Smartworking: il caso di Crédit Agricole
A Parma, nella nuova Green Life, che diventerà la sede italiana di Crédit Agricole, si sta compiendo una vera e propria rivoluzione dello spazio di lavoro per i 1500 dipendenti che occuperanno gli spazi dell’ex centro direzionale Cavagnari di Cariparma. Niente più scrivanie personali, eliminazione di computer e telefoni fissi, o stampanti individuali. Al loro …
A Parma, nella nuova Green Life, che diventerà la sede italiana di Crédit Agricole, si sta compiendo una vera e propria rivoluzione dello spazio di lavoro per i 1500 dipendenti che occuperanno gli spazi dell’ex centro direzionale Cavagnari di Cariparma. Niente più scrivanie personali, eliminazione di computer e telefoni fissi, o stampanti individuali. Al loro posto, spazi aperti e condivisi, pc portatili e dotazioni tecnologiche per rendere lo smartworking una realtà.
“Un cambiamento ‘fisico’ che è diventato l’occasione per mettere in atto un cambiamento culturale, necessario per affrontare le nuove sfide del credito, del mercato, della trasformazione digitale. Realizzare i nuovi edifici e il parco di Green Life è stata solo una parte dell’operazione. Il lavoro più importante è quello che si fa sulle persone”, commenta Alessio Vaccarezza, CEO Italia di Methodos, la società specializzata in change management che sta seguendo Crédit Agricole in questo momento di trasformazione.
Nasce il lavoro agile
Trasformare completamente il modo di lavorare di 1500 persone è un’operazione che per numeri ed entità del cambiamento ha richiesto un lungo lavoro di preparazione.
“Per un anno è stato realizzato un laboratorio con 70 ‘pionieri’, dipendenti con diverse funzioni e livelli che hanno sperimentato per primi le nuove modalità di lavoro, individuato criticità e suggerito nuove idee. E poi sono entrati in campo i 50 ‘ambassador’, che insieme al team delle Risorse Umane facilitano i colleghi, orientandoli e accompagnandoli nella transizione verso un nuovo modo di lavorare”, spiega Giuseppe Geneletti, head Smart Working di Methodos.
Il nuovo modo di lavorare prevede che ciascuno stia in ufficio con il proprio pc portatile personale, nella postazione di volta in volta più funzionale all’attività da svolgere. Oppure da casa, perché lo smartworking è possibile, anzi incentivato dall’azienda: 760 persone lo stanno già sperimentando con soddisfazione, ma Crédit Agricole punta ad estenderlo a tutti i dipendenti. L’idea è che ogni dipendente sia in grado di valutare da solo dove lavora meglio; in questo modo, recarsi in ufficio diventa una scelta, e non un obbligo. Il luogo di lavoro ideale nasce, dunque, da un’articolata programmazione, che mette al centro le persone sfruttando le possibilità offerte dal digitale.