Alla ricerca dei prossimi unicorni
Il sogno di tutti quelli che mettono in piedi una startup è che nel giro di qualche tempo diventi un unicorno. Gli unicorni sono le startup con meno di 10 anni di vita che hanno già superato il valore di un miliardo di dollari. Alla fine di gennaio del 2019 sono state solamente 310 quelle …
Il sogno di tutti quelli che mettono in piedi una startup è che nel giro di qualche tempo diventi un unicorno.
Gli unicorni sono le startup con meno di 10 anni di vita che hanno già superato il valore di un miliardo di dollari. Alla fine di gennaio del 2019 sono state solamente 310 quelle che sono riuscite a raggiungere questo obiettivo.
Il dato veramente interessante è però che solo nel 2018 al gruppo degli unicorni si sono aggiunte 112 nuove startup, con un aumento del 58% rispetto ai 71 nuovi ingressi del 2017.
I due più famosi modelli restano quelli di AirBnB e Uber che sono però ormai usciti dal club in quanto hanno rispettivamente 12 e 10 anni di vita.
Secondo la società di ricerche CB Insights, che ha appena pubblicato la sua ricerca The Global Unicorn Club, la prima era delle startup miliardarie risale al 2011, quando i driver del successo erano gli smartphone e la tecnologia cloud. A distanza di otto anni le compagnie che sono riuscite a superare questo obiettivo lo devono principalmente al software e all’Intelligenza Artificiale.
È ormai chiaro a tutti come l’Intelligenza Artificiale sia destinata ad avere un ruolo fondamentale nei prossimi anni e si adatti alle condizioni socio-economiche delle varie nazioni. I settori che nel 2018 hanno visto nascere il maggior numero di unicorni sono quelli delle biotecnologie, della sicurezza e della salute.
I settori che nel 2018 hanno visto nascere il maggior numero di unicorni sono quelli delle biotecnologie, della sicurezza e della salute.
Uno degli esempi più calzanti è quello dell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute dei bambini in Cina. Affiancare l’AI a oltre 1.400.000 pediatri cinesi ha significato una riduzione di quasi il 50% delle diagnosi sbagliate come risulta da uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di scienziati cinesi. La tendenza è chiara, ora tocca alle startup seguirla. Buona fortuna a tutti.