FoundersInvestire in startupMercato

Investire in Italia. Ma come? Previsioni sul 2024

Investire in Italia: le stime di EY per il 2023. Un dato su tutti: In Italia la spesa in Ricerca & Sviluppo è intorno all’1% del PIL, in riduzione rispetto agli ultimi anni, a fronte del 3,5% della Germania e del 2,5% della Francia e dell’Eurozona (in media nel suo complesso).

Riportiamo i contenuti presentati nel corso del digital talk “Investire in Italia. Ma come? Previsioni sul 2024”.

Con l’intervento dell’On. Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e rappresentanti del mondo accademico e dell’impresa, è stato fatto un bilancio del 2023 e guardato al 2024, in termini di scenario macroeconomico, priorità dei CEO italiani e andamento del mercato transazionale.

In particolare, è emerso che:

  • Scenario macroeconomico: in linea con le previsioni EY di inizio anno, nel 2023 il PIL in Italia cresce allo 0,7%, trainato dai consumi e dagli investimenti pubblici legati al PNRR; nel 2024 EY stima una modesta crescita, pari allo 0,6%, per effetto della ripresa delle esportazioni, del consolidamento di consumi e investimenti pubblici, ma con investimenti privati in riduzione;
  • Prospettive delle aziende italiane: moderato ottimismo dei CEO intervistati sulla ripresa dei ricavi (66%) e della profittabilità (52%), ma preoccupazione circa l’impatto delle nuove tecnologie dal punto di vista economico e sociale: oltre il 70% dei CEO italiani ritiene che l’Intelligenza Artificiale entro i prossimi 5 anni avrà un impatto significativo sulla generazione dei ricavi e sulla stessa definizione dei modelli di business;
  • M&A: tiene il mercato transazionale nel 2023; si stima una chiusura d’anno con circa 1250 operazioni per un volume compreso tra i 55 e i 60 miliardi di euro; buone prospettive per il 2024, soprattutto nei settori industrial, consumer ed energy, con l’aspettativa di riduzione del costo del denaro e dell’inflazione;
  • Driver strategici per aumentare l’attrattività e accelerare la trasformazione del Paese e delle aziende italiane: investimenti in Ricerca e Sviluppo, nuove tecnologie e seria agenda di sostenibilità, anche alla luce dei passi in avanti registrati nell’ultima COP 28.

Una crescita per l’Italia in linea con le previsioni EY di inizio anno, risultato dell’effetto combinato, da un lato, di un buon andamento dei consumi e di investimenti pubblici in ripresa, anche per effetto del PNRR, dall’altro, di un freno agli investimenti privati e alle esportazioni, anche per la crisi che ha colpito alcuni rilevanti partner commerciali del Paese. Guardiamo con fiducia al 2024, ma i nostri modelli prevedono una riduzione degli investimenti privati, frenando le ambizioni di crescita dell’Italia. È necessario indirizzare risorse private verso gli investimenti in ricerca e sviluppo, nuove tecnologie e transizione energetica, superando la logica degli incentivi, per consentire al nostro Paese di mantenere il passo con le principali economie europee” – commenta Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia.

Le stime EY per il 2023 evidenziano che la spesa italiana in Ricerca & Sviluppo è intorno all’1% del PIL, in riduzione rispetto agli ultimi anni, a fronte del 3,5% della Germania e del 2,5% della Francia e dell’Eurozona

Investire in Italia, le categorie

Tra le principali categorie di investimento, quella dei beni intangibili rappresenta sempre più un elemento chiave e distintivo sia per mantenere la competitività delle imprese sul mercato sia per l’effetto traino in termini di produttività. Questi investimenti hanno visto una limitata crescita nel 2023 e l’ammontare complessivo rimane contenuto rispetto al totale degli investimenti: basti pensare che le stime EY per il 2023 evidenziano che la spesa in Ricerca & Sviluppo è intorno all’1% del PIL, in riduzione rispetto agli ultimi anni, a fronte del 3,5% della Germania e del 2,5% della Francia e dell’Eurozona (in media nel suo complesso). La ridotta propensione agli investimenti da parte delle aziende sta incidendo in negativo sulla capacità del nostro sistema economico di intraprendere un percorso di crescita più marcato. Non è un tema nuovo, in quanto Il PIL dell’Italia dal 1990 ad oggi è cresciuto di circa il 20%, la performance più bassa in Europa. Al contrario in quei Paesi – quali USA, Francia, Germania e Spagna – dove vi è stato un maggiore slancio nello scommettere sul futuro, si è registrata una crescita rispettivamente del 110%, del 60%, del 50% e dell’80% del PIL” – aggiunge Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia.

I mercati stanno fattorizzando l’aspettativa di riduzione dei tassi di interesse a partire dalla seconda metà del prossimo anno, di riduzione dell’inflazione, di ripresa della crescita in alcuni mercati chiave, come quello europeo e in particolare tedesco, e di risoluzione dei conflitti a noi più vicini, Ucraina e Medio Oriente; ma c’è consapevolezza sulla fragilità di alcune di queste aspettative. Infatti, il 94% dei CEO italiani dichiara che è pronto a rivedere i propri piani di investimento per ottimizzare i costi e proteggere la produttività. In questo scenario, la leva transazionale resta un elemento fondamentale e lo dimostra l’andamento del mercato M&A nel 2023 che, seppure in una fase complessa, ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia. Anche per il 2024 lo scenario transazionale, sebbene ancora intricato, mostra segnali positivi. In particolare, ci aspettiamo che il settore Industrial continui ad assorbire una quota rilevante della market share M&A in Italia e i nostri indicatori suggeriscono una ripresa dell’attività nel settore Consumer, molto penalizzato negli ultimi 18 mesi dalle incertezze circa la propensione agli acquisti delle famiglie. Inoltre, il settore Energy, sulla spinta della transizione energetica, continuerà ad attrarre risorse, con un ruolo crescente del Private Equity anche in questo caso. Ma al di là di questo, è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro: la chiave per aumentare l’attrattività del Paese per le aziende che vogliono crescere e per i talenti che vogliono operarvi risiede nella capacità che avremo di indirizzare le risorse private su progetti di investimento che aprano alla trasformazione portata dalle nuove tecnologie e dalla transizione energetica in corso” – conclude Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia.

A questo link la versione integrale dell’ultima edizione dell’EY Italian Macroeconomic Bulletin.

StartUP-NEWS.it è scritta, ideata e portata avanti da persone che sono prima di tutto startupper di se stesse, giornalisti e liberi professionisti che ogni giorno si scontrano e incontrano in prima persona con le problematiche e le realtà che decidiamo di raccontare.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio