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PIR: Un ponte tra risparmio privato e innovazione aziendale

Ogni idea imprenditoriale innovativa ha avuto il suo impulso e conseguito il successo grazie a investimenti strategici in ricerca, sviluppo ed organizzazione. Eppure, in Italia, il percorso per finanziare l'innovazione rimane una grande sfida. Dall’altro lato, nel mondo finanziario e degli investitori, le istituzioni tendono a privilegiare realtà già consolidate, esitando a scommettere su nuove tecnologie e modelli di business, perlopiù per mancanza di conoscenza.

 

Ogni idea imprenditoriale innovativa ha avuto il suo impulso e conseguito il successo grazie a investimenti strategici in ricerca, sviluppo ed organizzazione. Eppure, in Italia, il percorso per finanziare l’innovazione rimane una grande sfida.

Dall’altro lato, nel mondo finanziario e degli investitori, le istituzioni tendono a privilegiare realtà già consolidate, esitando a scommettere su nuove tecnologie e modelli di business, perlopiù per mancanza di conoscenza.

Questo è uno dei motivi per cui le startup e le imprese emergenti spesso incontrano difficoltà nel reperire i capitali necessari per espandersi.

Dopo aver esplorato il percorso “Dall’idea alla startup innovativa” e “Libertà e vincoli nelle diverse forme di finanziamento per startup innovative”, è il momento di approfondire come i PIR possano rappresentare un ponte concreto tra il risparmio privato e il sostegno all’economia reale, in particolare per le PMI e le imprese innovative.

Di fronte alle sfide e alle opportunità per finanziare l’innovazione, uno strumento di finanziamento delle imprese da parte di investitori privati, introdotto in Italia poco meno di dieci anni fa, è costituito dai “PIR”, “Piani Individuali di Risparmio” a lungo termine (PIR).

I PIR: definizione e caratteristiche

I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono strumenti d’investimento introdotti dalla Legge 232/2016, pensati per incentivare il risparmio delle persone fisiche e reindirizzarlo verso le imprese italiane.

I PIR sono una specifica tipologia di investimento destinato alle persone fisiche residenti in Italia, alle Casse di Previdenza ed ai fondi pensione (art. 1, commi 100 – 114, della Legge 232/2016).

In particolare, per effetto del regime agevolato, questi i vantaggi:

  • detassazione dei redditi da capitale e gli altri redditi finanziari percepiti da persone fisiche (compresi i minorenni) e derivanti da investimenti in PIR detenuti per almeno cinque anni;
  • esenzione dall’imposta di successione relativa agli strumenti finanziari che compongono il piano e che debbano essere trasferiti per causa di morte;
  • esclusione dall’imponibilità per i redditi derivanti dagli investimenti in PIR detenuti da casse di previdenza e fondi pensione.

 

Limiti di investimento e requisiti normativi

La disciplina dei PIR si è evoluta negli anni per rispondere alle esigenze sia delle imprese finanziate che degli investitori.

Il regime agevolato prevede i seguenti limiti d’investimento:

  • PIR “ordinari”: fino a €40.000 annui (tetto complessivo €200.000);
  • PIR “alternativi” (destinati a imprese minori): fino a €300.000 annui (tetto complessivo €1,5 milioni).

La normativa richiede che almeno il 70% dell’investimento sia destinato a strumenti finanziari “qualificati”, con quote specifiche per garantire diversificazione e liquidità. Gli strumenti derivati sono ammessi solo come copertura del rischio.

Per accedere è necessario instaurare un rapporto continuativo con intermediari o imprese di assicurazione abilitati, poiché il conferimento nel PIR viene considerato una cessione a titolo oneroso soggetta a imposta sostitutiva.

 

Il valore strategico dei PIR

Il valore dei PIR non è limitato alle agevolazioni fiscali, ma risiede nella loro capacità di trasformare il risparmio in motore per l’innovazione. Investire in PIR significa contribuire al finanziamento di imprese e startup innovative, alimentando un ciclo virtuoso di crescita economica.

Questi strumenti rappresentano un veicolo strategico per incentivare il risparmio a lungo termine, trasformandolo in capitale per l’economia reale. I benefici fiscali, combinati con limiti e regole per garantire investimenti responsabili, rendono i PIR particolarmente interessanti in un contesto dove il capitale paziente è fondamentale per l’innovazione e lo sviluppo delle PMI.

La continua evoluzione normativa evidenzia l’importanza attribuita al sostegno finanziario del tessuto produttivo nazionale.

 

Conclusione

Investire nel futuro sfruttando i vantaggi fiscali e contribuendo allo sviluppo dell’innovazione in Italia: tutto ciò attraverso l’investimento nei PIR, per dare voce di dare voce al proprio capitale e di contribuire nel panorama economico nazionale.

I PIR offrono un’opportunità unica: investire nel futuro sfruttando vantaggi fiscali e contemporaneamente contribuire allo sviluppo dell’innovazione in Italia. Attraverso questi strumenti, il capitale privato trova una voce significativa nel panorama economico nazionale, sostenendo un sistema più dinamico ed efficiente.

Dottore Commercialista e revisore, Autore “Tributi e diritto nell’economia digitale” (Il Sole 24 Ore, 2024), Esperto Cripto e DAO, Asset protection, Passaggio generazionale, DAC, Corporate Secretary, M&A, Business/personal relocation, relatore a convegni e collaboratore pubblicista de Il Sole 24 Ore.

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