Due italiani su tre si sentono vittime di fake news
A due anni dall'inizio della pandemia e di fronte alle tensioni sul confine euro-asiatico, la discussione sulla diffusione delle fake news è più che mai attuale. Readly, il principale fornitore europeo di abbonamenti a quotidiani e riviste in digitale, esamina la percezione da parte degli italiani delle notizie create ad arte, anche in confronto con la tendenza europea.
Il 66% degli italiani si dice “preoccupato” o “molto preoccupato” per la diffusione di fake news e il 60% ritiene di essere quotidianamente bersagliato da esse. Il 62% pensa che nei prossimi tre anni la circolazione delle notizie false sui media sia destinata ad aumentare.
Queste percentuali, che emergono da un’indagine di Readly, sono le più alte d’Europa: in media, negli altri paesi, solo il 39% dei cittadini si dice preoccupato per le fake news e solo il 44% si sente quotidianamente esposto alle fake news, con un picco verso il basso per la Svezia, dove il 28% degli interpellati dichiara di sentirsi esposto quotidianamente alle notizie false.
Tuttavia, oggi, i cittadini italiani sono i meno propensi a pagare per accedere a contenuti di informazione “qualificati”: lo fa, infatti, solo il 7%, a fronte di una media del 12% nei paesi europei. Quasi un italiano su quattro si dichiara però disposto ad acquisire contenuti di informazione a pagamento già oggi, mentre il 22% si ripromette di valutare la spesa solo in caso di aumento dell’esposizione alle fake news.
“La diffusione di notizie create ad arte è stata una questione sempre presente durante la pandemia, e sembra raggiungere nuovi picchi in periodi pre-elettorali o quando si inaspriscono i contrasti tra le potenze economiche. La nostra indagine dimostra tuttavia che in generale siamo diventati sempre più consapevoli della nostra responsabilità personale di verificare i contenuti che riceviamo e le fonti di informazione a cui ci affidiamo”, afferma Marie Sophie Von Bibra, Head of Growth per l’Italia di Readly.
Le fonti di informazione di cui gli italiani si fidano
Anche i social network iniziano a prendere posizione contro le fake news: recentemente è stata la volta di Twitter, che ha dichiarato che bollerà i post che contengono informazioni false e notizie ingannevoli sulla pandemia come “contenuti fuorvianti”. Tuttavia, oggi i lettori italiani preferiscono affidarsi ai media tradizionali, per accedere a contenuti di informazione: si fidano soprattutto di TV (28%), quotidiani e riviste (23%) e siti di informazione (19%). Soltanto il 5% degli italiani interpellati si considera i social media attendibili per l’informazione.
“Dai dati della nostra ricerca emerge che la maggioranza degli interpellati ritiene in aumento l’incidenza delle fake news. Ci aspettiamo quindi anche una maggior richiesta di contenuti giornalistici da fonti credibili ed editori responsabili. Allo stesso tempo, aumenta la gamma totale di riviste e quotidiani che siamo in grado di offrire ai lettori sulla nostra piattaforma: oggi sono ben 313 testate italiane su Readly, oltre alla principale stampa quotidiana nazionale in sette paesi europei”, prosegue Marie Sophie Von Bibra, Head of Growth per l’Italia di Readly.
Un italiano su cinque ritiene che l’informazione influisca sui propri valori politici
La maggior parte degli italiani (57%) crede che i media abbiano un impatto nella propria vita. Il 36% crede che siano direttamente correlati con la crescita del proprio livello di conoscenza, il 31% che i media influiscano sull’apprendimento di questioni fondamentali, che altrimenti non verrebbero considerate; il 20% pensa che i media plasmino i propri valori politici, il 18% che influenzino passioni e interessi e il 17% che influiscano sui propri valori di vita.
“Ciò che leggiamo sui media ha un grande impatto in diversi ambiti della nostra vita quotidiana. Un italiano su cinque afferma che il consumo dei media modella i propri valori politici: è quindi della massima importanza accedere a notizie verificate da diverse prospettive”, continua Marie Sophie Von Bibra.