Ce lo ha ricordato la CGIA di Mestre: il 14 maggio è stato il Tax Freedoom Day per i lavoratori dipendenti che beneficiano degli 80 euro in busta paga, mentre per gli altri è il 22 giugno. Ma cosa è il Tax Freedom Day, ovvero il giorno di liberazione dalle tasse? Secondo il calcolo della CGIA di Mestre è il giorno in cui gli Italiani smettono di lavorare per il Fisco e iniziano a guadagnare per se stessi. In pratica stiamo parlando di circa 5/6 mesi all’anno spesi unicamente per pagare tasse. Nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto livelli da record: 44,4%. “Ogni cittadino versa allo Stato quasi 11.800 euro all’anno” aveva dichiarato il segretario Giuseppe Bortolussi.
Come si calcola il Tax Freedom Day?
L’Ufficio studi della CGIA ha preso in esame il dato di previsione del Pil nazionale e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così un dato medio giornaliero. In seguito, il gettito di imposte, tasse e contributi che i contribuenti versano allo Stato è stato rapportato al Pil giornaliero. In questo modo si è ottenuta la fatidica data.
Quattro esempi pratici
Per essere più chiari sul peso della tassazione in Italia, la CGIA di Mestre ha fatto degli esempi pratici analizzando tre situazioni probabili per capire a quanto ammontava il carico fiscale nello scorso 2013. Crediamo che informazioni di questo tipo siano importantissime per chiunque si appresta ad aprire una nuova attività.
Artigiano che lavora da solo (reddito annuo: 35mila €)
Con una pressione fiscale che nel 2013 si è attestata al 53%, ha pagato 319 euro in più rispetto al 2012. Complessivamente, ha versato allo Stato e agli Enti locali 18.564 euro. Anche per l’anno in corso le tasse sono destinate ad aumentare: nel 2014 pagherà 154 euro in più e, rispetto al 2011 (ultimo anno di applicazione dell’Ici), l’aggravio sarà di ben 1.216 euro.
Commerciante senza dipendenti (reddito annuo: 30mila€)
Con una pressione fiscale che l’anno scorso ha quasi raggiunto la soglia del 53%, rispetto al 2012 ha versato 329 € in più. Tra tasse, imposte e contributi ha pagato complessivamente 15.882 €. Nel 2014 il peso fiscale è destinato ad aumentare di altri 184 euro. Se il confronto viene fatto tra il 2014 e il 2011, la maggiore tassazione a suo carico è di 1.362 euro. L’Ufficio studi della CGIA fa notare che oltre il 70% degli artigiani e dei commercianti presenti nel nostro Paese lavora da solo.
Impresa artigiana composta da 2 soci e 5 dipendenti (reddito annuo: 80mila €)
Con un peso fiscale che nel 2013 ha sfiorato il 59%, l’aggravio subito rispetto all’anno precedente è stato di 273 €. Complessivamente, il carico di tasse e imposte versate è stato pari a 46.882 €. Nel 2014 ci sarà un ulteriore incremento di 423 euro. Se il confronto viene fatto tra il 2014 e il 2011, l’inasprimento sarà di 1.191 euro.
Piccola impresa con 2 soci e 10 dipendenti (reddito annuo 100mila € al lordo dei compensi degli amministratori pari a 60mila€)
La pressione fiscale su questa attività nel 2013 ha toccato il 63,4%. Rispetto al 2012 ha pagato 1.022 € in più, mentre quest’anno il conto salirà di altri 285 €. L’ammontare delle tasse e dei contributi versati nel 2013 è stato pari a 63.424 € circa. Tra il 2014 e il 2011, l’inasprimento sarà pari a 2.016 €.
La domanda sorge spontanea…
Chi fa impresa in Italia deve per forza di cose fare i conti con dati di questo tipo. Possiamo parlare di startup quanto vogliamo e organizzare tutte le conferenze e gli show del mondo, ma la realtà verà è che molto spesso un imprenditore o un lavoratore autonomo alla fine si pone sempre la fatidica domanda: quanto “conviene” investire il proprio tempo e il proprio denaro in Italia?