Mettersi in proprio a basso costo: il cuoco a domicilio
Se sappiamo cucinare con maestria e fantasia, proporci come chef a domicilio può essere un’idea vincente. Il budget per iniziare è minimo e la concorrenza è ancora poca.
Se sappiamo cucinare con maestria e fantasia, proporci come cuoco a domicilio può essere un’idea vincente. Il budget per iniziare è minimo e la concorrenza è ancora poca.
Non è necessario nessun titolo di studio, possono bastare la passione e l’esperienza, ma è indispensabile conoscere in maniera approfondita gli strumenti per cucinare, le materie prime e infine le principali tecniche di preparazione e cottura. Il cuoco a domicilio si occupa di proporre menu completi (compresi di abbinamento con vini e bevande) e organizza pranzi, cene e buffet per un numero di persone che può superare i 20 invitati.
Dovremo occuparci di tutto: dalla spesa alla presentazione dei piatti, fino alla pulizia della cucina una volta terminato l’evento. Per questo motivo (soprattutto se vogliamo offrire anche il servizio al tavolo) è meglio se prima di avviare la nostra impresa personale cerchiamo un collaboratore che voglia aiutarci in cucina e fare da cameriere.
Si tratta di un’attività ideale anche per chi ha un altro lavoro ma vorrebbe cambiarlo: inizialmente possiamo affiancarla al nostro impiego principale, perché la maggior parte degli ingaggi che troveremo ci impegneranno di sera o nel fine settimana.
I requisiti personali
I requisiti personali sono minimi: l’importante è essere sicuri di poter cucinare menu completi per 5/30 persone, avere buone capacità di relazione e un po’ di “sangue freddo” per affrontare i piccoli grandi ostacoli che incontreremo durante la preparazione del menu in una cucina che non è la nostra. Se abbiamo già lavorato nella cucina di un albergo o di un ristorante, se abbiamo conseguito il diploma di scuola alberghiera o seguito corsi di cucina siamo ovviamente avvantaggiati, ma non esiste nessuna regolamentazione in merito.