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Rurarity: la riforestazione umana degli Appennini attraverso la geomatica

Rurarity si pone l'obiettivo di far rivivere i territori appenninici con un ripopolamento intelligente, utilizzando il telelavoro o promuovendo una qualità della vita etica e all'insegna della sostenibilità.

Mai come in questo momento storico in cui si parla e si applica il distanziamento sociale, moltissime persone stanno riconsiderando gli spazi dove abitare e guardano con interesse, anche in Italia, ai luoghi spopolati degli ultimi 60 anni. È in questo contesto che si inserisce Rurarity la prima realtà al mondo ad applicare big data e geomatica, per mettere in contatto e offrire servizi annessi a coloro che cercano di spostare abitazione, interessi, vita e lavoro in luoghi sostenibili, ricchi di spazi, acqua, aria e natura. Nata da un’idea di Franc Arleo e costruita insieme al gruppo Geolander.it guidato da Giovanni Manta e Michele Nocera, Rurarity ha già mostrato di portare diverse persone a trovare il loro spazio abitativo nell’Appennino Lucano (Basilicata) una delle aree geografiche più spopolate con circa 1 abitante ogni 10 chilometri quadrati. Abbiamo intervistato il suo ideatore.

Franc, da dove è partita l’idea di sviluppare Rurarity?

Sono nato sull’Appennino Lucano (Basilicata) nel 1974, ma ho lasciato i miei luoghi verso i 14 anni e come me ho visto partire molti altri. Le aree appenniniche si sono spopolate in modo esasperato in meno di 40 anni e quei luoghi ricchi di storia, natura, acqua, e aria hanno perso, in larga parte, il loro tessuto umano e le loro comunità straordinarie.

Ma non ho mai smesso di credere che un giorno sarei tornato sugli Appennini e che avrei fatto qualcosa per riprendere in mano quel tessuto e ricucirlo. Da questo credo è nata l’idea di applicare rilevazioni e mapping digitale e portare immobili rurali rari nelle mani di persone interessate a riabitare in modo intelligente quei luoghi portandoci dentro progetti e attività di sviluppo. Ho condiviso l’idea e abbiamo avviato le attività con due amici esperti che guidano da anni Geolander.it un brand operativo in Italia e all’estero nell’ambito della geomatica (Geografia e Informatica)

La Geomatica unisce Geografia e Informatica

Loro si occupano di monitoraggio e mapping di città, paesi e territori. Le loro tecnologie e il loro team con un expertise eccezionale rappresentano il meglio sul mercato per mappare, rilevare e portare a misurazioni centimetriche ogni forma di dato geografico. Per Rurarity questo significa che possiamo, per esempio, portare un immobile rurale raro in un’area cloud di un architetto che può eseguire il progetto di restauro di quell’immobile da Sidney, Singapore, New York o qualsiasi altro posto del mondo. 

Possiamo portare un immobile rurale della Basilicata in un’area cloud di un architetto che può eseguirne il progetto di restauro  da Sidney, Singapore, New York o qualsiasi altro posto del mondo

Quali sono i principali target che raggiungete con Rurarity e cosa cercano?

Le persone che cercano immobili rurali rari vanno di pari passo con una crescente consapevolezza etica e ambientale. È indubbio che sempre più persone, con una consapevolezza su cosa significa qualità della vita, dell’aria, dell’acqua, dei rapporti umani siano alla ricerca di un modello abitativo più sostenibile e con minor impatto.

Si tratta di una spinta naturale innescata negli ultimi 15 anni con i modelli culturali dello ‘slow’, della ‘resilienza’, del kmzero, del bio e della sostenibilità. Non è un caso che anche sul piano imprenditoriale si stiano sviluppando sempre più B-Corp (Benefit Corporation).

Rurarity viene contattata da professioniste e professionisti o imprenditori già in grado di vivere in remote o smart working e quindi indipendenti da uffici o location fisiche.

