La tecnologia simil-deepfake di Flawless dovrebbe aiutare a tradurre film e programmi TV senza perdere la performance originale di un attore. Tra i fondatori di questa startup c’è anche il regista Scott Mann; la peculiarità della tecnologia è quella di sfruttare l’intelligenza artificiale per sincronizzare i dialoghi tradotti al movimento reale delle labbra degli attori. Ciò che rende la tecnologia Flawless particolarmente interessante è il suo potenziale di scalabilità. Il punto di vista di Flawless è che i doppiaggi deepfake offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo: sono economici e veloci da creare, rispetto al costo di un remake completo.
Chi è Flawless
I due fondatori di Flawless – un regista e un imprenditore tecnologico – dicono di avere grandi piani e notevoli prospettive di crescita, e hanno fatto sapere di aver già chiuso un contratto con un cliente (che però non vogliono nominare). Altri, da fuori, guardano alla startup con un misto di curiosità e scetticismo: perché essenzialmente i suoi sono video deepfake, ovvero video manipolati con l’intelligenza artificiale.
Mentre i video deepfake lavorano in genere sull’intero volto di una persona (per esempio per far dire a qualcuno cose che non ha mai detto o per mettere il viso di qualcuno sul corpo di qualcun altro in un video porno), i video di Flawless si concentrano solo sulle labbra e sul loro movimento.
Per ottenere i video, la startup parte dall’interpretazione originale: per esempio quella di Tom Hanks in Forrest Gump. Dopodiché chiede ad un’altra persona di rifare le stesse battute in un’altra lingua, senza dover però adattare parole e frasi ai movimenti delle labbra nella versione originale. Poi, con l’aiuto del software di sua proprietà TrueSync, Flawless unisce le due interpretazioni, di fatto fondendo tra loro le labbra originali e quelle di chi ha pronunciato le parole nella sua lingua.
Il fine di Flawless
Il fine è poi quello di adattare il risultato alle labbra originali; nel caso di esempio in quelle di Tom Hanks. Nick Lynes, l’AD di Flawless ha raccontato a The Verge che l’azienda ha lavorato per circa tre anni alla sua tecnologia e che al momento il risultato finale dei suoi video è frutto all’85 per cento di «doppiaggio automatizzato» e al 15 per cento di «aggiustamenti manuali». Un’altra applicazione Flawless potrebbe essere la correzione in post-produzione di una porzione di dialogo nella stessa lingua, con l’attore che può doppiare se stesso, in studio, senza bisogno di girare un’altra scena.
I principali dubbi sulla startup riguardano invece il fatto che molti attori potrebbero non gradire il fatto che – seppur con la promessa di un miglior risultato in un’altra lingua – la loro recitazione venga significativamente modificata da un’intelligenza artificiale.
Insomma, come per ogni nuova tecnologia, anche per il doppiaggio eseguito tramite AI, le opinioni si dividono in maniera molto drastica fra chi è disposto a un compromesso e chi vi si oppone fermamente. Resta il fatto che ormai tecnologie di Generative AI come quella sviluppata da Flawless stanno impattando su ogni settore, dalle arti visive alla musica e alla scrittura, di conseguenza dobbiamo abituarci e imparare a “dominarle” più che provare a frenarle a spada tratta.