Cancellazione cartelle esattoriali 2021: cos’è e come funziona
Il decreto Sostegni ha introdotto nel nostro ordinamento la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali. Prima di stracciare le vecchie carte e dimenticarsi dei debiti pregressi, però, è bene fare i conti con l’articolata normativa del dl 41/2021, il quale fissa alcuni parametri piuttosto rigidi per l’accesso a tale beneficio: le cartelle stralciate automaticamente devono risalire nel …
Il decreto Sostegni ha introdotto nel nostro ordinamento la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali. Prima di stracciare le vecchie carte e dimenticarsi dei debiti pregressi, però, è bene fare i conti con l’articolata normativa del dl 41/2021, il quale fissa alcuni parametri piuttosto rigidi per l’accesso a tale beneficio:
- le cartelle stralciate automaticamente devono risalire nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010;
- il vantaggio è riconosciuto solamente a chi ha un reddito imponibile non superiore a 30 mila euro.
Le limitazioni non sono però finite qui: scopriamo insieme per quale motivo parlare di generoso condono sia probabilmente errato e quali siano i chiarimenti attesi dal Fisco.
Cancellazione automatica cartelle: valida fino a 5.000 euro
Ad onor di completezza, oltre ai due punti in elenco occorre tenere conto come la legge preveda un parametro oggettivo piuttosto rigido, quale quello secondo cui la cancellazione automatica delle cartelle vale solamente per
debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
Dunque, oltre ad essere debiti piuttosto remoti nel tempo, il loro ammontare non deve eccedere i 5.000 euro. Ma come si calcola questo cap?
Debiti da stralciare: ecco come calcolarli
Se le cose fossero così chiare, però, sarebbe tutto stranamente semplice da valutare e interpretare. E di fatti la norma fa riferimento ai singoli carichi, probabilmente ricollegandosi alla c.d. pace fiscale introdotta più di due anni fa e ad altre iniziative di rottamazione delle cartelle esattoriali.
La succitata riconduzione interpretativa permette di stabilire che, se in cartella sono sommati più debiti (per esempio per diverse imposte non pagate e per più esercizi), il limite di cui sopra è comunque riconducibile alla singola partita contabile. Dunque, in attesa di chiarimenti, riteniamo che possa rientrare nella cancellazione automatica la cartella al cui interno non ci sono poste singole oltre i 5.000 euro.
Per chiarire ulteriormente il concetto, se la cartella ammonta a 7.000 euro, con:
- 4.000 euro di imposte comunali non versate;
- 3.000 euro di ritenute non versate;
allora l’intera cartella potrebbe beneficiare dello stralcio automatico, considerato che ogni singolo carico non eccede il limite previsto dal legislatore.
Cartelle esattoriali: attenzione alle date di affidamento agli agenti per la riscossione!
C’è poi un ulteriore aspetto della norma sul condono che meriterebbe un chiarimento, ed è legato alla data di affidamento agli agenti della riscossione, che deve essere compresa tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.
In altre parole, a rilevare non è la data di contestazione originaria, bensì quella in cui l’ente creditore ha domandato all’agente della riscossione (considerati gli anni a cui ci riferiamo, principalmente Equitalia) di riscuotere la somma oggetto di credito.
Si tratta di una precisazione non da poco: l’affidamento della pratica nelle mani dell’agente della riscossione non è certo contestuale all’insorgere del debito e, dunque, è molto probabile che ad essere stralciati siano debiti molto più remoti nel tempo…
LA SOLITA BUFFONATA ALL’ITALIANA. SE DAL 2010 AD OGGI,NON SONO RIUSCITI A RISCUOTERE,SIGNIFICA CHE IL DEBITORE È UN POVERETTO,ASSURDO MASSACRARLO ANCORA PER ALTRI 20 ANNI. COSI FACENDO, OBBLIGANO MOLTI POVERETTI A LAVORARE IN NERO, PER CERCARE DI SOPRAVVIVERE.