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Rischio di credito: l’intelligenza artificiale è l’arma vincente?

Secondo il recente studio Experian-Forrester, le aziende italiane stanno mostrando un crescente interesse verso l’intelligenza artificiale (AI) come strumento strategico per ottenere un vantaggio competitivo, in particolare nel campo della valutazione del rischio creditizio. Di fatti, l’analisi suggerisce come il 67% dei leader aziendali italiani ben riconosca l’importanza cruciale dell’AI, mentre il 72% sta esplorando …

Secondo il recente studio Experian-Forrester, le aziende italiane stanno mostrando un crescente interesse verso l’intelligenza artificiale (AI) come strumento strategico per ottenere un vantaggio competitivo, in particolare nel campo della valutazione del rischio creditizio.

Di fatti, l’analisi suggerisce come il 67% dei leader aziendali italiani ben riconosca l’importanza cruciale dell’AI, mentre il 72% sta esplorando le possibili applicazioni dell’AI generativa, con l’obiettivo di implementarle entro il prossimo anno. In particolare, due terzi degli intervistati vede nella GenAI un potenziale strumento per migliorare la valutazione del rischio.

Il rischio di credito e l’intelligenza artificiale

La ricerca evidenzia anche una crescente preoccupazione per l’aumento del rischio di credito: quasi la metà degli intervistati prevede un incremento di mancati pagamenti e insolvenze nei prossimi 12 mesi, portando il 57% degli stessi ad adottare criteri di finanziamento e di dilazione più severi. In questo contesto, l’utilizzo di dati alternativi nei modelli di valutazione del rischio si sta rivelando efficace, con il 54% degli intervistati che conferma un miglioramento nell’accuratezza delle decisioni di prestito.

Tuttavia, persistono alcuni punti di attenzione nell’implementazione dell’AI. In particolare, il 49% degli intervistati considera ancora un ostacolo la rapidità di sviluppo e implementazione dei modelli di AI/ML. Inoltre, il 55% ritiene che lo sviluppo di questi modelli sia troppo lento, mentre il 48% è costretto ad aggiornare costantemente i propri modelli per tenere il passo con i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.

Una soluzione potrebbe arrivare dalle piattaforme cloud, da più parti indicate come una possibile soluzione a questi problemi grazie alle loro capacità avanzate di AI, che permettono di elaborare e analizzare efficacemente set di dati alternativi o complessi, anche non strutturati.

Ad aggiungere ulteriori spunti di interesse è stato Armando Capone, CEO di Experian Italia, che ha sottolineato due tendenze fondamentali: da una parte la crescente competizione per la leadership nell’ambito dell’AI, dall’altra l’attenzione verso gli investimenti in strumenti di analisi e infrastrutture dati. Malin Holmberg, CEO EMEA & APAC di Experian, ha invece aggiunto come, nonostante l’ottimismo sulla crescita e i maggiori investimenti in tecnologia previsti, permangono sfide macroeconomiche, con le difficoltà finanziarie dei clienti che rappresentano una preoccupazione significativa.

Ad ogni modo, a margine dello studio non cambiano le considerazioni finali: l’AI e gli strumenti di machine learning sono visti come un’opportunità significativa per migliorare la precisione della valutazione del credito, sia per i clienti nuovi che per i clienti già esistenti, contribuendo così, almeno in via potenziale, a salvaguardare i clienti vulnerabili attraverso un impegno proattivo.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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