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Il futuro dei processori

La legge di Moore, da anni utilizzata per prevedere come si svilupperanno i microprocessori nel tempo, oggi non è più attuale. Si tratta di una regola semplice, secondo la quale ciascun nuovo processore deve essere più piccolo, più veloce e più economico del precedente. Secondo l’Istituto di Ingegneria Elettrica ed Elettronica oggi c’è bisogno di …

La legge di Moore, da anni utilizzata per prevedere come si svilupperanno i microprocessori nel tempo, oggi non è più attuale. Si tratta di una regola semplice, secondo la quale ciascun nuovo processore deve essere più piccolo, più veloce e più economico del precedente. Secondo l’Istituto di Ingegneria Elettrica ed Elettronica oggi c’è bisogno di un nuovo sistema di previsione. Per la legge di Moore la potenza di un microcircuito raddoppia ogni 18 mesi: negli ultimi 50 anni è stato proprio così.

Per la legge di Moore la potenza di un microcircuito raddoppia ogni 18 mesi.

Anzi, le cose sono andate meglio di quanto previsto da Moore. Ovviamente, la riduzione delle dimensioni non poteva procedere all’infinito.
Il limite è stato raggiunto con la generazione dei Pentium. Ma la vera novità è rappresentata dal fatto che oggi esistono microprocessori di ogni tipo e le forma, nati per soddisfare soprattutto le esigenze di indossabili e prodotti dell’ecosistema di Internet delle Cose.

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