Foody, la startup delle esperienze enogastronomiche apre il capitale
Nata nel 2017, dopo aver attraversato il difficilissimo periodo della Pandemia uscendone più forte di prima, ora la travel tech company dedicata alla vendita online di esperienze del gusto è pronta per crescere ancora.
Foody è il primo portale dedicato espressamente alla valorizzazione e alla promozione del Turismo enogastronomico, grazie al quale chi viaggia può prenotare e vivere oltre 300 autentiche esperienze del gusto attentamente selezionate, oggi in ben 10 regioni italiane.
Non si tratta “solo” di un marketplace, ma di un retailer di esperienze esclusive che Foody costruisce ad hoc con i propri partner. Ad un approccio marketplace di vendita di esperienze già organizzate dai propri partner, Foody unisce un approccio retail, che consiste nella costruzione, insieme ai propri partner, di pacchetti esperienziali dedicati ed esclusivi. In questo contesto Foody diventa l’owner dell’esperienza e può controllare le leve fondamentali della proposta, sottraendosi alla logica concorrenziale tipica delle piattaforme.
All’anima B2C Foody unisce poi un’attività di consulenza e design delle esperienze per il settore B2B, con l’obiettivo di aiutare gli operatori dei territori, come per esempio Strade del Vino e dei Sapori, Consorzi di prodotti tipici ed Enoteche Regionali, a digitalizzare la propria offerta.
I dati di mercato
Secondo un recente studio condiviso da Enit e svolto da Isnart tra luglio e settembre 2022, su un campione di 45 tour operator che commercializzano il prodotto enogastronomia per la destinazione Italia, il turismo enogastronomico è oggi fra i pacchetti con maggiore appeal del mercato internazionale. È infatti tra i primi quattro prodotti più venduti dai tour operator internazionali (relativamente al 2021).
Il turismo enogastronomico è tra i primi 4 prodotti più venduti dai tour operator internazionali
Enit evidenzia che la regione più presente nei pacchetti turistici dedicati a cibo e vino è il Piemonte, per il 58,3% dei tour operator intervistati, proposto in Austria, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito. Seguono Campania e Toscana.
Un binomio inscindibile
La connessione tra esperienze enogastronomiche e culturali è molto forte: la maggioranza degli operatori specializzati in viaggi food&wine propone pacchetti in cui sono presenti anche visite culturali a musei, monumenti e mostre temporanee. Le eccellenze enogastronomiche note in tutto il mondo sono un elemento di interesse anche per quei turisti stranieri che non vengono in Italia appositamente per vivere esperienze legate al cibo o al vino. Tanto che i T.O. sottolineano che non possono non proporre servizi food&wine anche nei pacchetti dedicati ad altri prodotti turistici (cultura, natura, city break, avventura eccetera).
«L’interesse è crescente, il giudizio degli operatori dell’intermediazione è elevato, ma ci sono aree critiche sui cui intervenire per accrescere la competitività di questa offerta – ha sottolineato il CEO di Enit Roberta Garibaldi –. Dall’indagine ne emergono due principali. Primo l’accessibilità, intesa come facilità di prenotazione e organizzazione e livello delle informazioni disponibili. Secondo la tempistica, elemento comune a tutte i pacchetti (non solo quelli a tema food&wine). Infatti, da a un lato, troviamo una domanda che tende a prenotare una vacanza sempre più sotto data e, dall’altro, un’offerta che punta in misura massiccia su una dinamica vetrina/booking online da affiancare alle proposte offline».
Foody, con le sue proposte di eccellenza attentamente selezionate e costruite su misura per i turisti e grazie al portale facile da navigare, si inserisce perfettamente nel mercato superando anche le sue criticità.
Abbiamo intervistato Elena Bisio, CEO e Co-founder di Foody.
Elena, quando nasce l’idea di Foody e come si è evoluta nel tempo?
L’idea nasce e prende vita a seguito di un percorso di accelerazione in H-Farm, uno tra i principali acceleratori di impresa in Italia, dove Foody ha mosso i suoi primi passi passando così da iniziale idea di business a startup a tutti gli effetti.
A seguito del percorso di accelerazione, Foody avvia una fase di validazione del mercato, fatta in modo totalmente organico e con le proprie forze, lanciando online la propria piattaforma costruita in house e un’offerta “base” lato prodotto.
Nel 2019, pronti ad avviare un primo round di raccolta al fine di supportare la crescita, arriva la pandemia che ha totalmente bloccato l’intero settore turistico… Ma non per questo ci siamo fermati. Anzi, abbiamo saputo cogliere l’opportunità anche in un momento così difficile. Ci siamo presi del tempo per affinare il nostro modello di business e implementare la nostra offerta esperienziale, passando da 200 a oltre 300 esperienze.
