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Crowdsourcing, come funziona e quali sono i siti per lavorare

Come funziona il lavoro in crowdsourcing e quali sono i siti per proporsi

Il termine Crowdsourcing deriva dalle parole inglesi crowd che significa “folla” e outsourcing che vuol dire “esternalizzare”. Crowdsourcing indica un sistema con cui le aziende reclutano delle persone esterno a cui affidare dei lavori. Le offerte da questo punto di vista sono tantissime e molto varie. Si tratta di un’opportunità per tanti freelance e lavoratori autonomi o anche disoccupati che hanno bisogno di trovare committenti e possono avere l’opportunità di partecipare a progetti di grandi aziende. Il crowdsourcing può rappresentare un’occasione anche per chi sta cercando di orrganizzarsi con un lavoro da casa e vuole accedere a commesse che hanno un data di inizio e di fine ben definite. Diciamolo subito, non ci si arricchisce lavorando in crowdfounding perchè la concorrenza è molto elevata e per essere pagati bisogna vincere una gara, ma vediamo come funziona.

 

Come funziona il crowdsourcing

Il funzionamento del crowdsourcing è abbastanza semplice e può essere paragonato a una gara che in inglese viene chiamata contest.

  • Chi ha bisogno di proporre un determinato lavoro come la realizzazione di un logo, la produzione di una serie di scatti fotografici, la redazione di contenuti e tutto ciò che può essere fatto da remoto, indice un contest.
  • Pubblica poi le indicazioni desiderate per l’esecuzione del lavoro ovvero il brief e aspetta le proposte.
  • I freelance scelgono il lavoro che trovano più congeniale e lo realizzano seguendo il brief dell’azienda che lo ha pubblicato.
  • Se vengono scelti, ricevono il compenso.

Il costo dell’intermediazione spettante al sito che offre il servizio, in genere è a carico del committente, ma alcuni siti richiedono una percentuale, chiamata fee, anche al vincitore della commessa.

 

I pro e i contro del crowdsourcing

Vantaggi

  1. Il primo vantaggio è per le aziende che commissionano i lavori perchè riescono a risparmiare sui costi.
  2. Chi si propone ha la possibilità di mostrare i propri lavori e quindi può farsi pubblicità.
  3. Capita spesso di lavorare con persone di ogni parte del mondo, ampliando molto le prospettive e il proprio mercato.
  4. Può essere utile anche al freelance che cerca un collega per poratre a termine un lavoro che da solo non riuscirebbe a completare.

Svantaggi

  1. Ai contest partecipano spesso persone alle prime armi che non hanno ancora una grossa professionalità e propongono lavori di bassa qualità.
  2. Molti siti sono in inglese e molti committenti comunicano nella stessa lingua.
  3. I compensi risentono molto della concorrenza.

 

 I siti di crowdsourcing

BestCreativity – Destinato principalmente a chi si occupa di grafica pubblicitaria.

Guru – In inglese, ma conta oltre un milione di iscritti e rappresenta un punto di riferimento per i freelance che si occupano di scrittura, traduzione, software, web ecc…

12designer – Sito dedicato prevalentemente a grafica e design.

Innocentive  – Anche questo sito è in inglese ed è specializzato in informatica, discipline scientifiche e chimica.

Shicon –  Il team di Shicom è italiano, ma questo sito unisce contest provenienti da tutto il mondo. Destinato principalmente a grafici e creativi.

Zooppa –  Sito italiano destinato principalmente a videomaker, ma anche a creativi e pubblicitari.

UserFarm – Portale per videomaker, artisti di computer grafica e registi indipendenti.

StarBytes – Questo sito è una community di esperti di marketing, programmazione e app.

 

 

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