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ApplaudArt, il social che connette professionisti, artigiani, artisti e commercianti con potenziali clienti

Intervista a Marco Pulcinelli, CEO & Founder dell’azienda viterbese che si pone l'obiettivo di connettere professionisti, artigiani, artisti e commercianti con i loro potenziali clienti.

Quello che succederà davvero dopo il lockdown non lo ha capito bene nessuno: si naviga a vista. Passata l’emergenza sanitaria (si spera entro il 2021) dovremo affrontare quella economica: posti di lavoro a rischio. Ma si parla sempre di dipendenti: e i liberi professionisti? Se già avevano bisogno di una spinta prima – perché spesso bravissimi nel loro mestiere ma poco propensi a fare rete e soprattutto a fare marketing – ora sono di fronte a un bivio: cambiare o rischiare di non farcela. Per questo ogni nuova iniziativa mirata a dare ai milioni di partite IVA degli strumenti in più va guardata con interesse. Tra queste si sta facendo strada ApplaudArt, startup di Viterbo: conosciamola grazie alle parole del suo giovane fondatore, Marco Pulcinelli.

I liberi professionisti, in Italia, si contano a milioni. Eppure sono invisibili, tartassati, poco inclini a investire in marketing e comunicazione, spesso incapaci di fare rete – ma hanno anche dei difetti :) – Come pensate di aiutarli?

Essendo anch’io un libero professionista, dal 2003 sono iscritto al collegio dei geometri di Viterbo, conosco tutte le difficoltà quando si inizia un’attività professionale. Da quando poi ho creato la mia prima startup Geometrie Abitative S.r.l. nel 2007, mi sono sempre trovato a misurare la qualità lavorativa di molti professionisti, artigiani, artisti e commercianti. Difatti nel 2017 verificando nel database gestionale aziendale, mi ero reso conto di aver offerto lavoro ad oltre 650 partite IVA, con numeri sempre in crescendo. In questi 10 anni però, ho avuto molte difficoltà con diversi lavori fatti male, difficoltà nel trovare la persona giusta per ogni determinato lavoro.

Queste esperienze mi hanno fatto comprendere che effettivamente i lavoratori autonomi sono invisibili! Con tutti gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, alla fine ci ritroviamo a rivolgerci a un amico o a un parente per chiedere: “Conosci uno bravo”?

Inoltre il professionista, l’artigiano o il commerciante si ritrovano a concentrarsi nelle tante attività professionali. Durante la giornata lavorativa, per una parte sono contabili, per una parte coltivano le pubbliche relazioni, per una parte svolgono i preventivi, per una parte sono segretari di sé stessi e solo per la parte rimanente svolgono il proprio lavoro. Dopo una giornata così, è fisiologico essere poco inclini al marketing!

Da questi aspetti nasce l’idea ApplaudArt, prima di tutto vuole essere la sostituzione di “quell’amico”, perché tutti abbiamo esigenze sempre diverse e siamo tutti più esigenti. A quanti sarà capitato dire: “ma chi mi hai mandato?”. Quindi progettata per trovare la persona veramente specializzata per un distinto lavoro di cui abbiamo bisogno e trovarla nella prossimità di nostra necessità. Oltre a ciò, qualsiasi lavoratore autonomo non può permettersi oggi, di non essere presente in una piattaforma del genere, perché la maggior parte della popolazione italiana cerca online qualsiasi esigenza. Facendo un esempio: anche l’albergo più bello d’Italia, oggigiorno non si azzarderebbe a lavorare senza Booking, Trivago o Expedia!

In riferimento alla giornata tipo del professionista di cui parlavo pocanzi, in ApplaudArt potrebbero finalmente concentrarsi su ciò che effettivamente sanno fare e specializzarsi nelle proprie abilità, per il resto ci pensiamo noi!

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Marco Pulcinelli, fondatore di Applaudart.

Lanciare un social network in un mondo che ormai ne conta centinaia (ce n’è uno di dating solo per fan di Star Trek…) è una bella sfida. Quali sono gli elementi differenzianti rispetto anche a competitor che si occupano di lavoro?

In realtà ApplaudArt non vuole fare concorrenza a nessun social, specialmente quello lavorativo più conosciuto al mondo: LinkedIn (che ritengo sia veramente un ottimo strumento). In azienda lo utilizziamo molto! Ma è strutturato per connettere aziende in cerca di dipendenti o a sua volta persone che vogliono formarsi per riuscire a trovare lavoro presso un’azienda. Basta leggere i suoi pacchetti Premium e capisci che da lì non si scosta.

ApplaudArt, più che un social, è in realtà uno strumento di lavoro social, per gestire la propria attività professionale online. Ci ritroviamo in questa era digitale e da anni ormai tutti noi abbiamo questa predisposizione. Le community ci aiutano molto a confrontarci, a verificare le nostre competenze, a migliorare le nostre pubbliche relazioni, infine a vendere il nostro lavoro.

Ci sono molti elementi differenzianti nel nostro prodotto, ma voglio citarne uno molto importante, facendo una premessa. Nei social o nei motori di ricerca come Google, se vogliamo, per far emergere la nostra attività è necessario fare sostanziosi investimenti in sponsorizzate e il risultato non è nemmeno certo. ApplaudArt, invece, è progettato per far emergere le attività che semplicemente lavorano bene, donando loro la moneta più preziosa nell’era digitale: la visibilità. Tutto questo tramite il Laudrank, il nostro marchio internazionale registrato in 40 stati nel mondo. Ossia il “grado di lode” che consente di verificare molte abilità ed attitudini del lavoratore all’interno di ApplaudArt.

