Avviare una startup

Avviare una startup: in quali Paesi conviene di più?

Quando si tratta di avviare una startup o un nuovo business, scegliere il mercato di riferimento è aspetto tutt’altro che secondario: costi energetici, fiscalità, agevolazioni, qualità del lavoro, sono solamente alcuni degli elementi che possono influenzare le decisioni dell’imprenditore su dove localizzare la propria startup. Tutto ciò premesso, non sorprenderanno – forse – le conclusioni …

Quando si tratta di avviare una startup o un nuovo business, scegliere il mercato di riferimento è aspetto tutt’altro che secondario: costi energetici, fiscalità, agevolazioni, qualità del lavoro, sono solamente alcuni degli elementi che possono influenzare le decisioni dell’imprenditore su dove localizzare la propria startup.

Tutto ciò premesso, non sorprenderanno – forse – le conclusioni cui è arrivato il nuovo Entepreneurial Countries Index, studio di Utility Bidder condotto su dati OCSE al fine di comprendere quali siano i Paesi con il maggior numero di startup e per quali motivi.

Se ve lo state chiedendo, chiariamolo subito: l’Italia non è ai primi posti per nessuno degli indicatori chiave e, in fondo, basta questo per comprendere per quale motivo tra tutti i Paesi OCSE il nostro sia al decimo posto tra quelli per minore numero di startup in rapporto agli abitanti (appena 1,6 per 100.000 residenti).

I migliori Paesi in cui avviare una startup

Togliamoci subito da qualsiasi indugio: è la Svizzera il Paese OCSE con il maggior punteggio imprenditoriale (8,51). Non è certo difficile comprendere il perché, considerato che il Paese europeo figura ai primi posti per quasi tutti gli indicatori previsti dal report, a partire dal numero di startup per 100.000 residenti (9,2), fino al tasso di sopravvivenza (l’82% di tutte le imprese svizzere sono esistenti a un anno dalla loro fondazione).

Ancora, non sottovalutabile l’aliquota fiscale: l’imposta sulle società è tra le più basse al mondo, con una media del 14,6%. Bene anche la posizione sull’indice di libertà commerciale e su quello di innovazione globale.

Diamo però uno sguardo alla top ten:

punteggio imprenditoriale
Fonte Entepreneurial Countries Index

Come risulta facilmente desumibile, il podio è completato da Svezia e Canada, che precedono Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Islanda e Belgio.

Niente di particolare nuovo – si dirà – considerato che i Paesi succitati sono abitudinari nelle classifiche di questo tipo. Vediamo tuttavia insieme, punto per punto, quali sono le posizioni sui singoli elementi che hanno costruito il punteggio imprenditoriale.

La libertà commerciale

Per quanto attiene per esempio la libertà commerciale, sono Australia e Nuova Zelanda ad aggiudicarsi i primi posti di questa classifica con un punteggio di 90/100. L’indice è costruito sulla base dell’aliquota tariffaria media ponderata per il commercio e per la presenza o assenza delle barriere non tariffarie.

libertà commerciale
Fonte Entepreneurial Countries Index

Al terzo posto troviamo ancora la Svizzera, che precede la Norvegia e la Spagna.

Le imposte societarie

Uno spunto molto interessante ci è poi offerto dall’analisi dei Paesi che hanno le aliquote più basse sulle imposte societarie.

imposte societarie
Fonte Entepreneurial Countries Index

Al primo posto tra i Paesi OCSE troviamo infatti l’Ungheria, con un’imposta che arriva al 9%. Anche le altre due nazioni che completano il podio sono Paesi OCSE europei: l’Irlanda, con aliquota del 12,50% e la Svizzera, con aliquota del 14,60%.

Il tasso di sopravvivenza

Anche il tasso di sopravvivenza delle startup può dirci molto sull’opportunità di costituire o meno la propria attività in un determinato Paese.

tasso di sopravvvivenza
Fonte Entepreneurial Countries Index

Stando al report, è la Svezia il Paese con le startup più forti in fase di sviluppo, considerato che ben il 97,1% delle attività lanciate sopravvive almeno per i primi 12 mesi dalla fondazione.

Tra gli altri Paesi OCSE con il maggiore tasso di sopravvivenza citiamo anche l’Olanda (95,70%) e l’Ungheria (95,10%).

Gli investimenti diretti esteri (IDE)

La Svezia è altresì il Paese OCSE che riceve gli IDE interni maggiori, pari a più di 438 euro per 100.000 residenti, davanti ai 238 euro dell’Australia e ai 214 euro della Norvegia.

ide
Fonte Entepreneurial Countries Index

Lo scorso dicembre il Paese ha introdotto una legge sulla revisione degli investimenti diretti esteri che potrebbe impattare su quelli che avranno un potenziale effetto dannoso sulla pubblica sicurezza e sull’ordine pubblico.

L’innovazione

Concludiamo infine con il parametro legato all’innovazione e, anche in questo caso, le sorprese sono piuttosto poche.

innovazione
Fonte Entepreneurial Countries Index

Il Paese OCSE più innovativo è infatti la Svizzera, con un punteggio di 64,6/100, influenzato soprattutto dall’elevato punteggio (89,2/100) ottenuto nella categoria istituzionale, con riferimento alla stabilità politica e operativa, all’efficacia delle azioni di governo e alle politiche commerciali e imprenditoriali. Piccola curiosità: la Svizzera paga un po’ (se così si può dire) un punteggio relativamente basso (56,3/100) nella categoria della creatività, che si riferisce – a titolo di esempio non esaustivo – alla realizzazione di app mobili o all’export di servizi culturali.

Alle spalle della Svizzera, sono Stati Uniti (61,8) e Svezia (61,6) le altre nazioni sul Podio.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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