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Nanomnia, la startup delle nanocapsule in crowdfunding su BacktoWork24

Nanomnia ha messo a punto una tecnologia biodegradabile e sicura per incapsulare i principi attivi e portarli lì dove serve, all’interno di cellule e tessuti. I principi attivi altro non sono che sostanze in grado di compiere un’azione nei sistemi biologici. Quelli che troviamo nei farmaci, ad esempio, hanno un effetto curativo. Quelli presenti nei …

Nanomnia ha messo a punto una tecnologia biodegradabile e sicura per incapsulare i principi attivi e portarli lì dove serve, all’interno di cellule e tessuti. I principi attivi altro non sono che sostanze in grado di compiere un’azione nei sistemi biologici. Quelli che troviamo nei farmaci, ad esempio, hanno un effetto curativo. Quelli presenti nei pesticidi uccidono gli insetti target. Il sistema di Nanomnia è in grado di migliorare l’efficacia dei principi attivi. Come? Inglobandoli all’interno di gusci biodegradabili e biocompatibili che li portano direttamente dove devono agire. In questo modo è possibile ottenere i risultati voluti utilizzando una quantità fino a 10 volte inferiore di sostanza. I vantaggi sono molteplici. Basta pensare che, se è vero che per coltivare alcune piante alimentari è inevitabile utilizzare molecole tossiche per proteggerle dai parassiti, meno ne usiamo più sano è l’alimento che andremo a consumare.

La soluzione di Nanomnia fa bene a noi e all’ambiente

Il 34% del cibo che consumiamo in Europa è contaminato da residui di pesticidi, insetticidi ed erbicidi (fonte: Dossier Legambiente Marzo 2019). Noi tutti abbiano nel nostro corpo tracce importanti di farmaci, agrofarmaci e microplastiche, derivati da un impiego eccessivo di sostanze chimiche in campo agroalimentare. Questo accade perché oggi queste sostanze vengono utilizzate in maniera poco selettiva rendendo difficile (se non impossibile) arginare gli effetti collaterali dannosi e tossici. È quindi fondamentale ridurre gli effetti da sovradosaggio, per salvaguardare la nostra salute, ma anche per migliorare la salubrità di suoli e falde acquifere. “Mai come oggi si sente forte il bisogno di innovazione nel campo agroalimentare – sottolinea Marta Bonaconsa, Ceo e co-founder di Nanomnia – con particolare riguardo a tutto ciò che concerne l’ambiente e la nostra salute. Veniamo da decenni di consumo sconsiderato di suolo, aria, acqua, pensando che siano risorse infinite. Non è così e il conto lo stiamo pagando noi e le generazioni che seguiranno. Per questo abbiamo scelto il settore dell’agritech come primo campo di applicazione della nostra tecnologia”. Infine, una quantità minore di agenti chimici significa anche risparmiare sui costi di produzione: un vantaggio concreto e non trascurabile per le aziende.

Un mercato da 65 miliardi di dollari

Le applicazioni del core business di Nanomnia, potenzialmente, sono moltissime: dalla salute alla cosmesi passando per l’industria di integratori e nutraceutici. Come dichiarato dalla Ceo Bonaconsa, l’azienda sta puntando prima di tutto a conquistare il mercato dell’agritech, il cui valore globale è di circa 65 miliardi di dollari (fonte Philips McDouglas 2018). Da qui l’esigenza di raccogliere fondi e la campagna su BacktoWork24. L’obiettivo minimo di raccolta è pari a 100 mila euro mentre la valutazione pre-money è stata stimata in 4 milioni di euro. Ticket minimo di 500 euro. Per partecipare alla campagna c’è tempo fino al 18 novembre.

Cosa farà Nanomnia con i fondi raccolti

I clienti target nel mondo agroalimentare sono molti, ad esempio quelli che si occupano di produrre erbicidi, pesticidi e fitostimolanti (in una parola: gli agrofarmaci), ma anche le società specializzate nel trattamento di suoli e acque. Il settore agricolo è già pronto a considerare soluzioni innovative da applicare all’interno dei propri processi di lavoro. Questo perché vive quotidianamente la necessità impellente di aumentare l’efficacia degli agrofarmaci, per aumentare la produzione, riducendo il più possibile la presenza di microplastiche e residui che creano danni all’uomo e agli ecosistemi.

I fondi raccolti dalla campagna su BacktoWork24 verranno investiti nell’attività di ricerca e sviluppo di prodotti specifici. Ad esempio fitofarmaci per la lotta alle zanzare o alle cimici asiatiche, ma anche fertilizzanti naturali e acaricidi che siano innocui per le api. Oltre allo sviluppo di prodotti, i fondi saranno impiegati per estendere i brevetti e per attività mirate di promozione e marketing. Nanomnia è una startup innovativa accelerata da The Start up Training, Trentino Sviluppo, Unicredit Start lab e Bio4Dreams, per saperne di più http://nanomnia.eu.

Diplomata al liceo classico e laureata in biotecnologie industriali, da 13 anni lavora nel mondo dell'editoria di settore online e su carta stampata. Collabora durante le fasi di ideazione e rilancio di prodotti editoriali e si occupa di correzione di bozze, editing e revisione di articoli, saggi e romanzi.

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