Good Food Makers, bando per le startup foodtech
Hai un progetto incentrato sullo sviluppo di soluzioni alimentari sostenibili? Hai tempo fino al 7 luglio per candidarti e salire a bordo dell'acceleratore globale di startup innovative del food promosso da Barilla e Plug And Play.
Good Food Makers nasce nel 2019 con l’obiettivo di supportare gli innovatori del food e facilitare lo sviluppo di nuove soluzioni alimentari sostenibili, in linea con gli standard e i bisogni contemporanei. Per la scorsa edizione (la quarta) le candidature ricevute sono state oltre 240, provenienti da 25 Paesi diversi. Ad oggi, il portfolio dell’incubatore vanta 18 startup accelerate in 4 anni di attività. Il progetto nasce dall’impegno di Barilla e si avvale della collaborazione di Plug And Play. Questa piattaforma di open innovation può contare su una rete di 60mila startup, più di 550 aziende oltre a università, agenzie governative e società di venture capital. Plug And Play grazie al suo programma Food&Beverage dal 2019 a oggi ha accelerato oltre 200 startup a livello globale, quindi possiede una vasta esperienza.
«L’obiettivo comune è quello di accompagnare le realtà più promettenti del settore in un percorso di sviluppo finalizzato al processo di internazionalizzazione, mettendo a disposizione quotidianamente il know-how specifico proprio degli esperti del settore» dichiara Arianna Elena Maschietto, Direttrice di Plug and Play Milano.
Vediamo ora cosa offre nello specifico il percorso di accelerazione legato a Good Food Makers 2023.
Good Food Makers, 8 settimane di lavoro intenso
L’iniziativa di Barilla prevede un programma di otto settimane di lavoro intenso, durante le quali le startup cresceranno fianco a fianco con i manager Barilla. Obiettivo: sviluppare insieme le idee e un business plan per realizzarle. A sostegno del percorso di crescita ogni startup selezionata riceve anche 10mila euro in denaro. Ma soprattutto la possibilità di lavorare con il Gruppo Barilla una volta realizzato il progetto imprenditoriale.
Per l’edizione 2023, i progetti innovativi in ambito agritech e foodtech ricercati dai selezionatori devono appartenere a uno dei seguenti ambiti.
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Packaging circolare. Servizi, prodotti e modelli di business che abbiano l’obiettivo di ridurre la quantità di imballaggi e quindi di rifiuti, e che promuovano il riuso degli imballi stessi.
- Logistica di qualità. Innovazioni digitali per migliorare la qualità del servizio di logistica, dal punto di vista della tracciabilità e del monitoraggio, nel rispetto degli standard qualitativi.
- Fermentation for clean label. Questo è l’ambito più strettamente legato ai prodotti di consumo. Riguarda ingredienti e tecnologie che fanno leva sulla fermentazione per amplificare il valore nutrizionale, sensoriale e ambientale dei prodotti, con un occhio di riguardo per le soluzioni clean label, quelle che fanno riferimento all’assenza o alla riduzione dimostrabile di un determinato ingrediente percepito come nocivo.
- You @ Best. Soluzioni digitali legate al cibo per migliorare il benessere delle persone, con l’obiettivo di sposare stile di vita e abitudini alimentari.
«C’è una consapevolezza crescente rispetto all’importanza di investire e di portare nuove idee nel settore alimentare, sia per soddisfare la domanda globale, sia per creare prodotti sani, sostenibili e che sappiano rispondere alle nuove esigenze dei consumatori” sottolinea Claudia Berti, Barilla Global Open Innovation Senior Manager. “A distanza di 5 anni Good Food Makers rappresenta sempre di più una finestra aperta sull’intero panorama del Food&Beverage, che a livello internazionale convoglia abitudini, costumi e stili di vita differenti».
Come sono andate le scorse edizioni
Nel totale delle 5 edizioni, Good Food Makers ha raccolto circa 600 startup partecipanti e coinvolto gli oltre 150 manager del Gruppo Barilla. Alle 18 startup che hanno vinto in passato è stata data la possibilità di co-sviluppare le proprie idee assieme ai manager aziendali, con lo scopo di testare e validare le soluzioni individuate. Alcune di queste startup collaborano ancora oggi con Barilla.
«Il successo della partecipazione a Good Food Makers risulta lampante misurando la grande mole di nozioni, best practice e relazioni che siamo stati in grado di portare con noi al termine del programma. E che abbiamo poi integrato nel nostro lavoro quotidiano – ha raccontato Matthew Savage, BI Lead di Allplants, una delle startup selezionate nella scorsa edizione –. Il mio consiglio alle prossime startup è di partecipare già dalla fase di kick-off con un gruppo in possesso di diverse competenze (nel nostro caso a prendere parte al programma sono stati un analista di dati, uno sviluppatore di ricette culinarie e un responsabile di processo) per poter condividere la più ampia gamma possibile di conoscenze ed esperienze all’interno dei team».
L’anima di Good Food Makers
Questo programma consente agli startupper del mondo agritech e foodtech di esplorare soluzioni avanzate per le sfide che si stanno affrontando in tema di alimentazione sana, in linea con gli attuali stili e valori di vita. Ma soprattutto permette di validarle immediatamente i progetti, così da comprenderne realmente il potenziale. Allo stesso tempo, il libero confronto con tanti professionisti del settore può aiutare a pensare fuori dagli schemi per provare approcci alternativi.
Le iscrizioni sono aperte da oggi fino al 7 luglio sul sito dedicato a Good Food Makers.