JustMary: la startup della cannabis light alla conquista dell’Europa
JustMary è pronta ad arrivare a Berlino nei primi mesi del 2020. Lo ha raccontato a Startup-news Matteo Moretti, founder e CEO della startup italiana specializzata nel delivery della cannabis legale. La società ha da poco deciso di aprire un round privato di investimenti, fortemente voluto dai soci, finalizzato all’espansione in Europa. L’aumento di capitale, deliberato il 29 …
JustMary è pronta ad arrivare a Berlino nei primi mesi del 2020. Lo ha raccontato a Startup-news Matteo Moretti, founder e CEO della startup italiana specializzata nel delivery della cannabis legale.
La società ha da poco deciso di aprire un round privato di investimenti, fortemente voluto dai soci, finalizzato all’espansione in Europa. L’aumento di capitale, deliberato il 29 di ottobre, sarà pari a 250mila euro. Chi è interessato può quindi diventare socio. «Abbiamo stretto accordi importanti con alcune aziende già affermate sul mercato italiano, come LegalWeed o GreenToGo e da tempo stiamo dialogando con diverse realtà europee intenzionate ad abbracciare la nostra mission. Abbiamo iniziato a lavorare con un grosso player italiano che basa all’estero il 70% del suo fatturato totale (che è di oltre 3 milioni di euro l’anno). Inizialmente avevamo puntato a Londra come prima città d’approdo per la nostra espansione in Europa, ma alla fine la scelta è caduta su Berlino» ha spiegato Moretti, giovane imprenditore specializzato nel trading, con particolare interesse per il mercato AIM Italia.
L’aumento di capitale pari a 250mila euro, è stato deliberato il 29 di ottobre ed è ancora possibile diventare soci!
«La Brexit stava complicando la conclusione degli accordi commerciali perché la situazione inglese è ancora troppo incerta. Berlino è una piazza altrettanto interessante e molto ricettiva. Abbiamo lanciato una campagna di test su Google AdWords e sulla sola zona della capitale tedesca abbiamo raggiunto 3000 clic. Una cifra che in Italia totalizziamo sommando le campagne realizzate in tutte le città dove siamo operativi. Dopo questo primo esperimento europeo sceglieremo le mosse successive». JustMary potrebbe arrivare in Francia e poi in Regno Unito, una volta concluso definitivamente il processo negoziale sulla Brexit.
La business idea
Punto di forza di JustMary è la possibilità di garantire un servizio di consegne veloci nel totale rispetto della privacy dei clienti. I suoi rider, infatti, non hanno alcun segno di riconoscimento.
Per ordinare basta collegarsi al sito www.justmary.fun, scegliere i prodotti e inserire il proprio indirizzo. In alternativa si può fare tutto via chat, anche su WhatsApp, comunicando con un operatore. Il servizio di consegna entro 45 minuti, gratuito, è attivo tutti giorni dalle 18:00 alle 24.00 nelle città di Milano (e hinterland), Firenze, Torino, Monza, Roma e Rimini. Ma JustMary opera pure in tutto il resto d’Italia con spedizioni tramite corriere espresso da pagare online.
A 10 mesi dal lancio ufficiale, nel giugno del 2018, JustMary aveva già superato i 100.000 euro di fatturato. I suoi clienti sono per lo più professionisti di età compresa tra i 35 e i 50 anni, che possono contare su una buona capacità di spesa.
La storia
Nata dall’idea di due giovani milanesi, JustMary vuole conquistare il mondo del delivery specializzato nella cannabis light. Per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti, il team di JustMary punta a migliorare ulteriormente il proprio servizio e sceglie con cura la posizione strategica degli uffici dai quali partire con le consegne. «Nel nostro Paese– sottolinea Matteo Moretti – operano più di 1000 punti vendita che offrono prodotti legati alla canapa. Molti sono negozi che si occupano di articoli per coltivare le piante di canapa, i cosiddetti “grow shop”, altri commercializzano articoli derivati dalla canapa, ma nessuno ha mai offerto un servizio organizzato e strutturato come il nostro».