L’impressione è che il social sia solo una parte del progetto: cos’altro c’è?

Si, il progetto ApplaudArt è molto più grande di quello che oggi è online! Al momento è importante anche solo essere presenti nel nostro motore di ricerca, di cui è possibile essere trovati gratuitamente. Già molti nostri utenti hanno ricevuto vari contatti di lavoro, solo per essere presenti da poco in piattaforma. In LinkedIn si può essere registrati per anni senza ricevere un contatto. Io personalmente sono iscritto dal 2010, mai contattato da nessuno.

Inoltre è appena uscito il social e-commerce per poter vendere le proprie consulenze, lezioni, servizi o prodotti. I commercianti sappiamo che già da molti anni possono riuscire a vendere online. Ma nei classici e-commerce si vende solo se hai il prezzo più basso. In relazione ai professionisti, artigiani o artisti difficilmente vendono online.

Invece oggi nella nostra piattaforma possono raccontare il proprio servizio professionale o possono far emergere gli aspetti del proprio carattere, per poter mettere in risalto la propria persona davanti al prodotto o servizio. Questo per vendere finalmente online, non necessariamente per il prezzo, ma per la fiducia trasmessa. Per di più posso aumentare le mie fonti di reddito. Facendo un esempio: un idraulico con il nostro e-commerce di servizi, potrebbe vedere i propri impianti termo-idraulici. Ma potrebbe anche vendere, una lezione per come installare una caldaia, un corso per come diventare idraulico o vendere i prodotti di termoidraulica. Specialmente in un periodo come questo che stiamo vivendo, potrebbe aiutare ditte a trovare fonti alternative.

Infine, a breve usciranno molti servizi che renderanno l’attività lavorativa molto più semplice e remunerativa. Ma su questo non posso dire altro al momento!

Uno degli aspetti più innovativi della vostra piattaforma è la gamification: si parla di incentivi, premi, classifiche e così via. Questo è spiazzante: il lavoro non è sempre stato visto come il sacro che non può mischiarsi col profano?

Vorrei fare una premessa sul nome ApplaudArt, si può leggere in due modi, APPLAUD-ART o APP-LAUD-ART, con le traduzioni letterali “APPLAUDIRE ARTE” o “APP CHE LODA L’ARTE”. Arte logicamente è intesa come “la mia arte”.

Nella nostra piattaforma è possibile “applaudire” un lavoro ben fatto o il profilo di un professionista, perché poi alla fine non si lavora solo per i soldi. Per tutti noi, è importante ricevere gratificazioni ed anche periodiche. Riteniamo che l’applauso, non deve riguardare solamente un calciatore o un cantante. Ma deve essere riservato, anche a tutte quelle persone che lottano ogni giorno con tenacia, per far emergere la propria attività e mostrano tutta la propria passione e competenza.

Le classifiche, gli incentivi, i premi sono tutti fattori che ci aiutano a sorridere per appassionarci ancora di più al nostro lavoro. Sono indicatori necessari a gratificarci ed aiutarci a comprendere in che direzione stiamo andando. Per un giovane, per esempio, possono essere una scuola, per avvicinarsi più velocemente al mondo dei “grandi”. Anche se non si finisce mai di imparare!

Come ho anticipato in precedenza poi sono fondamentali per donare visibilità e rendere conosciuta un’attività professionale, che altrimenti rimarrebbe nell’ombra a livello provinciale o nazionale.

 

Infine, domanda d’obbligo: quanto pandemia e lockdown hanno cambiato i vostri piani? Quanto la crescente voglia (necessità?) di digitale sta travolgendo il mondo dei liberi professionisti?

Essendo una startup ha inciso abbastanza, perché i nostri team di sviluppo e marketing non erano preparati a lavorare in smart working. Avevamo già provato qualche lavoro da remoto, ma non era andata a buon fine, per necessità di continui compiti da assegnare o cambiare. Invece poi ci siamo ritrovati tutti insieme, venti persone fuori, senza poter scegliere. È stato molto rischioso, ma ce l’abbiamo fatta!

Però il lockdown ha fatto capire a tutti, specialmente a chi non ha lo “stipendio sicuro”, che oggigiorno è vitale poter gestire la propria attività online. Molti professionisti l’hanno recepito e si stanno già muovendo in tal senso. Ma anche senza una pandemia, nel nostro periodo storico i cambiamenti sono così repentini che rimanere tagliati fuori è un pericolo costante. Sei anni fa mi era capitato di parlare con un collega professionista arredatore: era a casa, nella sua zona di origine; io mi trovavo a 450 chilometri di distanza; lui lavorava nella sua struttura bellissima e molto ben visibile dalla strada provinciale, io lavoravo online. Ma la sua struttura era vuota e la prima cosa che mi disse fu: come vedi questo lavoro è finito! Non ho voluto ferirlo, non gli ho detto nulla ma tra me ho pensato: è finito questo modo di lavorare!

Giornalista hi-tech e formatore. Dopo la laurea con tesi sulle relazioni on-line nel 2001, ha lavorato per una dozzina d'anni nel settore dell’editoria informatica (Computer Idea, Il Mio Computer e altri). Ha scritto 16 tra saggi e manuali su Internet, PC, smartphone e social (su tutti Facebook e LinkedIn) ed è direttore della collana "Fai da tech" di Ledizioni. Attualmente si occupa di formazione sui temi del digitale. Sito Web: www.gianluigibonanomi.com

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