In pratica
Mettersi in proprio a basso costo: il pet-sitter
Cresce la richiesta di pet-sitter e può essere un buon sistema per arrotondare le entrate mentre lavoriamo a un progetto più grande
Pet-sitter, l’iter burocratico
Per iniziare è sufficiente aprire una partita IVA. Informiamoci bene presso il nostro comune di residenza (Sportello Unico per le Attività Produttive) per capire se ci sono pratiche aggiuntive da sbrigare: trattandosi di un’attività ancora poco diffusa la regolamentazione può cambiare da regione a regione e da comune a comune.
Suggerimenti utili:
- Inizialmente proviamo a “entrare nel giro” con alcuni servizi mirati, come l’assistenza ad animali esotici (roditori, rettili, uccelli) o il dog-walking per cani di grossa taglia, a seconda delle nostre attitudini.
- Differenziamo i servizi offerti: se abbiamo un appartamento grande con giardino e/o terrazzo possiamo pensare di prenderci cura di un ristretto numero di animali, durante le vacanze, direttamente a casa nostra. Inoltre potremmo occuparci anche della toelettatura di alcuni pet.
- A chi ha più di un animale offriamo tariffe cumulative scontate.
- Proponiamo sconti ai clienti che hanno bisogno in modo continuativo del nostro intervento.
- Offriamo il servizio di dog-walking a un solo cane per volta per evitare spiacevoli incidenti e concentrarci sulle esigenze del nostro cliente.
- Prendiamo in considerazione la possibilità di stipulare una polizza per la responsabilità civile che intervenga in caso di danni a cose o animali. Non è obbligatoria, ma può essere preziosa visto che lavoriamo in case private e che ci prendiamo cura di uno o più animali domestici a cui i nostri clienti “a due gambe” sono molto affezionati.
- Facciamoci conoscere su petme.it, il primo social petwork dedicato a tutti gli animali e a tutti i padroni.