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Startup su cui investire: come scegliere le migliori e nuove

Scegliere startup su cui investire può essere un'opportunità entusiasmante e potenzialmente redditizia, ma richiede una valutazione attenta e ponderata. Cerchiamo di capire come fare...

Scegliere startup su cui investire può essere un’opportunità entusiasmante e potenzialmente redditizia, ma richiede una valutazione attenta e ponderata: se infatti è vero che esistono molte startup che riescono a fornire un ritorno dell’investimento davvero appetibile, è anche vero che esistono ancora più startup che, purtroppo, si rivelano dei fallimenti.

In questa guida vedremo insieme in che modo navigare nel complesso mondo degli investimenti in startup, e vedremo insieme quali sono gli strumenti necessari per prendere decisioni informate e minimizzare i rischi. Cominciamo subito!

Valutiamo i fondatori e il management

I fondatori e il management sono il cuore pulsante di ogni startup. La loro visione, competenza e determinazione sono spesso i fattori determinanti per il successo dell’impresa.

Pertanto, quando valuti una startup, dedica del tempo a conoscere chi l’ha creata e chi la gestirà. Verifica che si tratti di persone con una comprovata esperienza nel settore, una chiara visione del futuro dell’azienda e la capacità di eseguire efficacemente i loro piani.

Presta poi particolare attenzione alla diversità delle competenze all’interno del team. Un mix equilibrato di competenze tecniche, commerciali e manageriali è spesso indicativo di una startup ben strutturata. Inoltre, valuta la capacità del team di adattarsi quando necessario, poiché la flessibilità è fondamentale nel dinamico mondo delle startup.

Analizziamo il mercato e il potenziale di crescita

Una startup promettente dovrebbe operare in un mercato con un significativo potenziale di crescita. Analizza attentamente le dimensioni del mercato attuale e le proiezioni future. Cerca startup che si rivolgono a mercati in espansione o che hanno il potenziale per creare nuovi mercati attraverso l’innovazione.

Considera anche la concorrenza presente nel settore. Una startup che entra in un mercato saturo dovrà dimostrare un chiaro vantaggio competitivo per avere successo. D’altra parte, l’assenza totale di concorrenza potrebbe indicare che non c’è un mercato reale per il prodotto o servizio offerto.

Valutiamo il prodotto o servizio

Il prodotto o servizio offerto dalla startup dovrebbe risolvere un problema reale o soddisfare un’esigenza concreta del mercato. Valuta attentamente il valore aggiunto che la startup porta ai suoi potenziali clienti. Un prodotto innovativo, scalabile e difficile da replicare è spesso un buon indicatore di potenziale successo.

Presta attenzione anche allo stato di sviluppo del prodotto. Una startup con un prodotto già sul mercato e un feedback positivo dei clienti è generalmente meno rischiosa di una che è ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, investire in fasi più precoci può offrire rendimenti potenzialmente più elevati.

Esaminiamo la strategia di monetizzazione e il modello di business

Una startup promettente dovrebbe avere un chiaro piano per generare ricavi e, in ultima analisi, profitti. Esamina attentamente il modello di business della startup e la sua strategia di monetizzazione. Assicurati che ci sia un percorso realistico verso la redditività, anche se non nell’immediato futuro.

Valuta anche la scalabilità del modello di business. Le startup più attraenti sono spesso quelle che possono crescere rapidamente senza un corrispondente aumento lineare dei costi. Modelli di business basati su software o piattaforme tendono ad essere particolarmente scalabili.

Studiamo le metriche chiave

Le startup con performance positive già dimostrabili sono generalmente investimenti più sicuri. Cerca evidenze di crescita in termini di base utenti, ricavi, o altri indicatori chiave di performance rilevanti per il settore specifico. Una crescita costante e sostenibile è spesso preferibile a picchi improvvisi seguiti da periodi di stagnazione.

Presta attenzione anche al tasso di fidelizzazione dei clienti e al costo di acquisizione di nuovi clienti. Un’elevata fidelizzazione e un basso costo di acquisizione sono indicatori di un prodotto apprezzato e di un modello di business efficiente.

