Pascol, la startup del consumo di carne consapevole
Nel 2019 Pascol lavorava solamente con 2 allevamenti della Valtellina. Oggi può contare su oltre 100 allevatori in 10 regioni italiane tra Nord e Centro Italia. La società è alla sua seconda campagna di equity crowdfunding
Pascol ha dato vita a una filiera che permette di consumare carne di provenienza certa, allevata al pascolo in modo sostenibile ed estensivo. Si tratta di una realtà virtuosa e controcorrente… Nel mercato italiano, infatti, oltre l’85% delle carni bovine proviene invece da allevamenti intensivi.
La macellazione dei bovini a marchio Pascol (e in co-branding) avviene in macelli partner in prossimità degli allevamenti e la lavorazione è centralizzata presso Aliprandi spa, partner industriale dotato delle più recenti tecnologie per la lavorazione e il confezionamento del prodotto.
La storia di Pascol
Da 2 a 100 allevatori in 4 anni: realtà che abbinano all’allevamento al pascolo sistemi di agricoltura rigenerativa e che aderiscono al disciplinare creato dalla startup e approvato dal MIPAF, Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Sotto un unico brand si riuniscono più realtà accomunate dagli stessi valori. Pascol supporta attivamente i suoi affiliati, offrendo consulenza gratuita agronomica e zootecnica.
Grazie a Pascol è nata una supply chain efficiente e decentralizzata che distribuisce i prodotti tramite ecommerce e nella GDO. Pascol serve anche il settore Ho.Re.Ca e tramite il canale online consegna direttamente a casa (opera quindi sia in ottica B2B sia B2C).
L’unione fa la forza: nel prossimo futuro Pascol permetterà agli allevamenti estensivi di scalare e vendere anche al di fuori del territorio italiano, ottenendo gli stessi benefici delle economie di scala tipiche degli allevamenti intensivi.
«Da quest’anno Pascol è anche società B-Corp – sottolinea il Ceo e co-founder Federico Romeri – un traguardo che abbiamo raggiunto grazie alla nostra attenzione per il benessere animale, la filiera corta, la tracciabilità, il rispetto dei principi dell’agricoltura rigenerativa e l’interesse a valorizzare i piccoli allevatori».
La seconda campagna di equity crowdfunding
Pascol è attualmente in crowdfunding su Mamacrowd con la sua seconda campagna. Nel 2021 ha già avuto il riconoscimento di investitori istituzionali come Azimut e Ad4ventures oltre che accendere l’interesse della crowd, raccogliendo in totale quasi 2 milioni di euro, sempre su Mamacrowd.
Dopo questo primo round la startup ha portato le proprie carni nei punti vendita della grande distribuzione come Coop e Conad, arrivando a raggiungere oltre 7mila clienti. Il fatturato nel 2022 è cresciuto del 143% rispetto all’anno precedente.
A chi si rivolge Pascol
Le buyer personas di Pascol sono consumatori consapevoli che possono differire anche molto per età ed estrazione sociale ma che vogliono acquistare solo carne di provenienza certa e che non arrivi da allevamenti intensivi, perché sono attenti al benessere del Pianeta e alla propria salute.
Il mercato delle carni italiano supera oggi i 6 miliardi di euro. Se guardiamo ai dati relativi al segmento delle carni cosiddette biologiche e/o provenienti da allevamenti estensivi dal 2015 al 2020 è stata registrata una crescita del 229%, a seguito di una sempre maggiore consapevolezza e attenzione dei consumatori verso l’origine di quanto acquistano e portano in tavola.
Nel prossimo futuro Pascol prevede una forte crescita del segmento B2B e investirà nel potenziamento del canale ecommerce. Questa seconda raccolta di capitali ha tra i suoi obiettivi:
- il raggiungimento del break even aziendale su base mensile, previsto entro dicembre 2023,
- lo sviluppo commerciale,
- il miglioramento della strategia di marketing e comunicazione,
- l’ulteriore lavoro su tracciabilità e Life Cycle Assessment per la filiera, così da quantificare l’impatto ambientale e sociale.
Tra le possibilità di sviluppo futuro c’è poi un eventuale pilot sulla ristorazione proprietaria.
Per chi investe è prevista pure una ricompensa: uno sconto senza limiti di utilizzo valido per il canale ecommerce.
Come per gli altri investimenti in società innovative, anche quello in Pascol permette di accedere a una detrazione immediata del 30% in fase di dichiarazione dei redditi. Il servizio di rubricazione per vendere le quote eventualmente acquisite è gratuito, perché i suoi costi sono sostenuti da Pascol.
Per saperne di più è possibile visitare la pagina della campagna.