Abbiamo lanciato il nostro progetto di una community dedicata ai viaggiatori del gusto e lavorato a nuove linee di business, al fine di completare il viaggio enogastronomico. Infatti, il senso del viaggio è creare un ricordo e il ricordo è frutto dell’esperienza vissuta. La nostra mission è proprio tener vivo il ricordo attraverso un’esperienza che si rinnova nello spazio e nel tempo! Abbiamo quindi deciso di arricchire la nostra offerta per far rivivere l’esperienza nel tempo e richiamare le sensazioni vissute. Si tratta di proposte mirate, appunto, alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche dei territori.
Che cosa è successo dopo la Pandemia?
A fine 2021, con l’ingresso di Seed Money (acceleratore e veicolo di investimento in Startup) e altri investitori privati, grazie a cui abbiamo chiuso un primo round di investimento, Foody ha riavviato la macchina e ha saputo sfruttare da subito l’ultimo quarter del 2021, nonostante l’incertezza normativa del tempo.
I risultati, da quel momento, mese dopo mese, non si sono fatti attendere, questo anche perché il turismo esperienziale enogastronomico, sostenibile e di prossimità è in continua crescita, raggiungendo 661 clienti e 317 vendite nel 2022.
Attualmente state aprendo il capitale, corretto?
Esatto, stiamo per deliberare un nuovo aumento di capitale per supportare la fase di crescita e scalare il nostro mercato di riferimento, con un obiettivo di raccolta di 500mila euro. Una parte sarà dedicata al crowdfunding, così da consentire a tutti coloro che lo vorranno di entrare a far parte della nostra “Foody family”.
Questa seconda raccolta servirà ad ampliare il nostro team, con figure dedicate allo sviluppo del prodotto, della rete commerciale e al marketing. Vogliamo lanciare nuove linee di business ed implementare quelle esistenti. Puntiamo ad ottenere, già nel secondo anno di ripresa delle attività post-Covid, un fatturato che ci faccia registrare il +600%.
A tal proposito, chi fosse interessato ad approfondire l’opportunità di investimento può mandare un’email a elena@foodyexperience.com.
Quali sono le food experience più amate sul vostro sito?
Rispettando quello che è un trend in forte crescita, che vede gli italiani essere i primi viaggiatori del gusto in casa propria, le qualità principalmente ricercate da chi sceglie le nostre esperienze sono l’identità dei territori di produzione, la sostenibilità sociale, la possibilità di vivere gli spazi aperti.
Gli italiani sono i primi viaggiatori del gusto in casa propria
Visite in cantina e degustazioni di vino, picnic nella natura immersi tra i filari, fughe di gusto con soggiorno, proposte che uniscono la degustazione enogastronomica all’attività outdoor sono molto richieste. Ma anche le nostre box di degustazione di prodotti tipici di vino e di olio vendono bene, per fare un esempio.
Chi è il vostro cliente ideale?
L’enogastronomia ha assunto una nuova centralità perché racchiude e veicola i valori del viaggiatore di oggi. Il cibo così si afferma come cruciale driver di viaggio ed elemento fondamentale nella scelta della destinazione. Non solo a livello globale, con il 71% dei viaggiatori che vuole vivere esperienze enogastronomiche memorabili durante il proprio viaggio/vacanza, ma anche degli italiani stessi.
Se prima della Covid-19 questo valeva per più della metà degli italiani, il dato è cresciuto coinvolgendo tutte le generazioni. Non a caso, il settore del Turismo enogastronomico italiano vale oltre 12 miliardi di Euro, pari a circa il 5% del PIL turismo (Fonte Enit).
I turisti del gusto sono consapevoli, attivi, esigenti, innovativi, attenti al tema della sostenibilità e della valorizzazione dei territori rurali: interessati alla cultura enogastronomica non solo in vacanza.
Il 71% dei viaggiatori vuole vivere esperienze enogastronomiche memorabili durante il proprio viaggio
Chi sono le persone dietro a Foody?
È proprio vero che un team di successo batte con un unico cuore, e questo vale anche per il team di Foody che ad oggi è composto da 6 figure chiave: Elena Bisio (Ceo e Founder), il CTO Paolo Pedrazzi, Simone Campinoti e Michele Arleo Developers e Co- Founders insieme a me, Valeria Di Terlizzi giornalista professionista e content specialist e Marco Rizzelli General Manager di Seed Money Mentor e Strategy Advisor di Foody da quando ha mosso i suoi primi passi.
Parleremo ancora di Foody su queste pagine, segui Startup-news per restare aggiornato.