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L’importanza dell’AI per il bene sociale

AI per il bene sociale è già utilizzata per promuovere tutti i 17 SDGs, e le sue applicazioni spaziano dalla modellazione delle proteine alla progettazione di vaccini, dalla previsione degli impatti climatici a lungo termine alla fornitura di avvisi tempestivi per i disastri naturali.

Da poco è stato pubblicato il report: “AI for social good: Improving lives and protecting the planet” realizzato da McKinsey Digital. Un documento molto interessante che affronta il binomio tra AI e bene sociale. Ecco cosa racconta la ricerca.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha dimostrato un potenziale straordinario non solo nel promuovere la produttività e la crescita economica, ma anche nel generare impatti positivi per la società. Dall’istruzione alla sanità, dalla lotta alla povertà alla protezione dell’ambiente, l’AI sta emergendo come una risorsa cruciale per affrontare alcune delle sfide più pressanti del nostro tempo. Tuttavia, per sfruttare appieno queste potenzialità, è fondamentale comprendere come l’AI possa essere implementata in modo efficace e su larga scala, specialmente in contesti sociali e ambientali.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite rappresentano una guida per gli sforzi globali in questo senso. Gli SDGs includono 17 obiettivi e 169 traguardi che mirano a migliorare la qualità della vita in tutto il mondo e a proteggere il pianeta. Tuttavia, un recente aggiornamento dell’ONU mostra che il mondo è sulla buona strada per raggiungere solo il 15% degli obiettivi entro la scadenza del 2030. Questa situazione richiede un’azione accelerata, e l’AI può svolgere un ruolo cruciale in questo sforzo.

Il ruolo dell’AI nel raggiungimento degli SDGs

L’AI è già utilizzata per promuovere tutti i 17 SDGs, e le sue applicazioni spaziano dalla modellazione delle proteine alla progettazione di vaccini, dalla previsione degli impatti climatici a lungo termine alla fornitura di avvisi tempestivi per i disastri naturali. Ad esempio, per l’SDG 1 (Sconfiggere la Povertà), l’AI può essere utilizzata per indirizzare aiuti finanziari a chi ne ha più bisogno, o per fornire punteggi di credito alternativi a individui esclusi dai tradizionali sistemi finanziari. Per l’SDG 3 (Salute e Benessere), l’AI sta contribuendo allo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini, e a migliorare la gestione della salute pubblica. Un esempio significativo è l’uso di AlphaFold di DeepMind, un modello AI che ha rivoluzionato la biologia strutturale prevedendo le strutture proteiche con un’accuratezza senza precedenti, facilitando la ricerca in malattie trascurate e la lotta contro la resistenza agli antibiotici.

Per l’SDG 4 (Istruzione di qualità), l’AI sta aiutando a identificare precocemente gli studenti a rischio di abbandono scolastico, fornendo loro il supporto necessario per completare gli studi. In India, l’organizzazione Educate Girls utilizza modelli di machine learning per localizzare efficacemente le ragazze che non frequentano la scuola, riducendo i costi operativi e migliorando i tassi di iscrizione scolastica. Questo approccio ha permesso di raggiungere oltre 1,6 milioni di ragazze, contribuendo significativamente al miglioramento dell’accesso all’istruzione in aree rurali e svantaggiate.

Sfide nella scalabilità dell’AI per il bene sociale

Nonostante il potenziale, l’implementazione dell’AI per il bene sociale presenta numerose sfide. Una delle principali è la disponibilità, accessibilità e qualità dei dati. Molti dei dataset necessari per affrontare le questioni legate agli SDGs provengono da regioni meno sviluppate, in lingue meno diffuse e da gruppi demografici vulnerabili, che spesso sono i principali destinatari degli interventi. Inoltre, anche quando i dati esistono, possono essere di proprietà privata o troppo costosi per le piccole organizzazioni non profit. Un altro ostacolo significativo è rappresentato dalla disponibilità e accessibilità dei talenti nell’AI, che è ancora altamente concentrata in pochi paesi sviluppati, lasciando molte regioni prive delle competenze necessarie per sviluppare soluzioni AI su larga scala.

Le organizzazioni devono anche affrontare problemi di ricettività organizzativa e gestione del cambiamento. L’adozione di strumenti AI richiede spesso una riorganizzazione dei processi interni e una formazione intensiva del personale, aspetti che possono essere particolarmente sfidanti per le organizzazioni non profit, già limitate da risorse e capacità.

Strategie per accelerare l’implementazione dell’AI per il bene sociale

Per superare queste sfide, il rapporto suggerisce sei approcci complementari che potrebbero aiutare a scalare l’uso dell’AI per il bene sociale:

  1. Formare partenariati per accelerare l’impatto: I partenariati tra organizzazioni governative, ONG, aziende tecnologiche e università possono aiutare a superare molte delle sfide esistenti, offrendo accesso a dati, talenti e risorse essenziali per lo sviluppo di soluzioni AI efficaci.
  2. Supportare lo sviluppo di beni digitali pubblici: Rendere disponibili dati e modelli AI come beni pubblici può semplificare lo sviluppo di nuove soluzioni, riducendo le barriere tecniche e migliorando la qualità delle applicazioni AI per gli SDGs.
  3. Migliorare la qualità e la fruibilità dei dati: Investire nella raccolta e gestione di dati di alta qualità è fondamentale per garantire che le applicazioni AI possano essere scalabili e producano risultati affidabili.
  4. Espandere il pool di talenti AI per gli SDGs: Aumentare il numero di talenti disponibili attraverso programmi di formazione e partnership con istituzioni accademiche e aziende può rafforzare la capacità delle organizzazioni di sviluppare e implementare soluzioni AI.
  5. Adottare un approccio inclusivo e centrato sull’utente: Coinvolgere gli utenti finali nello sviluppo delle soluzioni AI fin dalle prime fasi può migliorare l’adozione e l’efficacia delle tecnologie, garantendo che rispondano effettivamente ai bisogni della comunità.
  6. Creare modelli di business sostenibili: Alcune organizzazioni non profit stanno esplorando modelli di business che generano flussi di entrate continui, riducendo la dipendenza dai finanziamenti esterni e consentendo una crescita sostenibile.

Il futuro dell’AI per il bene sociale

Guardando al futuro, è evidente che l’AI ha il potenziale per trasformare profondamente il modo in cui affrontiamo le sfide globali. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità dei vari stakeholder di collaborare, condividere risorse e conoscenze, e sviluppare soluzioni scalabili che possano essere adattate a contesti diversi. Le politiche pubbliche e le iniziative aziendali dovranno promuovere un uso responsabile e inclusivo dell’AI, garantendo che i benefici siano equamente distribuiti e che i rischi, come i bias algoritmici e le minacce alla privacy, siano adeguatamente gestiti.

L’AI per il pianeta

L’intelligenza artificiale offre un’opportunità unica per migliorare le vite e proteggere il pianeta, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Tuttavia, per realizzare appieno questo potenziale, è necessario un impegno concertato da parte di governi, organizzazioni internazionali, aziende e società civile. Solo attraverso la collaborazione e l’innovazione possiamo sfruttare al meglio le capacità dell’AI e affrontare con successo le sfide globali che ci attendono.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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