Manageritalia compie 80 anni: più managerialità per affrontare le sfide del presente
Dal 2008 ad oggi, i manager nel settore privato italiano sono cresciuti del 9,4%, con un +2,6% solo nell’ultimo anno. Tuttavia, il gap con i principali Paesi europei resta ampio: in Italia ci sono meno di 0,9 dirigenti ogni 100 dipendenti, contro il 2-3% di Francia, Germania e Spagna. Solo il 30% delle imprese familiari italiane si avvale di manager esterni, rispetto all’80% dei competitor europei.

Nel 1945 nasceva l’ANDAC, Associazione Nazionale Dirigenti Aziende Commerciali, in un’Italia che si stava rialzando dalle macerie della guerra. Oggi, 80 anni dopo, quell’iniziativa visionaria è diventata Manageritalia, una federazione che rappresenta oltre 45 mila dirigenti, quadri ed executive professional, protagonisti della crescita economica e sociale del Paese.
Il traguardo è stato celebrato a Roma, nella suggestiva cornice de La Lanterna, con un evento che ha messo al centro il ruolo dei manager nella trasformazione del tessuto produttivo italiano. Dazi, instabilità dei mercati, transizione digitale ed ecologica, riorganizzazione del lavoro: sfide complesse che richiedono visione, competenze e leadership. E proprio queste sono le parole chiave che hanno guidato gli interventi dei rappresentanti istituzionali e dei protagonisti del mondo imprenditoriale e accademico.
Cresce la presenza dei manager, ma l’Italia è ancora indietro
Dal 2008 ad oggi, i manager nel settore privato italiano sono cresciuti del 9,4%, con un +2,6% solo nell’ultimo anno. Tuttavia, il gap con i principali Paesi europei resta ampio: in Italia ci sono meno di 0,9 dirigenti ogni 100 dipendenti, contro il 2-3% di Francia, Germania e Spagna. Solo il 30% delle imprese familiari italiane si avvale di manager esterni, rispetto all’80% dei competitor europei.
Questi dati, forniti dall’Istat e discussi nel corso dell’evento, segnalano chiaramente quanto sia ancora forte il bisogno di managerialità nelle imprese italiane, soprattutto nelle PMI, che devono affrontare passaggi generazionali, digitalizzazione e nuovi modelli di business.
Le istituzioni: serve un dialogo con chi ha competenze
Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, ha sottolineato la necessità di rafforzare il dialogo tra istituzioni, manager e imprese: “Le idee e le esperienze dei protagonisti dell’economia reale devono contribuire a definire le politiche del Paese, in un momento storico in cui la trasformazione è accelerata e la complessità aumenta”.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha riconosciuto il valore della managerialità per migliorare la produttività e il benessere dei lavoratori, ricordando il contributo di Manageritalia alla contrattazione del welfare. Anche Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha evidenziato il ruolo strategico dei manager per le PMI, oggi più che mai chiamate a innovare e competere su scala globale.
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha ribadito la centralità della persona e dell’intuizione manageriale, che deve guidare anche l’adozione delle tecnologie più avanzate. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati, ha elogiato l’approccio proattivo di Manageritalia nel proporre soluzioni e anticipare il cambiamento.
Ottant’anni di storia e innovazione
La storia di Manageritalia è un esempio di evoluzione coerente con i bisogni del Paese. Dalla nascita del Fasdac, primo fondo sanitario per dirigenti nel 1948, al Contratto dirigenti, con previdenza integrativa, formazione, tutele assicurative e politiche attive. Nel 2003, l’apertura a quadri ed executive professional ha ampliato la rappresentanza e la capacità d’impatto.
Oggi Manageritalia è molto più di un’associazione: è un network che valorizza il ruolo dei manager nei settori del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato, offrendo supporto professionale, sanitario, assicurativo, formativo e culturale.
Guardare al futuro con competenza
Durante la tavola rotonda “Manageritalia: 80 anni di leadership e innovazione per il futuro dell’Italia”, moderata da Paolo Mieli, sono intervenuti esperti come Tito Boeri, Carlo Cottarelli, Cristina Scocchia ed Emanuela Trentin. Tutti hanno concordato su un punto: l’Italia può affrontare le sfide globali solo rafforzando le competenze interne e puntando su una managerialità diffusa, capace di innovare, interpretare i cambiamenti e generare valore.
L’80° anniversario non è solo un’occasione per celebrare, ma un richiamo forte a investire nel capitale umano e nella leadership come leva di sviluppo e resilienza. In un mondo che cambia rapidamente, i manager sono più che mai necessari.