Talenti in standby: il futuro incerto dei giovani laureati Italiani
All'indomani della Ricerca CENSIS, l’indagine di University Network dà voce alle aspirazioni dei Giovani Laureati e accende il dialogo per strategie di inserimento lavorativo più efficaci
È tempo di bilanci anche per il mercato del lavoro italiano e il recente rapporto del CENSIS disegna un panorama che oscilla tra progresso e incertezza. Se da un lato si celebra un incremento del 2,4% nell’occupazione, dall’altro emergono criticità strutturali: il mercato richiede 1,3 milioni di laureati e diplomati ITS entro il 2027, ma si trova a fronteggiare una mancanza di 8.700 profili specializzati all’anno. Gli ambiti più colpiti sono quelli STEM ed economico-statistici, cruciali per la crescita del Paese.
Questo gap tra domanda e offerta si riflette anche nelle percezioni degli studenti intervistati da University Network, società under 30 leader sul target universitario che connette aziende, giovani talenti e istituzioni accademiche, attraverso un’indagine sullo stato dell’arte del mondo universitario nel 2023 e le aspettative sul mondo del lavoro. Oltre 7mila gli studenti coinvolti, tra italiani e internazionali, provenienti dalle principali Università di Milano – Cattolica, Statale, Bocconi, Iulm, e Politecnico.
Dallo studio emerge infatti che il 63% degli intervistati si dichiara impreparato ad entrare nel mondo del lavoro, nonostante il 62% valuti il proprio corso di studi come fattore chiave nella scelta universitaria, evidenziando un desiderio di apprendimento e un’aspirazione a carriere significative. Ma il dato più allarmante è l’ansia per il futuro: l’83% degli studenti è preoccupato per il proprio domani professionale, un sentimento che chiama a una risposta concreta da parte del sistema educativo e del tessuto aziendale.
La ricerca dipinge dunque un quadro complesso che, da una parte, vede un crescente riconoscimento del ruolo dell’Università, dall’altra sottolinea un persistente divario tra formazione e mondo del lavoro.
Studio e Lavoro ancora non si parlano – in crescita gli studenti che scelgono la via universitaria per la propria istruzione e in aumento anche coloro che possono beneficiare di esoneri dalle tasse (si passa da un 10% nel 2014/15 a un 34,3% nell’anno accademico 2020/21), ma mancano le skill specifiche per ricoprire le posizioni professionali del business e questo genera caos.
L’incertezza dei Giovani Laureati
E se l’incertezza certamente deriva da molteplici fattori – dalla crescente competitività nel mercato del lavoro all’instabilità economica globale, passando per l’assenza di programmi accademici che indirizzino chiaramente verso le future prospettive di carriera – d’altro canto sottende l’urgenza di alleviare le preoccupazioni degli studenti e prepararli in modo più adeguato alle loro sfide future.
In questo contesto, University Network si pone come interprete delle aspirazioni giovanili e come catalizzatore di un nuovo dialogo tra istituzione accademica e mondo produttivo. La sfida è duplice: arricchire il percorso formativo in modo che sia più attinente alle necessità del mercato e, allo stesso tempo, sensibilizzare le aziende sull’importanza di investire in talenti pronti a innovare e a portare freschezza e dinamismo nel settore.
“Questo studio, insieme al Rapporto del Censis, ci offre uno sguardo profondo sulle aspettative e i desideri degli studenti universitari, rivelando la complessità delle loro esperienze. Per costruire un futuro prospero, è imperativo che continuiamo ad ascoltare attentamente e interpretare la voce dei giovani. Solo attraverso una comprensione autentica delle loro esigenze possiamo plasmare ambienti educativi e lavorativi che li ispirino, li supportino e li guidino verso il successo” commenta Leonardo D’Onofrio, CEO di University Network. E conclude: “La collaborazione tra università, aziende e istituzioni è essenziale per creare un tessuto in cui i talenti emergenti possano fiorire e contribuire significativamente al progresso del nostro Paese. Per noi di University Network, questa convinzione si traduce quotidianamente in una missione aziendale concreta“.