“La reputazione come fattore strategico determinante per il successo di un’attività” è stato un tema ricorrente in molte delle presentazioni e conferenze tenutesi durante le giornate della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo che si svolge ogni anno a Milano. «La reputazione online, ovvero quello che i clienti raccontano di un locale, un ristorante, un albergo o di qualunque altra attività, fa la differenza tra un business che funziona e uno che stenta a tirare avanti». Racconta Salvatore Viola, co-founder e Ceo di RepUP. «Ma c’è un settore in forte crescita e altrettanto importante che pure necessita di un intervento metodico e strutturato per quanto riguarda la rappresentazione oggettiva della propria immagine online ed è quello delle locazioni a breve termine».
Il progetto Hospitality
La reputazione nel mondo della somministrazione è il cavallo di battaglia di RepUP che è in grado di gestire i profili di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie rispondendo ai commenti dei clienti sulle piattaforme di recensioni più in voga: TripAdvisor, Google, TheFork.
«Il grande interesse verso il mondo dell’hospitality ci ha spinti ad ampliare il nostro raggio di azione anche in questo settore perché ci siamo resi conto che esiste un divario qualitativo enorme fra tipologie di appartamenti gestiti in maniera più o meno professionale». Spiega Andrea Orchesi co-founder e Presidente dell’azienda. «Siamo convinti che serva un indice comune a tutto il settore, un rating aperto in grado di attribuire un valore con criteri assolutamente trasparenti e condivisi. Per questo motivo abbiamo avviato un progetto di analisi della reputazione degli appartamenti in affitto breve, incrociata fra le varie piattaforme di prenotazione. Uno studio di questo tipo ci permette innanzitutto di recuperare importanti informazioni utili ai property manager. Si tratta di informazioni che se non gestite possono danneggiarne la reputazione. Per esempio, dati incoerenti nella compilazione delle schede, problemi ricorsivi, accessori indicati nel profilo e mancanti nell’appartamento che possono causare recensioni negative e così via. Il nostro audit proprietario ci permette quindi di capire quali sono i motivi di lamentela più diffusi e i servizi più apprezzati».
La collaborazione con CleanBnB
Lo sviluppo del progetto avviene anche con la collaborazione di CleanBnB, il più diffuso gestore italiano di appartamenti in affitto breve, quotato in Borsa a luglio 2019. E proprio in occasione di un suo intervento alla BIT 2020 (Borsa internazionale del Turismo), appena conclusasi a Milano, il Presidente di CleanBnB Francesco Zorgno ha dichiarato «La reputazione online è uno dei fattori critici di successo nel mondo dell’hospitality, e in particolare nel settore degli affitti brevi. La nostra intuizione ai tempi di Expo fu che gli ospiti sarebbero stati disponibili a spendere sempre di più, per un servizio che fosse sempre più completo e professionale, partendo fin dalle fasi di preparazione e gestione della presenza online. È esattamente quello che è accaduto, e che continua a succedere».
Il crowdfunding di RepUP
L’annuncio del lancio di questo progetto arriva proprio durante la campagna di equity crowdfunfing che RepUP sta portando avanti su CrowdFundMe.it il più importante portale italiano del settore. «Ad oggi hanno creduto in noi oltre 60 investitori. Importanti associazioni di categoria e aziende ci stanno chiedendo di partecipare ad eventi di formazione in tutta Italia per raccontare agli operatori come si gestisce la reputazione online. – Racconta Salvatore Viola – Siamo gli unici ad aver trovato la formula ideale per interagire con le recensioni dei clienti sfruttando il giusto mix di tecnologia e professionalità. Per questo le prospettive di crescita che vediamo all’orizzonte di RepUP sono davvero entusiasmanti».
Per partecipare alla campagna di crowdfunding basta collegarsi alla pagina di RepUP su CrowdFundMe.
È possibile diventare soci a partire da 250 euro!