SEI Ventures e SEI Sannio lanciano il primo hackathon per lo sviluppo del territorio
Si è concluso con successo l’hackathon lanciato da SEI Ventures e SEI Sannio. L’evento dedicato alla collaborazione intensiva per uno scopo comune: il rilancio delle aree interne italiane. Due giorni di formazione, confronto, elaborazione, condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche, con lo scopo di favorire l’acquisizione di competenze chiave e di sperimentare nuovi strumenti …
Si è concluso con successo l’hackathon lanciato da SEI Ventures e SEI Sannio. L’evento dedicato alla collaborazione intensiva per uno scopo comune: il rilancio delle aree interne italiane. Due giorni di formazione, confronto, elaborazione, condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche, con lo scopo di favorire l’acquisizione di competenze chiave e di sperimentare nuovi strumenti didattici che permettano ai giovani di lavorare insieme alle Istituzioni e alle Università sui problemi di sviluppo del territorio, far crescere la capacità di problem solving e diffondere la cultura dell’innovazione.
Un hackathon è un evento dinamico in cui i partecipanti possono lavorare al proprio progetto insieme ai mentor dell’incubatore per sviluppare la propria idea per il territorio.
Abbiamo rivolto alcune domande a Daniele Guerriero, Cfo di Sei Ventures.
Cos’è un hackathon e qual è l’obiettivo principale?
Un hackathon è un evento durante il quale persone con diversi background si incontrano per risolvere in poche ore un problema in maniera innovativa. Il termine nasce dalla crasi di hack (attaccare per risolvere, migliorare, crackare) e marathon (dato che l’evento va avanti in maniera continua dalle 12 alle 48 ore). L’obiettivo è quello di tirar fuori idee innovative per risolvere un problema/esigenza/bisogno proposto dal creatore dell’evento andando a far leva sull’eterogeneità dei partecipanti e sulla necessità di trovare una soluzione in poche ore.
Come nasce questo evento? In che modo può favorire lo sviluppo di idee per migliorare la situazione attuale delle aree interne italiane?
Questo è un primo hackathon che abbiamo deciso di lanciare a seguito del successo della nostra campagna di crowdfunding e della nascita di SEI Sannio per coinvolgere attivamente tutti coloro che sono affascinati dal mondo dell’innovazione e che vogliono dare il loro contributo. I risultati vengono valutati alla fine dell’evento, ma il solo fatto di coinvolgere tante persone diverse e di stimolare idee concrete per il rilancio delle aree interne, rappresenta una buona base di partenza.
Quali vantaggi trovano i giovani imprenditori quando partecipano a un evento di questo tipo?
Per i partecipanti i vantaggi sono molteplici. Si tratta in ogni caso di una competizione che vede un team vincitore al quale va un premio in denaro e un percorso di incubazione. Ma, a mio avviso, c’è molto di più in palio, perché in un evento del genere si ha la possibilità di imparare davvero tanto, di capire come ragionano le startup e gli innovatori, di conoscere la nostra realtà, di conoscere tante persone interessanti e perché no… di divertirsi.
Qual è il responso di questa prima edizione?
Questo primo hackathon ha superato le nostre aspettative. Vedere così tanti giovani professionisti che vogliono crescere e prendere il controllo del proprio futuro è ciò che ci ispira a continuare a lavorare ogni giorno. Il potenziale di un evento simile è enorme, da un lato perché vengono fuori tante idee interessanti che andremo poi a realizzare con gli ideatori, dall’altro vogliamo lanciare lo strumento hackathon e rendere disponibili a chiunque abbia una challenge da proporre. Potrebbe rappresentare per le aziende più innovative un primo approccio all’Open Innovation.