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Il presente e il futuro dell’intelligenza collettiva

Martedì 26 giugno, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, alle ore 18:30, si terrà l’incontro pubblico “Intelligenza come scelta. Il presente e il futuro dell’intelligenza collettiva come veicolo per soluzioni comuni”. Oltre all’editore Vittorio Bo e Massimiliano Tarantino, Segretario Generale della Fondazione, interverrà Geoff Mulgan, CEO di Nesta Foundation, la più importante fondazione britannica …

Martedì 26 giugno, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, alle ore 18:30, si terrà l’incontro pubblico “Intelligenza come scelta. Il presente e il futuro dell’intelligenza collettiva come veicolo per soluzioni comuni”. Oltre all’editore Vittorio Bo e Massimiliano Tarantino, Segretario Generale della Fondazione, interverrà Geoff Mulgan, CEO di Nesta Foundation, la più importante fondazione britannica per la promozione dell’innovazione sociale e tecnologica.

L’intelligenza collettiva al servizio della società

Durante l’incontro, Mulgan presenterà il suo nuovo libro “Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo” (Codice Edizioni), che spiega come l’intelligenza collettiva stia avendo profonde ripercussioni sul modo in cui scienza, università, imprese e governi si devono riorganizzare.

Partendo dall’analisi di alcune tecnologie innovative (Google Maps, satelliti Dove, applicazioni in campo medico) e le più recenti scoperte nell’ambito dei big data e dell’intelligenza artificiale, l’autore cerca di spiegare come l’intelligenza collettiva, se ben orchestrata e consapevolmente organizzata, può aiutare le aziende, i Governi, le università e le società a sfruttare al meglio il cervello umano e le tecnologie digitali per risolvere le sfide sociali contemporanee più cruciali a livello internazionale e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone.

“Oggi pare inevitabile un futuro in cui le nostre esistenze saranno sempre più intrecciate con macchinari intelligenti di vario tipo, che ci plasmeranno, ci sfideranno, ci soppianteranno e ci potenzieranno, spesso simultaneamente. La domanda che dovremmo porci non è se accadrà, bensì come possiamo plasmare questi strumenti in modo che a loro volta ci plasmino in meglio, potenziandoci in tutti i sensi della parola e permettendoci di aderire il più possibile a ciò che più ammiriamo di noi stessi. Forse non riusciremo a evitare un mondo di pornografia in realtà virtuale, di missili ultraintelligenti e di spie, ma oltre a queste potremo creare una migliore forma di intelligenza collettiva, un mondo in cui, in collaborazione con le macchine, saremo più saggi, più consapevoli e più capaci di prosperare e sopravvivere”, spiega Geoff Mulgan.

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