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Leark: domanda, offerta di lavoro e formazione si incontrano qui. Intervista a Daniele Riganti

Leark è un sistema tecnologicamente avanzato per aiutare le persone a formarsi e renderle candidati ideali per chi cerca personale qualificato

Daniele Riganti, 51 anni, fa l’imprenditore dallo scorso millennio. Ha fondato e co-fondato varie aziende e, dal 2014, ha iniziato l’avventura nel mondo delle startup innovative (come FermoPoint e Blogger Italia). FermoPoint, in pochi anni, è diventata fornitrice di Amazon, Vinted, Ebay, Kiko, Nike e molti altri.
Nel 2020 i soci hanno venduto il 60% a DPD/BRT e da li l’azienda ha iniziato una crescita esponenziale. Blogger Italia ha gestito clienti come Loreal, Nespresso, Nutella, Gardaland e Mediolanum, tra gli altri. Come si dice, l’appetito vien mangiando, quindi Daniele ha poi co-fondato altre aziende: il filo conduttore è sempre la tecnologia applicata, l’informatica e il Web marketing a supporto dell’innovazione. Ho fatto due chiacchiere per parlare di una di queste realtà: LearK.

Daniele Riganti Founder Leark
Daniele Riganti, founder di Leark.

Daniele, ci parli un po’ di Leark?

Leark è un sistema tecnologicamente avanzato per aiutare le persone a formarsi e renderli candidati ideali per chi cerca personale qualificato. Le aziende cercano persone con competenze, ma così facendo all’interno di LearK orientano anche la formazione. LearK è un ecosistema che, gestendo i dati, permette a tutti gli attori del mondo del lavoro, scuola e formazione, associazioni di categoria, associazione di volontariato, agenzie per il lavoro di fare meglio il proprio lavoro.
In pratica LearK è “to Learn” che termina in “worK”. Se le persone imparano quello che gli è più congeniale, legato alle proprie attitudini o interessi, ma che è anche orientato dalle necessità del mondo del lavoro allora il “work” vien da sé.

Quali problemi e sfide hai affrontato fondando Leark?

L’ecosistema LearK nasce da una riflessione sulle odierne dinamiche del mondo del lavoro, che spesso danno vita a una logica in cui gli attori coinvolti non ottengono quello che stanno cercando.

Nello scenario attuale l’offerta di lavoro è scarsamente compatibile con la domanda, a causa di un disallineamento tra le competenze in circolazione e quelle ricercate

Nello scenario attuale, infatti, l’offerta di lavoro è scarsamente compatibile con la domanda, a causa di un disallineamento tra le competenze in circolazione e quelle ricercate; questo ha prodotto come risultato il rafforzamento di un gap formativo che produce, da un lato, insoddisfazione e spreco dei propri talenti, all’altro, mancanza di personale in linea con le competenze richieste dalle organizzazioni. L’obiettivo di LearK è riportare le persone al centro delle loro priorità, dando vita a un modello e a una piattaforma che permettono agli attori del mondo del lavoro di esprimere al meglio loro stessi e disegnare il proprio futuro, attraverso un sistema di dati che comunicano l’uno con l’altro e si arricchiscono a vicenda.

Qual è il modello di business di Leark?

LearK è un ecosistema generoso e trasparente che facilita l’incontro tra chi cerca lavoro oppure un’opportunità di crescita (ad esempio di volontariato), chi offre un impiego e chi propone formazione richiesta dal mercato di oggi e di domani. Per farlo LearK si pone al centro di un sistema sociale ed economico in cui la condivisione delle informazioni di ogni suo partecipante contribuisce a un’applicazione consapevole ed entusiasmante di talenti, capacità e competenze.

 L’obiettivo di LearK è riportare le persone al centro delle loro priorità

Tale condivisione di informazioni trova la sua radice nell’intelligenza artificiale, che si basa sull’intelligenza emotiva, indispensabile per compiere ogni scelta in cui la persona deve essere necessariamente messa al centro per il suo bene personale e per quello del contesto sociale in cui vive. Le aziende e le agenzie per il lavoro pagano per cercare nel database. Gli enti riconoscono una fee per le persone accompagnate verso la corretta formazione.

Quali saranno i prossimi passi?

Nel giro di pochi mesi siamo passati dal regalare i servizi al venderli, pur con vari servizi che rimarranno gratis. Abbiamo chiuso accordi con SpA, realtà mondiali come il CRIF. Lo Stato italiano ci ha riconosciuto come un ottimo progetto innovativo, tanto da validare una spesa fino a 820.000 euro tramite il bando Smart&Start. Abbiamo chiuso accordi importanti e li stiamo portando avanti con associazioni di categoria come CNA Brescia (dove siamo già on line). Ci stanno utilizzando (gratuitamente) associazioni di volontariato come AUSER Monza e Brianza e AIL Genova. Ora abbiamo trattative avanzate ma riservate con esponenti di altri Stati che vorrebbero sfruttare le potenzialità di LearK a beneficio di tutta la comunità.

Giornalista hi-tech e formatore. Dopo la laurea con tesi sulle relazioni on-line nel 2001, ha lavorato per una dozzina d'anni nel settore dell’editoria informatica (Computer Idea, Il Mio Computer e altri). Ha scritto 16 tra saggi e manuali su Internet, PC, smartphone e social (su tutti Facebook e LinkedIn) ed è direttore della collana "Fai da tech" di Ledizioni. Attualmente si occupa di formazione sui temi del digitale. Sito Web: www.gianluigibonanomi.com

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