Per chi si ostina a dire che in Italia tutti i dati sono sempre in negativo, oggi dobbiamo dire che non è sempre così. Ci sono anche trend che segnano una crescita continua, ma purtroppo sono quelli dei fallimenti delle aziende. I dati sono quelli che arrivano da Cribis D&B e dipingono uno scenario da brividi.
Secondo una recente ricerca, le imprese fallite nel terzo trimestre 2014 sono 3.002. Con un aumento del 74% rispetto allo stesso periodo del 2009. Un dato che descrive in maniera lampante la palude di difficoltà che affligge il nostro tessuto imprenditoriale. Purtroppo questa tendenza non riguarda solo l’ultimo anno, ma parte proprio dal primo trimestre 2009 e arriva ai nostri giorni in crescita costante. Stiamo parlando di ben 11.103 fallimenti in soli 9 mesi. Circa 40 al giorno, quasi due ogni ora!
La distribuzione sul territorio nazionale dei fallimenti delle imprese è strettamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese e alla localizzazione dei settori in maggiore sofferenza nei diversi territori.
I settori colpiti
L’Edilizia italiana è il settore più colpito nel 2014, con 2.923 fallimenti. Situazione critica anche per il commercio, i servizi e la ristorazione.
Le Regioni
La Lombardia si conferma la regione italiana con il maggior numero di fallimenti: nei primi nove mesi del 2014, sono state 2.457 le imprese fallite (22,1% dei fallimenti in Italia) e 15.656 dal 2009 ad oggi. Al secondo posto c’è il Lazio (1.164 casi di fallimenti in quest’anno, e 7.160 dal 2009 a oggi).
Sappiamo bene che chi si appresta ad aprire una startup deve sempre essere animato da un profondo ottimismo, ma tenere gli occhi aperti sul mercato è un dovere sacrosanto di ogni imprenditore, vero o potenziale che sia.