Veniamo contattati da giornalisti freelance che non vogliono rumore intorno, piuttosto che da astrofisici che cercano casa in luoghi dove non ci siano luci di paesi e città nei paraggi

Veniamo contattati da giornalisti freelance che non vogliono rumore intorno, piuttosto che da astrofisici che cercano casa in luoghi dove non ci siano luci di paesi e città nei paraggi. A volte ci capitano richieste anche molto particolari: case senza strade o con strade solo pedonali, piuttosto che case in cui aeroporti e stazioni non siano vicine e anzi si accertano che siano molto distanti. Il contrario di quello che ci si potrebbe aspettare da una ricerca immobiliare. In ogni caso si cercano abitazioni in grado di avere del terreno intorno, magari con acqua di proprietà e fonti sostenibili.

Naturalmente ci vengono richieste anche valutazioni parametriche sui Comuni di appartenenza come ad esempio presenza o assenza di reti internet veloci, piuttosto che presenza o assenza di mobilità green o collegata (es. disponibilità di bike renting o simili). Questo è un punto importante perché ci permette di dialogare con le Amministrazioni Locali che ci chiedono sempre più spesso di andare a mappare il loro territorio o comune proprio per entrare a far parte del circuito Rurarity.

Rurarity viene contattato perché noi non facciamo da intermediazione immobiliare come altre piattaforme o semplicemente mostriamo degli immobili selezionati. Rurarity effettua mappature digitali, anche in 3D, di interi territori con laser scanner a precisione centimetrica (per intenderci Google Maps ha errori di metri su ogni rilevazione stradale) e per ogni area analizziamo più di 750 indicatori in grado di portare in mano al cliente una soluzione precisa, non scontata e non replicabile in nessun’altra piattaforma. Insieme alla soluzione indichiamo in prossimità ogni sorta di servizio utile ad attuare il progetto del cliente: dall’ingegnere più idoneo al progetto, all’esperto del legno, alla ditta specializzata nel ripristino del verde ecc.

La pandemia ha cambiato davvero qualcosa per Rurarity?

Premetto e semplifico che l’attenzione verso le aree rurali interne e appenniniche ha avuto una crescita negli ultimi anni importante anche prima della pandemia, ma questo evento ha creato un boom di interesse.

Con la pandemia tutti si sono rivolti all’apprendimento a distanza e al remote working e questo ha semplicemente accelerato i processi di dislocazione dai luoghi di lavoro e apprendimento abituali. È sì un fatto storico, ma a mio avviso è un passaggio quasi naturale. Non c’è da stupirsene, infatti, e non me ne stupisco: ho guidato da diversi anni team in remoto come su siquri.com  e ho visto come migliora la qualità della vita di chi può raggiungere obiettivi importanti senza dipendere da uno spostamento fisico da casa verso un ufficio. E non è vero nemmeno che si perde il contatto fisico perché i momenti di incontro possono e devono esserci.

Qual è la vera mission di Rurarity?

La vera mission di rurarity è far rivivere i territori appenninici con un ripopolamento intelligente. Noi non portiamo persone che comprano seconde case, ma portiamo persone che innescano progetti a loro volta in grado di rivitalizzare gli stessi territori. Questo fa sì che anche da una sola persona che si sposta con noi possano nascere dei posti di lavoro in loco per i giovani e le persone del posto.

Finora, nonostante lockdown e regioni a colori, abbiamo portato remote workers che hanno attivato progetti di formazione innovativa sul territorio, piuttosto che botanici che si sono trasferiti sugli Appennini per avviare nuove imprese di settore.

Sono persone davvero eccezionali quelli che si spostano con Rurarity e spesso ci stupiscono per la qualità di ricerca già effettuata in giro per il mondo.

 

Giornalista hi-tech e formatore. Dopo la laurea con tesi sulle relazioni on-line nel 2001, ha lavorato per una dozzina d'anni nel settore dell’editoria informatica (Computer Idea, Il Mio Computer e altri). Ha scritto 16 tra saggi e manuali su Internet, PC, smartphone e social (su tutti Facebook e LinkedIn) ed è direttore della collana "Fai da tech" di Ledizioni. Attualmente si occupa di formazione sui temi del digitale. Sito Web: www.gianluigibonanomi.com

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