Da startup a Piazza Affari, quali benefici (non solo finanziari) porta la quotazione in Borsa? Intervista a Francesco Zorgno di CleanBnB
Perché una startup dovrebbe ambire alla quotazione in Borsa? Quali benefici reali, non necessariamente finanziari, si possono ottenere con l’ingresso su un mercato come AIM Italia? Ne abbiamo parlato con Francesco Zorgno, co-founder di CleanBnB che in poco più di tre anni è diventata il primo operatore del mercato degli affitti brevi ad essere sbarcato in Borsa.
Una buona exit è il sogno di qualunque startupper e soprattutto di ogni investitore. Puntare denaro ed energie in un’azienda che muove i primi passi vuol dire essere alimentati da una notevole dose di coraggio, ma significa anche avere una visione chiara del futuro e delle potenzialità che quell’idea e quel team sono in grado di trasmettere. Ma perché una startup dovrebbe ambire alla quotazione in Borsa? Quali benefici reali, non necessariamente finanziari, si possono ottenere con l’ingresso su un mercato come AIM Italia? Ne abbiamo parlato con Francesco Zorgno, co-founder di CleanBnB che in poco più di tre anni è diventata il primo operatore del mercato degli affitti brevi ad essere sbarcato in Borsa.
Francesco, cosa vuol dire quotarsi in Borsa per una startup?
La quotazione è sicuramente uno degli obiettivi di tantissime nuove iniziative imprenditoriali. Può essere il momento del salto di qualità che, come nel caso di CleanBnB, segna la fine della fase di startup dell’impresa, lanciata verso obiettivi di crescita importanti (scale-up). In altri casi la quotazione è interpretata direttamente come opportunità di exit per l’imprenditore. Si tratta di un obiettivo ambizioso, per nulla facile da perseguire e quindi non per tutti: l’imprenditore deve mettersi davvero in gioco, da tutti i punti di vista. Di fatto, la quotazione è una grande opportunità.
Quanto è stato importante fare delle campagne di equity crowdfunding e che cosa vi ha insegnato quella esperienza?
CleanBnB è stata pioniere nel mondo dell’equity crowdfunding in Italia, tra le prime a chiudere un round di successo nel 2016 e, ancora una volta, tra le prime a ripetere l’esperienza col secondo round dello scorso anno. L’equity crowdfunding, per molti aspetti, è una piccola quotazione. Educa l’imprenditore a confrontarsi col mondo degli investitori e a rispettare determinate regole di trasparenza e di comunicazione. Sopra tutto, l’equity crowdfunding permette di intuire le grandi opportunità (non solo finanziarie) offerte da un processo di quotazione.
L’equity crowdfunding, per molti aspetti, è una piccola quotazione. Francesco Zorgno
Quando è stato il momento in cui avete deciso di quotarvi e quanto è durata tutta la fase di organizzazione/preparazione?
Il percorso di preparazione al collocamento delle azioni in Borsa dura molti mesi, nei quali l’imprenditore viene assorbito completamente. Questa è la prima sfida: in questo periodo la società deve continuare a operare e crescere anche senza l’attenzione costante di chi l’ha guidata fin dal principio. La decisione di seguire questa strada è stata presa solo nel momento in cui siamo stati certi che la società fosse pronta a una grande prova di maturità, con un business model consolidato e un grande mercato da affrontare.
Cosa cambia nella vita quotidiana di un’azienda nel momento in cui si compie questo importante salto?
I cambiamenti sono notevoli, e coprono tutte le aree aziendali. Dalla formalizzazione delle porocedure al consolidamento della struttura organizzativa; dalle modalità di pianficazione e controllo fino ai rapporti coi soci e col mercato. L’elenco dei cambiamenti (molto spesso radicali) potrebbe essere lungo. Essi però non devono essere interpretati come funzionali alla quotazione: si tratta di un passaggio obbligato nel processo di evoluzione di qualsiasi realtà che davvero voglia crescere, e farlo in modo sostenibile e duraturo. Questa una delle grandi opportunità offerte dal processo di quotazione: mettere l’impresa nelle condizioni di affrontare nel modo più idoneo le sfide del mercato, e crescere davvero.
Non solo raccolta di denaro quindi…
Esattamente: i fondi possono essere raccolti anche con altre modalità, e la scelta della quotazione è forse la via più difficile. Si tratta però di un modello vincente anche per l’impatto sullo sviluppo del business della società. Essere quotati impone modalità operative ispirate alla massima trasparenza, e verifiche attente sulla solidità e sulla sostenibilità del modello di business. Tutto questo si traduce in credibilità e reputazione sul mercato, che in contesti come il nostro sono essenziali. Il lavoro di un property manager come CleanBnB è fondato su rapporto di grande fiducia da parte dei proprietari degli immobili che ci affidano la propria casa in gestione. La reputation aziendale è quindi fattore critico di successo: la quotazione, anche per questo motivo, è una grande opportunità.
La quotazione è un obiettivo o solo un nuovo punto di partenza?
CleanBnB è il primo operatore del settore quotato in Italia, e tra i primi in Europa: come ci diciamo ogni giorno, la sfida è solo all’inizio. Il nostro posizionamento è ottimale per scalare rapidamente il mercato degli affitti brevi, in fortissima crescita ma che al tempo stesso richiede livelli sempre più elevati di professionalità e rispetto di regole e standard. Siamo certi che la quotazione di CleanBnB sia un contributo importante allo sviluppo di tutto il settore.