Antsy, la startup per il supporto emotivo immediato
La società ha l'obiettivo di colmare un vuoto nell'offerta di aiuto psicologico, grazie a un'app che permette di ottenere velocemente una videochiamata con lo specialista giusto.
Su Antsy il pagamento è conteggiato al minuto e non c’è obbligo di abbonamento o di intraprendere per forza un percorso strutturato. La startup ha da poco vinto un bando regionale incentrato sull’innovazione ed è lanciata verso una crescita veloce.
«L’idea di Antsy parte dall’esperienza personale – ha raccontato Valeria Riccio, founder della startup –. Stavo effettuando un percorso di psicoterapia personale, in un momento in cui i miei ritmi lavorativi erano davvero serrati e spesso faticavo a rispettare gli appuntamenti. Mi è capitato molte volte di pensare, la sera sul divano ‘avrei bisogno di parlare con un esperto proprio in questo momento’. Da li, è iniziato il mio viaggio. Ho studiato il mercato, sono diventata una mental coach e ho unito le mie due passioni: Digital & Salute mentale».
Il livello di stress generalizzato, al giorno d’oggi, è molto alto, ma spesso non si ha il coraggio di chiedere aiuto o si ha paura di doversi necessariamente impegnare a lungo in un percorso che non si ha la convizione di voler intraprendere.
I servizi offerti da Antsy
La startup ha scelto di affiancare al servizio in tempo reale, il principale elemento differenziante rispetto alla concorrenza, la possibilità di avviare un percorso a breve, medio o lungo termine. Di quale tipo? Si può selezionare il professionista giusto tra psicologo, psicoterapeuta e coach professionista.
Il coaching è il secondo elemento differenziante di Antsy ed è focalizzato sulle aree sport, business o life. Nei paesi anglosassoni e in Sud America molti professionisti e persone comuni si affidano a un coach per raggiungere obiettivi prefissati. Il life coaching è tra i settori a più rapida crescita nel mondo, con una crescita media annua del 6,7% (fonte coachingfederation.org). A livello globale, il numero di life coach è aumentato del 33% dal 2016 al 2020. La crescita maggiore si registra in America Latina e nei Caraibi (74%) mentre l’Europa orientale è al secondo posto (40%).
In Italia questa tipologia di servizio è ancora sottovalutata ma potrebbe presto prendere piede, soprattutto tra i giovani.
L’obiettivo di Antsy
Antsy nasce dall’idea che prendersi cura della salute mentale non è qualcosa da fare solo nei momenti difficili ma su base quotidiana. E che allo stesso tempo deve essere possibile farlo velocmente nel momento in cui se ne ha bisogno. L’app ha quindi lo scopo di avvicinare le persone al coaching e alla psicoterapia, attraverso uno strumento molto facile da usare e che non richiede necessariamente un impegno che potrebber spaventare. Talvolta una videochiamata con la persona giusta è importante per cambiare opinione o punto di vista sul proprio vissuto. E può servire a capire quale sia il valore di un aiuto professionale.
Secondo dati recenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 9 italiani su 10 dai 18 ai 55 anni soffrono di stress. A loro si rivolge l’offerta di Antsy, che stima di superare il milione di fatturato nel suo primo anno di vita, per poi arrivare a 12,7 nel quarto, con un CAGR (il tasso di crescita annuale composto) del 143%.
La startup ha sedi a Milano e in Puglia, un contratto con un’azienda già chiuso e tre in fase di trattativa. In vista c’è un aumento di capitale attraverso l’equity crowdfunding per potenziare il business e crescere sul territorio, focalizzandosi sulle regioni del sud e sugli uomini, più restii ad affidarsi al supporto psicologico e psicoterapico.