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La top 10 delle migliori startup italiane emergenti, secondo Linkedin

LinkedIn Top Startups 2022, ovvero la classifica delle 10 migliori startup italiane emergenti, ha riconosciuto il primo posto alla piattaforma Unobravo. Ovviamente il più grande network professionale al mondo (850 mln di membri) ha stabilito la classifica basandosi su elementi che esulano dai consueti parametri economici e finanziari, e considerando realtà private residenti in Italia …

LinkedIn Top Startups 2022, ovvero la classifica delle 10 migliori startup italiane emergenti, ha riconosciuto il primo posto alla piattaforma Unobravo. Ovviamente il più grande network professionale al mondo (850 mln di membri) ha stabilito la classifica basandosi su elementi che esulano dai consueti parametri economici e finanziari, e considerando realtà private residenti in Italia da almeno 30 dipendenti. Si è concentrata sulla crescita della loro forza lavoro, le interazioni degli utenti con le aziende e i loro dipendenti, l’interesse delle persone in cerca di impiego e la loro capacità di attrarre talenti. Un punto di vista molto linkediano.

Da sottolineare che sono state escluse tutte le aziende di selezione del personale, think tank, società di venture capital, società di consulenza gestionale e IT, organizzazioni non profit e filantropiche, acceleratori ed enti di proprietà del governo. Anche quelle che hanno licenziato il 20% o più della loro forza lavoro nel periodo di tempo considerato.

Al primo posto si è classificata Unobravo, il servizio di psicologia online fondato da Danila De Stefano nel 2019 che punta  a supportare le persone nel raggiungimento del loro benessere psicologico e crescita personale. Si parte con un questionario online che consente di individuare il terapista più idoneo. Al secondo posto Banca AideXa, la prima fintech con licenza bancaria in Europa dedicata a PMI e partite IVA. Poi Starting-Finance che dal 2018 rappresenta in Italia la più grande community finanziaria dedicata ai Millennial. Al quarto posto la più nota del gruppo: Scalapay, che ha sviluppato una soluzione di pagamento dilazionato senza interessi per l’online e l’offline – BNPL (Buy Now Pay Later).

Poi al quinto posto c’è Vedrai, che dal 2020 sviluppa agenti virtuali basati su intelligenza artificiale capaci di “prevedere” i risultati delle decisioni sui risultati aziendali. Al sesto posto Macai, la startup di quick-commerce che consente attraverso la propria app di ordinare una vasta gamma di prodotti food/non-food e riceverli in pochi minuti. Poi c’è Poke House, un punto di riferimento per il piatto tipico della cucina hawaiana, appunto il Poke, che ha implementato un modello di business dalla forte componente digitale con piattaforma CRM proprietaria.

Casavo, l’instant buyer immobiliare nato a Milano nel 2017, è invece all’ottavo posto. Al nono c’è Mirta, lo showroom digitale che propone brand di alta gamma, mettendo in contatto realtà locali con curator internazionali. In pratica consente di introdurre pezzi artigianali di elevata qualità nelle loro community. L’ultima è WeSchool, che con 2 milioni di studenti e 230 mila docenti, promuove corsi di formazione sulle nuove metodologie didattiche e una piattaforma collaborativa per potenziare l’insegnamento in aula. WeSchool è stata l’unica italiana delle tre piattaforme suggerite dal Ministero dell’Istruzione durante il lockdown per favorire il proseguimento dell’attività didattica.

L’edizione 2022 della classifica Top Startups Italia riflette alcune delle sfide economiche e sociali del momento“, ha sottolineato Michele Pierri, Managing News Editor di LinkedIn Notizie Italia. “In un contesto incerto come quello attuale tra le aziende che si distinguono ce ne sono alcune che hanno saputo dare risposte efficaci a temi legati, ad esempio, al benessere psicologico o all’intelligenza artificiale. Sembrano, inoltre, proseguire e consolidarsi alcune trasformazioni ulteriormente accelerate durante la pandemia, come dimostrano la rinnovata presenza dell’ commerce e soprattutto del fintech, che resta uno dei trend principali dell’ecosistema tech a livello globale“.

Danila De Stefano, CEO e fondatrice di Unobravo, ha ammesso: “Il punto di forza che da sempre caratterizza Unobravo è la puntigliosa cura per la qualità: abbiamo scelto di investire sulle persone che rappresentano Unobravo, dai terapeuti selezionati da un team interno agli HR-psicologi del Core Team, per garantire l’eccellenza nel servizio offerto ai nostri Pazienti. Siamo orgogliosi per questo riconoscimento, reso possibile dal lavoro che ogni giorno ci muove verso il nostro obiettivo primario, ovvero incoraggiare il benessere mentale e renderlo accessibile e sostenibile, oltre ogni stigma”.

Giornalista tech e digital da oltre 20 anni per quasi tutte le principali testate del settore. Oggi collaboro con Italian Tech e Green & Blue di Repubblica.it, Wired e HdBlog. Ho fondato la mia prima startup nel 2001 quando ancora non si chiamavano così. Core business? Contenuti editoriali per il Web... ça va sans dire

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