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La storia di Boaretto che motorizza le sedie a rotelle di mezzo mondo

Un consulente e imprenditore italiano che, esasperato dalla burocrazia nostrana, decide di andare a creare un’impresa in Carinzia, con successo. Ma la storia di Enrico Boaretto non è interessante solo per questo. La sua vicenda è quella di un padovano (triestino d’adozione) costretto su una sedia a rotelle dalla nascita. Enrico mostra una forza d’animo …

Un consulente e imprenditore italiano che, esasperato dalla burocrazia nostrana, decide di andare a creare un’impresa in Carinzia, con successo. Ma la storia di Enrico Boaretto non è interessante solo per questo. La sua vicenda è quella di un padovano (triestino d’adozione) costretto su una sedia a rotelle dalla nascita. Enrico mostra una forza d’animo e uno spirito incredibili: da quella condizione di disabilità, trae un’opportunità di business. Nel 2015 fonda, assieme ad altri soci, Klaxon, azienda che produce dispositivi per motorizzare qualsiasi sedia a rotelle manuale: ora ha 15 dipendenti e quasi tre milioni di fatturato.

Enrico Boaretto startup-news
Enrico Boaretto founder di Klaxon, azienda che produce dispositivi per motorizzare qualsiasi sedia a rotelle manuale.

Enrico, prima di parlare di azienda e prodotto, perché ha deciso di lasciare l’Italia?

Per esasperazione, per la burocrazia, per la crisi dopo il 2008. In Carinzia ho trovato un contesto stimolante, di grande supporto alle startup. Le regole sono chiare e le incombenze burocratiche snelle e veloci. Purtroppo in Italia gli imprenditori spesso non sono messi nelle condizioni di competere e di crescere sui mercati internazionali.

In effetti… Ma parliamo dell’idea imprenditoriale.

Io e il mio socio Andrea Stella, anche lui disabile con uno spirito incredibile (è un navigatore oceanico con il suo catamarano Lo Spirito di Stella, ndr), da utenti di sedia a rotelle avevamo un’esigenza legata alla mobilità, ma le soluzioni sul mercato non ci soddisfacevano. Erano troppo complicate. Pensate che per usare sistemi di motorizzazione che avrebbero dovuto renderci indipendenti e semplificarci la vita, dovevamo chiedere aiuto a qualcuno. Una contraddizione!

Così avete creato Klick…

Già, un sistema semplicissimo da installare, con un “Klick”, che funziona con batterie agli ioni di litio e garantisce un’autonomia fino a 50 km con una carica. Presentato in una fiera di Bologna nel 2016, il mercato ha risposto subito in modo entusiastico. Abbiamo brevettato a livello internazionale il prodotto e lo esportiamo in 45 paesi nel mondo. Produciamo diversi altri prodotti, anche da viaggio e da off-road.

Ecco un video che mostra il funzionamento del prodotto anche per persone tetraplegiche:

Ormai non siete più una startup. Ma se volesse dare tre suggerimenti a chi invece avvia la propria attività?

Parto da un presupposto: il contesto conta. Noi in Austria, in Carinzia, abbiamo trovato terreno fertile: hanno creato un sistema che aiuta davvero le imprese, in termini di assistenza, contributi, tasse azzerate in avvio e altro ancora. Un altro pianeta rispetto all’Italia, non ne avete nemmeno idea…

I tre suggerimenti? Semplici, si fa per dire.

  1. Primo, avere un ottimo prodotto o servizio, il marketing serve a poco se poi quello che vendi non funziona.
  2. Secondo, fare un’ottima analisi pre-mercato, per conoscere competitor e target; qui molti ci sbattono il muso.
  3. Terzo, buttare il cuore oltre l’ostacolo; nessuno sa quando è il momento giusto per partire, ma soprattutto nessuno può garantirti che tutto andrà per il verso giusto. Nel nostro caso, per esempio, siamo partiti davvero in salita, con un piccolissimo team che si doveva confrontare subito in un contesto internazionale; soprattutto in un settore, come quello dei medical device, molto particolare e pieno di paletti. Avessimo aspettato il momento giusto, forse non saremmo mai partiti.
Giornalista hi-tech e formatore. Dopo la laurea con tesi sulle relazioni on-line nel 2001, ha lavorato per una dozzina d'anni nel settore dell’editoria informatica (Computer Idea, Il Mio Computer e altri). Ha scritto 16 tra saggi e manuali su Internet, PC, smartphone e social (su tutti Facebook e LinkedIn) ed è direttore della collana "Fai da tech" di Ledizioni. Attualmente si occupa di formazione sui temi del digitale. Sito Web: www.gianluigibonanomi.com

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