Una delle principali carenze che l’emergenza pandemica in atto ha messo in evidenza nei vari sistemi sanitari nazionali, ma ancora di più in Italia, è sicuramente l’organizzazione dell’assistenza medica di base ed il rapporto tra paziente e medico sul territorio. Il problema non è solo di qualità dell’assistenza fornita ma soprattutto di inefficienza organizzativa ed anche in questo campo come in altri, è emerso con prepotenza il problema del “digital divide”.
DoctorApp è pronta ad aprire il proprio capitale a nuovi investitori attraverso una raccolta in equity crowdfunding con la consulenza di Seed Money
Con oltre 46.000 pazienti registrati e più di 25.000 prenotazioni mensili gestite, DoctorApp vuole giocare un ruolo chiave nel tentativo di colmare il gap digitale esistente contribuendo ad innovare l’intero settore. Per saperne di più abbiamo intervistato Alessandro Giraudo, CEO e Co-founder di DoctorApp, la startup innovativa finalista al programma FOUNDAMENTA#11 di SocialFare e pronta ad aprire il proprio capitale a nuovi investitori attraverso una raccolta in equity crowdfunding con la consulenza di Seed Money.
Alessandro, raccontaci brevemente cosa fa DoctorApp:
DoctorApp si prefigge di riscrivere le logiche del rapporto tra medico e paziente, migliorando la vita ad entrambi. Siamo il primo sistema con un modello di gestione per gli studi medici brevettato e ricco di strumenti non solo software ma anche hardware, come ad esempio il nostro totem intelligente per la gestione delle code e delle prenotazioni. Siamo cresciuti del 300% durante il 2020, arrivando a contare oltre 200 medici attivi in 7 regione italiane.
Come hanno reagito i medici in questo periodo di cambiamento e di maggiori necessità di utilizzo della tecnologia?
La pandemia ha sicuramente evidenziato la necessità di strumenti tecnologici ed innovativi per permettere una migliore interazione tra medico e paziente, proprio in questo periodo abbiamo dato infatti supporto a più di 110 medici che ci hanno scelto per permettere una migliore gestione dello studio, sia sotto il livello prenotativo che sotto quello comunicativo. Tramite i nostri strumenti i dottori sono così riusciti ad informare in maniera istantanea, massiva e semplice i propri pazienti, i quali si sono quindi sentiti meno soli e tramite il supporto della tecnologia hanno ricevuto sempre informazioni e rassicurazioni del medico anche quando non ci si poteva vedere dal vivo.
Il 62% dei medici di medicina generale che non utilizzava soluzione tecnologiche prima della pandemia dichiara di non poterne fare a meno
Questa tendenza andrà consolidandosi sempre più nel futuro, rappresentando una vera e propria rivoluzione per l’intero settore, ed i numeri evidenziano sempre più il cambiamento in atto: sul fronte medico, infatti, il 62% dei medici di medicina generale che non utilizzava soluzione tecnologiche prima della pandemia dichiara di non poterne fare a meno per il futuro e oltre il 22% degli stessi, ritengono di poter svolgere da remoto il 50% delle visite per pazienti cronici. E il 72% è favorevole all’utilizzo di multicanali per comunicare con gli assistiti. Inoltre il 56% hanno utilizzato piattaforme digitali per la gestione della relazione con gli informatori medico scientifici (fonte: motore sanità).
Cosa differenzia DoctorApp rispetto alle altre soluzioni presenti nel mercato?
La nostra soluzione è nata con un focus specifico su medici di famiglia e pediatri, che insieme contano in Italia più di 70.000 dottori. Il bisogno principale a cui si risponde è la riduzione dello stress lavorativo ed organizzativo portato dall’inefficienza della gestione delle code e delle telefonate. Tra i nostri diversi strumenti gioca un ruolo fondamentale il Totem regola-code inserito all’interno degli ambulatori in quanto permette di usufruire dei vantaggi dati dalla tecnologia anche alle fasce più deboli della popolazione.
Qual è l’evoluzione della startup nell’ultimo anno e quali sono le prospettive?
L’ultimo anno è stato particolarmente difficoltoso per i motivi legati alla pandemia, siamo comunque contenti di come la nostra soluzione abbia creato valore aggiunto sia a medici che ai pazienti dal punto di vista organizzativo. Inoltre abbiamo pubblicato l’applicazione dedicata agli informatori scientifici e, non ultimo, abbiamo iniziato da qualche mese ad entrare nel mercato dei pediatri.
Il futuro parla la lingua dell’innovazione, in cui assistenza domiciliare e telemedicina giocheranno ruoli chiave, per questo stiamo sviluppando nuove funzionalità che guardano in questa direzione senza dimenticare il fatto che, come riportato anche nell’ultimo PNRR, la medicina territoriale subirà un grande cambiamento e verrà potenziata sempre di più soprattutto nelle aree poco urbanizzate riunendo le varie specialità mediche in case della salute sempre più digitalizzate e facilmente accessibili anche dalle fasce più deboli della popolazione. Per rispondere al meglio a questa importante sfida il nostro team è cresciuto. Ad oggi sono 7 le persone impegnate full-time: l’idea di portare una soluzione a problematiche sentite e far parte del cambiamento innovativo ci spinge ogni giorno ad impegnarci sempre di più.