Le difficoltà non mancano, ma ne vale la pena…
La strada, per gli italiani che operano nel settore della cannabis light, è in salita. JustMary ha anche dovuto subire un breve periodo di arresto dell’attività, lo scorso giugno, a causa delle battaglie politiche che hanno investito il mercato. La legislazione non si è ancora espressa definitivamente sul tema della cannabis light. Le notizie, per ora, sono di apertura verso il mercato. Gli emendamenti alla Legge di bilancio che riguardano il settore si concentrano sulla tassazione ma non fanno pensare a uno stop per il business.
La legislazione non si è ancora espressa definitivamente sul tema della cannabis light
«L’idea al cuore di JustMary nasce da un’intuizione mia e del mio socio Elio Viola, avvocato. Entrambi stavamo seguendo con interesse il boom del commercio di cannabis legale nel nostro Paese – racconta Moretti. Inizialmente avevamo pensato di offrire ai clienti un’app, che però è stata “bocciata”, proprio perché trattiamo cannabis light, sia da Google sia da Apple. Quindi abbiamo pensato di realizzare un portale. Entrambi siamo soci di alcune startup, quindi fortunatamente sapevamo già come muoverci. JustMary nasce ufficialmente a giugno 2018 ma il servizio vero e proprio, dopo una prima fase di test, è stato attivato a settembre dello scorso anno. Inizialmente nella sola città di Milano».
L’importanza del crowdfunding
A un mese dall’apertura del servizio, siccome gli affari stanno andando bene, Matteo Moretti e il suo team decidono di lanciare una prima campagna di crowdfunding, grazie alla quale raccolgono 75mila euro, che vengono investiti soprattutto in pubblicità. «Era importante far conoscere il nostro servizio – spiega Moretti. Il primo anno, nonostante i pochi mesi di attività, lo abbiamo chiuso con circa 35mila euro di fatturato. A inizio 2019 abbiamo subito deciso di estendere le consegne a domicilio all’hinterland milanese e successivamente di attivarci in altre grandi città. Per arrivare dove siamo oggi, pronti a lanciarci in Europa, sono state fondamentali le campagne realizzate sul portale di equity crowdfunding Crowdfundme.it. Ci hanno infatti consentito di raccogliere complessivamente oltre 300mila euro da centinaia di piccoli soci. Dopo la prima a ottobre 2018, nel 2019 ne abbiamo lanciata una seconda. I fondi raccolti sono stati impiegati per potenziare il servizio e ancora una volta per far conoscere JustMary a più persone possibile. Secondo me, quando si apre una startup, ci sono alcune linee guida da seguire sempre: mai indebitarsi e rimboccarsi le maniche, anche rinunciando a parte del proprio stipendio. Più fai per la tua azienda, maggiore sarà il suo successo».
Un consiglio da Matteo Moretti per gli altri startupper: mai indebitarsi e rimboccarsi le maniche, anche a costo di rinunciare a parte dello stipendio
Il marketing “vecchia scuola”
Quando si parla di startup e di strategie di promozione la mente corre subito al marketing digitale. A causa del clima politico italiano, però, il team di JustMary si affida soprattutto al marketing “vecchia scuola”. Farsi pubblicità tramite Facebook e Instagram è molto difficile. Ecco perché JustMary punta soprattutto su cartelloni pubblicitari e canali televisivi. Per parlare del business della cannabis legale, in Rete, bisogna fare i salti mortali. Sui social è possibile postare commenti di carattere generale e linkare articoli che parlano, ad esempio, dei benefici della cannabis light, seguendo una strategia di brand journalism. Ma niente pubblicità diretta all’attività.«Anche Google non è uno strumento “semplice” per fare pubblicità a JustMary – racconta Moretti. Attualmente totalizziamo 200 clic al giorno che si trasformano in 50/60 ordini giornalieri. Per l’80%, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il nostro è un marketing offline. Ci affidiamo alle maxi affissioni pubblicitarie, alle quali personalmente tengo molto. E si parla di noi sia in TV sia sui giornali. Ovviamente stiamo provando tutte le strade perché sappiamo quanto il marketing sia strategico» conclude il Ceo di JustMary.