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Il Milleproroghe salva i bilanci delle imprese dalle perdite, interventi su ammortamenti e perdite

Come funziona il decreto Milleproroghe, a cosa serve e perché può aiutare le imprese che stanno vivendo un momento di difficoltà

Il decreto Milleproroghe salva i bilanci d’esercizio delle imprese dalle perdite o, almeno, prova ad alleggerire i conti economici delle società italiane dal peso negativo indotto dagli eventi più impattanti degli ultimi anni, come la pandemia e il conflitto russo-ucraino.

Ammortamenti secondo il Milleproroghe

Il primo intervento introdotto dall’art. 3 del dl 198/2022 del Milleproroghe prevede la possibile sospensione degli ammortamenti non solamente per l’esercizio chiuso al 31/12/2022 ma anche per quello in corso. Pertanto, con tale azione il legislatore ribadisce l’impostazione a cui tante imprese hanno già aderito con i bilanci 2021. L’obiettivo è ridurre almeno in parte gli effettivi di alcuni eventi di rilievo, come quelli sopra accennati.

Si tenga poi conto di un’altra precisazione importante. Non essendo stata replicata nel decreto Milleproroghe la deroga al presupposto della continuità aziendale, l’impresa che applica i principi nazionali è tenuta a verificare che la non applicazione degli ammortamenti nel bilancio dell’anno in corso (2023), copra l’eventuale impossibilità a mantenere la società in vita nei prossimi esercizi.

In altri termini… Le società che hanno sospeso gli ammortamenti negli esercizi anteriori 2021 e 2022, dovranno verificare quale sarà l’impatto di tale scelta sui bilanci successivi. In particolar modo su quello del 2023. Ciò considerato che il processo di ammortamento viene fatto slittare ulteriormente, sempre se l’utilità del bene è compatibile con tale slittamento.

Le aziende sono tenute a verificare quali siano le conseguenze dello slittamento degli ammortamenti

Cosa succede se le quote di ammortamento che non sono imputate all’esercizio non sono rinviabili in futuro per la più breve durata del bene? La società non potrà che tenerne conto e, dunque, imputare le stesse quote per la vita utile residua dei beni.

Nella nota integrativa di bilancio è infine necessario indicare in modo completo ed esauriente quali sono le ragioni sottostanti la sospensione degli ammortamenti. Bisonga specificare su quali beni la sospensione è stata applicata e in quale entità non sono stati imputati gli ammortamenti. Questo con ulteriore destinazione a riserva indisponibile di utili, per un ammontare pari alle quote di ammortamento non imputate in bilancio.

Perdite di esercizio

Con un altro intervento contenuto nello stesso dl 198/2022, il legislatore ha confermato la possibilità di sterilizzare le perdite di esercizio di natura civilistica, in rapporto alle conseguenze che derivano da pandemia e conflitto.

Le disposizioni ribadiscono quanto già previsto per l’ultimo esercizio. Stabiliscono quindi che in riferimento alle perdite civilistiche emerse nell’esercizio in corso alla data del 31/12/2022, non si applicano gli articoli 2446, secondo e terzo comma, 2447, 2482-bis, quarto, quinto e sesto comma, e 2482-ter del codice civile. Inoltre viene “sospesa” la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545-duodecies del codice civile.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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