che i responsabili di Banca d’Italia e Consob hanno voluto dare agli operatori del crowdfunding in occasione della teleconferenza è stato molto chiaro. Anche se sono 66 le manifestazioni di interesse, molte meno saranno le realtà che potranno effettivamente continuare a operare dopo il novembre 2023. Improvvisarsi gestori di un portale non sarà più possibile. La nuova regolamentazione, infatti, è molto più stringente e complessa rispetto all’attuale Regolamento italiano, quello che ha permesso di operare fino ad oggi nel mondo del crowdfunding – ha sottolineato Giovanpaolo Arioldi, CEO e co-founder di Opstart.
“Il gioco si fa serio e bisogna essere organizzati per gareggiare in Serie A, altrimenti meglio lasciar perdere”
Di fatto si viene equiparati a un intermediario finanziario, quindi chi non ha la struttura adeguata e la possibilità di fare questo lavoro non potrà proseguire. Ci sono dei requisiti patrimoniali e di struttura da rispettare. Servono serietà, preparazione e idee chiare.
Consob e Banca d’Italia hanno invitato a chiedere il patentino solo per i paesi e per i settori nei quali si avrà poi davvero intenzione di operare. Chiedere un’autorizzazione più ampia, nella speranza, ad esempio, di operare in tutta UE o di occuparsi non solo di equity ma anche di lending in un secondo momento, è sconsigliato. Il gioco si fa serio e bisogna essere organizzati per giocare in Serie A, altrimenti meglio lasciar perdere. Opstart affronta il processo di autorizzazione con qualche milione di euro di capitalizzazione, e una struttura composta da 15 dipendenti specializzati e avviata dal 2015, che può contare su tutte le divisioni equity, lending e minibond» ha concluso Arioldi.
Il punto di vista degli operatori: CrowdFundMe
«Il recente incontro tra Consob e Bankitalia dimostra che le istituzioni vogliono continuare a impegnarsi per migliorare sempre più il quadro normativo della finanza alternativa. L’Italia è un terreno fertile per questo mercato che ha prospettive di crescita davvero significative» ha commentato Tommaso Baldissera Pacchetti, CEO e founder CrowdFundMe.
“Le istituzioni stanno confermando il loro impegno a migliorare sempre più il quadro della finanza alternativa”
Il punto di vista degli operatori: WeAreStarting
«Consob e Banca d’Italia hanno indicato chiaramente l’intenzione di voler valutare nel dettaglio la capacità degli operatori di poter affrontare, con la necessaria organizzazione e con un’adeguata solidità dei conti, l’attività nel contesto creato dal nuovo regolamento ECSP. L’impressione è di un orientamento verso la concretezza e la sostanza, reso possibile dall’esperienza maturata da Consob in questi anni. La presa di posizione di Consob e Banca d’Italia, per niente scontata, porterà ad avere un mercato composto da player affidabili e solidi. Purtroppo, nel corso del workshop, c’è stato ancora poco spazio per approfondire temi di dettaglio che hanno impatto sulle domande che dovranno essere presentate, ma è sicuramente apprezzabile l’approccio di disponibilità da parte degli enti». Ha commentato Carlo Allevi, founder e Ceo di WeAreStarting.
“La presa di posizione di Consob e Banca d’Italia, per niente scontata, porterà ad avere un mercato composto da player affidabili e solidi”
«Anche grazie ad un’attenzione particolare alle best practice internazionali, ritengo che WeAreStarting sia particolarmente pronta alla transizione al nuovo regolamento, avendo da sempre puntato sulla costruzione del track record e sull’attenzione ai conti. Già negli scorsi mesi, per farci trovare pronti, ci siamo inoltre concentrati sul rafforzamento della struttura e abbiamo ricevuto un investimento per un ulteriore rafforzamento patrimoniale. Finora il percorso per recepire la nuova normativa sul crowdfunding in Italia è stato obiettivamente caratterizzato da ritardi e da incertezze, ma finalmente si può avere un’idea chiara delle tempistiche e delle condizioni per ottenere la nuova autorizzazione. Nel 2023 le piattaforme dovranno dedicare ancora parecchie energie alle attività legate alla transizione, ma sono convinto che dal 2024 il mercato beneficerà del nuovo contesto, che porterà innovazione, maggiore integrazione a livello europeo e nuove opportunità per le imprese e per gli investitori». Ha concluso Allevi.
Il punto di vista degli operatori: Mamacrowd
«Siamo contenti di questo primo incontro. La presenza dei due organi di vigilanza, Consob e Banca d’Italia, è un forte segnale di ulteriore garanzia per gli investitori che potranno operare in piattaforme selezionate e sempre più sicure». Ha commentato Dario Giudici, Ceo di Mamacrowd.
“Abbiamo scritto la prima pagina di una nuova era del crowdfunding, abbiamo ancora da lavorare per arrivare alla fase attuativa ma siamo a disposizione delle autorità per trovare le soluzioni migliori e più competitive per tutti gli attori coinvolti”
«L’armonizzazione europea del regolamento sul crowdfunding allarga gli orizzonti al di fuori dei confini consentendo ad una platea più ampia di investire nei progetti delle imprese italiane e, contestualmente, agli investitori italiani di accedere a progetti anche internazionali. Abbiamo scritto la prima pagina di una nuova era del crowdfunding, abbiamo ancora da lavorare per arrivare alla fase attuativa ma siamo a disposizione delle autorità per trovare le soluzioni migliori e più competitive per tutti gli attori coinvolti, consapevoli che il crowdfunding rappresenti sempre di più uno strumento di investimento alternativo sul quale puntare». Ha concluso Giudici.