La situazione dell’angel investing a livello nazionale e comunitario – seconda parte
Nel 2015 l’IBAN, in collaborazione con VeM (Venture capital Monitor), ha prodotto il “Rapporto 2015 Early Stage in Italia” dal quale è possibile trarre interessanti spunti per quel che riguarda l’attività dei Business Angels singolarmente e in collaborazione col Venture Capital. Lo studio ha rilevato che oltre due terzi delle operazioni condotte dai business angels …
Nel 2015 l’IBAN, in collaborazione con VeM (Venture capital Monitor), ha prodotto il “Rapporto 2015 Early Stage in Italia” dal quale è possibile trarre interessanti spunti per quel che riguarda l’attività dei Business Angels singolarmente e in collaborazione col Venture Capital.
Lo studio ha rilevato che oltre due terzi delle operazioni condotte dai business angels avvengono in sindacato con altri business angels, fenomeno questo dovuto anche all’aumento dei network di BA. Per quanto riguarda invece i VC, le operazioni in sindacato tra VC sono aumentate passando dal 14% del 2014 al 38% del 2015. Lo studio riporta inoltre che l’ammontare degli investimenti complessivi nel 2015 sul mercato dell’early stage si attesta a circa 101 milioni di Euro distribuiti tra le tre tipologie come riporta il grafico sopra.
Le operazioni dell’Angel Investing
Per quanto riguarda le operazioni svolte autonomamente dai soggetti dell’Angel Investing, possiamo notare come nel 2015 i business angels hanno investito mediamente in ogni società target 327.703 Euro, privilegiando nettamente le società in fase di startup (64,
06%) rispetto a quelle in fase seed (20,31%), expansion (9,38%) e pre-seed (6,25%), confermando il trend a focalizzare la propria attenzione su società all’inizio del proprio ciclo di vita.
Per quanto riguarda la localizzazione geografica degli investimenti compiuti dai BA, nel 2015 si è ulteriormente accentuato il divario tra nord e sud del nostro paese, con le imprese con sede nel nord che hanno registrato il 72% degli investimenti totali. Il grafico con la distribuzione geografica degli investimenti nelle varie regioni evidenzia anche il dato riguardante gli investimenti all’estero, prevalentemente in Gran Bretagna e USA.
La distribuzione settoriale degli investimenti
Riportiamo infine nel grafico successivo la distribuzione settoriale degli investimenti dei BA nelle imprese; si può notare come il settore dell’ICT continui a fare da traino, seguito dal Commercio e Distribuzione e dai Servizi Professionali e Sociali. Lo studio registra inoltre un importante incremento di investimenti nei settori industriale e farmaceutico.
Da segnalare anche il dato che attesta come l’86% delle start-up in cui i BA hanno investito rientrino nella sezione speciale del Registro delle Imprese dedicata alle start-up innovative; il dato è in crescita anche grazie agli incentivi fiscali per coloro che investono in queste startup.