Anno nero per il crowdinvesting. L’equity crowdfunding segna -25%
Il nono Report italiano sul Crowdinvesting dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano ha mostrato una fotografia nitida del mercato, ma c'è voglia di ripresa. Bene minibond e real estate.
Il 22 luglio 2024 è stato presentato il nono Report italiano sul Crowdinvesting dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano. Cerchiamo di riassumere i dati più evidenti dello studio.
Il primo dato da segnalare è che nel corso degli ultimi dodici mesi, il mercato del crowdinvesting in Italia ha subito un notevole rallentamento, soprattutto nel settore dell’equity, che ha visto una riduzione del 25,5%.
Si salvano i comparti dei minibond che ha registrato un incremento del 34,5%, superando il lending non immobiliare, e il settore immobiliare che a avuto una crescita del 7,2%, confermandosi solido e promettente.
Le ragioni del calo e le prospettive
Ma perché questo calo? In primo luogo per via del processo autorizzativo del nuovo Regolamento ECSP che tutte le piattaforme hanno dovuto percorrere e che si è risolto in tempi brevi ed entro la scadenza di novembre 2023 solo per pochissimi casi (che non a caso hanno mantenuto flussi di raccolta quasi uguali al passato se non più alti). La maggior parte delle piattaforme invece ha dovuto attendere qualche mese e alla data del 30/6/2024 c’erano importanti player che ancora erano in attesa. Altri operatori hanno invece rinunciato in partenza (o in corso d’opera) all’autorizzazione. L’effetto è stato un drastico calo nel numero di piattaforme attive e un ‘vuoto’ parziale nel flusso di progetti sul mercato, per qualche mese.
In totale, il mercato ha raccolto 302,35 milioni di euro, segnando un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente.
In totale, il mercato ha raccolto 302,35 milioni di euro, segnando un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il valore complessivo dal lancio del crowdinvesting in Italia ha raggiunto 1,3 miliardi di euro, escludendo le piattaforme che operano principalmente offline o che prestano a privati.
Un fattore chiave nella riduzione del numero di piattaforme autorizzate è stato il nuovo processo di autorizzazione a livello europeo. A giugno, il numero delle piattaforme autorizzate è sceso da 66 a 33 rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, l’Italia continua a essere il secondo mercato in Europa, superata solo dalla Francia con 56 piattaforme.
Nonostante la contrazione complessiva, vi sono segnali di ripresa e opportunità di crescita nel contesto normativo più rigoroso e consolidato, con potenziali benefici derivanti dall’integrazione e dalla collaborazione tra piattaforme italiane ed estere.
Il settore dell’equity crowdfunding ha raccolto 106,53 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, segnando un calo del 25,5% rispetto al periodo precedente
Equity crowdfunding
Il settore dell’equity crowdfunding ha raccolto 106,53 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, segnando un calo del 25,5% rispetto al periodo precedente. Ci sono state 161 nuove campagne con un tasso di successo di circa il 90%. Il valore medio del target di raccolta per i progetti non immobiliari è stato di 194.233 euro, mentre per quelli immobiliari è stato di 1.184.833 euro.
Le PMI innovative e i veicoli di investimento hanno guadagnato ulteriore spazio, mentre le startup innovative sono scese sotto il 50%, attestandosi al 43%. Mamacrowd si conferma la piattaforma leader, avendo raccolto 176,67 milioni di euro dall’inizio dell’attività.
Mamacrowd si conferma la piattaforma leader, avendo raccolto 176,67 milioni di euro dall’inizio dell’attività.
Lending crowdfunding
Le piattaforme di prestiti diretti alle imprese hanno raccolto 167,82 milioni di euro, con una crescita del 7,7%, e un valore medio del target di raccolta di 282.212 euro. Recrowd si distingue come leader di mercato, con 73,60 milioni di euro raccolti negli ultimi 12 mesi.
Il settore dei minibond conta 19 campagne concluse su due portali, con una raccolta di 28 milioni di euro, e una crescita del 34,5%.
Real estate crowdfunding
Il real estate crowdfunding, non conosce crisi. Ha raccolto 191,56 milioni di euro nell’ultimo anno, segnando una crescita del 7,2%. In particolare, il segmento del lending ha registrato un’ottima performance con un aumento del 20,9%, mentre l’equity ha subito una flessione del 14,7%. Il rendimento medio annuale è rimasto stabile al 13,22% per le offerte equity, mentre è leggermente aumentato per le offerte lending, attestandosi al 10,01%.
Piattaforme autorizzate e il nuovo regolamento ECSP
Il nuovo Regolamento ECSP è diventato il riferimento per tutti gli operatori del settore. Al 30 giugno, risultavano autorizzate 33 piattaforme italiane, con alcune autorizzate anche in Spagna, mentre molte altre sono ancora in attesa dell’autorizzazione necessaria.
Tra le piattaforme autorizzate, due sono nuove, 18 operano nel collocamento di titoli mobiliari, nove nei prestiti diretti e sei in entrambi i segmenti. Questa diversificazione permette al mercato di offrire una gamma di servizi più ampia e specializzata.
Dove sono gli investitori seriali?
Un elemento che emerge in maniera molto chiara dal report è la mancanza o quasi del fantomatico “investitore seriale” che punta in maniera quasi compulsiva su tanti progetti. Il grafico che vediamo qui sotto è molto chiaro: la grande maggioranza degli investitori (5.646 individui e 597 società) ha scelto durante il 2022 solo una campagna (molti di questi probabilmente appartengono al network personale di contatti dell’imprenditore). Questo ci fa capire anche che ogni campagna rappresenta una storia a sé e che ogni emittente ha bisogno di lavorare in maniera molto organizzata e costante per raccogliere consensi e investimenti durante il proprio round. Insomma, non esistono liste magiche di investitori, ma bisogna generarle ogni volta da zero.
Analisi e prospettive
L’analisi complessiva del mercato del crowdinvesting in Italia mette in luce una fase di transizione influenzata da nuovi regolamenti e dall’adeguamento ai tassi di interesse. Tuttavia, la presenza di segmenti in crescita come i minibond e il real estate indica che il mercato sta trovando nuovi equilibri e opportunità di sviluppo.
La diminuzione del numero di piattaforme autorizzate potrebbe favorire una maggiore qualità e affidabilità delle operazioni, grazie a requisiti più stringenti e a controlli più severi. Inoltre, l’integrazione e la collaborazione tra piattaforme italiane ed estere potrebbero offrire ulteriori possibilità di crescita e consolidamento.
Crowdinvesting: una fase di cambiamento
Il mercato del crowdinvesting in Italia sta attraversando una fase di cambiamento e adattamento, con alcune sfide ma anche con nuove opportunità. La contrazione del settore dell’equity crowdfunding è bilanciata dalla crescita dei minibond e del real estate, che dimostrano la capacità del mercato di evolversi e adattarsi alle nuove condizioni.
Le prospettive future dipendono dalla capacità di superare le difficoltà attuali e di sfruttare le nuove normative per creare un ambiente più solido e affidabile. La collaborazione internazionale e l’adozione di standard più elevati potrebbero essere la chiave per un ulteriore sviluppo del crowdinvesting in Italia.
La sfida per gli operatori del settore sarà quella di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, mantenendo alta la qualità delle operazioni e guadagnando la fiducia degli investitori. Con queste premesse, il mercato del crowdinvesting ha il potenziale per continuare a crescere e contribuire in modo significativo allo sviluppo economico del Paese.