Sono numerose le imprese in Italia che rispettano molti dei requisiti che definiscono le PMI innovative, e che potrebbero, potenzialmente, qualificarsi come tali. Lo stesso MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) sta sensibilizzando le imprese nazionali sulle opportunità offerte dalla normativa a sostegno delle PMI innovative
I questi requisiti delle PMI Innovative
I principali sono: essere una società di capitali, avere sede in Italia, presentare un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro, impiegare meno di 250 dipendenti, non essere soggetti a procedure concorsuali, essere titolari di un brevetto (invenzione o modello di utilità) registrato, oppure una persona presente nella visura dell’azienda presso il Registro delle Imprese è titolare di un brevetto registrato (in questo caso, ai fini della normativa delle PMI innovative, il brevetto dovrebbe essere concesso in licenza all’impresa).
Quali sono i vantaggi per le PMI innovative?
Ecco le principali:
- facilitazioni nell’accesso al credito, attraverso un intervento semplificato, diretto e gratuito del Fondo Centrale di Garanzia, che per le PMI innovative interviene con garanzia all’80% su prestiti bancari fino a 2,5 milioni di euro;
- possibilità di raccogliere capitali mediante piattaforme on-line di equity crowdfunding;
- maggiore attrattività per gli investitori, cui vengono corrisposte corpose agevolazioni fiscali in caso di investimento nel capitale delle PMI innovative (detrazioni IRPEF pari al 19% per investimenti fino a 500.000 euro e deduzioni dell’imponibile IRES del 20% per investimenti fino a 1,8 milioni);
- facilitazioni per l’approdo sui mercati esteri, grazie a un’assistenza su misura da parte dell’Agenzia ICE;
- accesso gratuito a ItalyFrontiers, piattaforma online bilingue per favorire la visibilità verso investitori nazionali ed esteri.
- E altri.
Tre misure per l’innovazione
Le PMI innovative possono fare leva su tre recenti misure fortemente correlate alle attività condotte nell’ambito dell’innovazione tecnologica:
- Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: il credito d’imposta è riconosciuto a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, fino a un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario. Il credito è nella misura del 25% degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo rispetto alla media delle spese maturate nei 3 periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, sempreché in ciascuno dei periodi d’imposta siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo pari ad almeno 30.000 euro. Il beneficio fiscale raggiunge il 50% per gli investimenti in ricerca e sviluppo relativi a: assunzione di personale altamente qualificato o costi della ricerca “extra muros”, cioè svolta in collaborazione con università ed enti o organismi di ricerca e con altre imprese, come le startup innovative.
- Patent Box: consente in via opzionale alle imprese di escludere dalla tassazione il 50% del reddito derivante dallo sfruttamento commerciale dei beni immateriali (opere dell’ingegno, brevetti industriali, marchi d’impresa). Vi è piena inclusione anche dei marchi commerciali tra le attività immateriali per le quali viene riconosciuto il beneficio fiscale. Il Patent Box rappresenta una potente misura di attrazione di investimenti nella valorizzazione del capitale immateriale, dei marchi e dei modelli industriali.
- Brevetti+2: consente la valorizzazione (ad es. analisi di mercato, ingegnerizzazione) dei titoli di proprietà industriale.