Tecnologie 4.0, più di 8 aziende su 10 stanno investendo
Le aziende italiane stanno investendo in modo sempre più convinto sulle tecnologie 4.0. A sostenerlo è il report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione”, pubblicato nel XXIII Rapporto sulle medie imprese industriali italiane, realizzato dall’Area studi di Mediobanca, dal Centro studi Tagliacarne e Unioncamere, secondo cui l’82,6% ha …
Le aziende italiane stanno investendo in modo sempre più convinto sulle tecnologie 4.0. A sostenerlo è il report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione”, pubblicato nel XXIII Rapporto sulle medie imprese industriali italiane, realizzato dall’Area studi di Mediobanca, dal Centro studi Tagliacarne e Unioncamere, secondo cui l’82,6% ha investito o prevede di investire in tecnologie 4.0 tra il 2021 e il 2026.
Più nel dettaglio, i principali settori in cui le imprese programmano tali impieghi sono quelli dei macchinari avanzati (77,7%), le migliorie di prodotto e processo (69,6%) e lo sviluppo di software e database (51,3%). Non mancano però le cautele: il 42,7% delle aziende segnala ad esempio una carenza di personale competente come ostacolo all’innovazione.
Sul fronte dell’Intelligenza Artificiale, uno dei grandi temi caldi dell’ultimo anno, la tecnologia risulta essere ancora poco utilizzata (solo il 5,8% delle imprese la impiega stabilmente), ma il 37,9% prevede comunque di adottarla entro i prossimi tre anni.
Molto importante è anche il progresso delle imprese italiane sulla sostenibilità ambientale: il 69,6% delle aziende interessate dallo studio ha investito o intende investire in tecnologie green entro il 2026, mentre il 49,8% delle imprese è già focalizzata su soluzioni per la neutralità climatica. Tra le altre statistiche più rilevanti, il fatto che l’80% delle mid-cap ritenga di investire in attività innovative volte all’efficienza e al risparmio energetico.
In questo scenario, rimane fondamentale il Pnrr, con il 41,2% delle aziende che intende utilizzare il Piano per investimenti digitali e il 34% per i progetti green. Non sempre però le soluzioni proposte dal Pnrr sono di facile accesso: di qui, il fatto che il 59,1% delle imprese richieda specifica assistenza tecnica.
Manca il personale adeguato: profondo gap di competenze
Come anticipato, in questo scenario di ottimistici investimenti in nuove tecnologie, non manca comunque il duro ritorno alla realtà e, in particolare, all’analisi delle difficoltà che potrebbero sorgere in fase di attuazione progettuale.
Tra le principali preoccupazioni formulate dalle aziende, il 70,1% segnala la difficoltà di reperire e trattenere competenze professionali. È altresì alta la quota di aziende che sottolinea la presenza di elevati rischi sulla complessità normativa (68,8%) e sui rischi informatici (64,1%). Ancora, il 44,7% delle medie imprese ha subito conseguenze negative legate alle difficoltà di reperimento e trattenimento del personale negli ultimi 24 mesi. Infine, il 35,2% ha dichiarato di aver affrontato problemi legati alla sicurezza sul lavoro mentre l’esposizione a eventi meteorologici estremi ha interessato ben il 29,2% delle imprese.
Per colmare il gap di competenze, un crescente numero di aziende ha affermato che sta considerando l’assunzione di lavoratori stranieri. Ancora, il report evidenzia come il 47,8% delle medie imprese preveda di investire nella formazione sulla gestione dei rischi nel triennio, per migliorare le proprie capacità di affrontare le sfide future.