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Startup di successo 2016, chi ha raccolto di più

Il Politecnico di Milano ha stilato una classifica delle startup più redditizie nel territorio italiano. Inoltre accerta come gli investimenti nel settore hi-tech abbiano avuto un incremento del 26%

L’universo delle startup italiane, cresce lentamente.  Il Politecnico di Milano, inoltre, accerta come nel 2016 gli investimenti nel settore hi-tech abbiano avuto un incremento del 26%.

 Il Politecnico di Milano accerta come nel 2016 gli investimenti nel settore hi-tech abbiano avuto un incremento del 26%

Sotto elenchiamo le prime cinque startup che hanno registrato investimenti più alti, ovvero capitale da poter investire alla fine del 2016.

Moneyfarm (circa 23 milioni). E’ stata fondata nel 2011, composta da persone italiane ed è una società di consulenza finanziaria indipendente che offre servizi online e personalizzati. Ha usufruito di un investimento record di 16 milioni di euro sottoscritto dal fondo inglese Cabot Square Capital e da United Ventures, ma sostanzialmente attraverso Allianz.

NousCoom (circa 16 milioni). Startup del settore biotech, nel campo dell’oncologia. Lo scorso maggio, il founder Riccardo Cortese ha chiuso un round d’investimento da 16 milioni di euro con LSP e Versant Ventures.

Talent Garden (circa 12 milioni). Viene considerato il più grande coworking di Europa, annunciando un aumento di capitale di 12 milioni. Nel round di investimenti hanno partecipato anche realtà italiane come Ferrero.

Movendo Technology (circa 10 milioni). La startup dell’Istituto Italiano di Tecnologia specializzata in health care e robotica a scopo riabilitativo. Con un investimento di 10 milioni, sono riusciti ad avviare la produzione per un primo prodotto. Tale prodotto ha un nome, “Hunova” ed è sostanzialmente un robot che valuta le funzioni di arti inferiori e tronco.

Musement (circa 8,7 milioni). Una piattaforma che consente di “vivere ogni città come se fosse quella in cui abiti”, dando la possibilità di prenotare attività, visite guidate in modo tale da personalizzare il proprio soggiorno il meglio possibile.  Con l’investimento raggiunto la startup si è potuta aprire al mercato Americano e Asiatico.

Dal 2015 ad oggi mi occupo della progettazione di soluzioni software per grandi clienti che operano nel Work Force management, ovvero aziende multiutility che si occupano di gestire attività “sul campo”, monitorare il lavoro degli operatori in tempo reale, organizzare i processi, le modalità e il tempo degli interventi per ottimizzare le risorse, ridurre i costi e migliorare il servizio al cliente in qualsiasi settore d’applicazione. Esempio di clienti, sono Hera, Enel, SNAM, Open Fiber, I2retegas

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