Valutiamo la struttura finanziaria e dell’investimento

La valutazione di una startup richiede molta capacità, specialmente nelle sue fasi iniziali. Tuttavia, è importante assicurarsi che la valutazione richiesta sia ragionevole in relazione allo stadio di sviluppo della startup e alle metriche chiave.

Considera attentamente anche la struttura dell’investimento proposto. Assicurati di comprendere i tuoi diritti come investitore, inclusi eventuali diritti di voto, protezioni anti-diluizione e clausole di liquidazione preferenziale. Un investimento ben strutturato può aiutare a mitigare i rischi e allineare gli interessi di tutti gli stakeholder.

startup da investire

Come investire in una startup: tutte le alternative

Ora che abbiamo riassunto alcuni spunti che ci permettono di valutare i diversi investimenti in startup, rimane da capire come possiamo investire in queste attività.

Le strade che hai a disposizione sono numerose, ma le principali sono queste:

  • Piattaforme di crowdfunding: sono dei servizi online che consentono a un ampio pubblico di investire piccole somme in progetti o startup promettenti. Sono accessibili anche ai piccoli investitori e offrono la possibilità di sostenere idee innovative fin dalle prime fasi;
  • Reti di business angel: i business angel sono investitori privati che forniscono capitale, competenze e network alle startup nelle fasi iniziali. I network dei business angel facilitano l’incontro tra angel e imprenditori, offrendo opportunità di investimento più mirate e spesso con un coinvolgimento diretto nell’impresa;
  • Fondi di venture capital: i fondi di venture capital investono ingenti somme in startup con alto potenziale di crescita, generalmente in fasi più avanzate rispetto agli angel. Offrono non solamente del capitale bensì anche expertise strategica e connessioni utili nel proprio settore;
  • Acceleratori e incubatori: i programmi di accelerazione e di incubazione forniscono alle startup un ambiente di crescita intensiva, con mentorship, risorse e spesso un piccolo investimento iniziale. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo del business in un breve periodo, preparando le startup per successivi round di finanziamento, che vengono di norma aperti a tutti;
  • Investimenti tradizionali: a volte è possibile investire in startup anche in occasione di eventi tradizionali, partecipando ai Pitch day, iniziative che hanno come obiettivo quello di mettere in connessione gli startupper con gli investitori. Spesso si tratta di eventi organizzati dagli stessi incubatori o da operatori professionali, al fine di agevolare l’apertura delle società ai capitali esterni.

Perché investire in startup

Le motivazioni che potrebbero essere determinanti un investimento in startup sono numerose.

Prima di tutto, come vedremo nelle prossime righe, sono previsti incentivi e agevolazioni fiscali molto importanti, che rendono l’impiego in questa categoria di società piuttosto vantaggioso.

In secondo luogo, i margini di profitto che potresti ottenere tramite un investimento in startup sono molto più alti di qualsiasi altro strumento finanziario: naturalmente, devi pur sempre considerare che a essere maggiore è anche il rischio, ma con un’accorta selezione degli investimenti in startup, seguendo le linee guida sopra condivise, potrai pur sempre minimizzare il pericolo di perdite significative. Anche di questo, però, parleremo nelle prossime righe.

Inoltre – e non è certo un aspetto irrilevante – investire in startup significa spesso contribuire in modo attivo allo sviluppo economico del Paese o di alcuni specifici settori, tema che è di norma trainante nelle decisioni di investimento di molte persone.

Vantaggi fiscali dell’investimento in startup

Le persone fisiche che investono in startup o PMI innovative possono detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi annuali un importo pari al 30% dell’investimento effettuato, fino a un impiego agevolabile massimo di 1.000.000 euro e con un periodo minimo di mantenimento dell’investimento pari a 3 anni.

Le società che investono nel capitale di startup o PMI innovative hanno diritto a dedurre dal reddito imponibile complessivo un importo pari al 30% dell’investimento effettuato nel capitale di una o più startup o PMI innovative, nel limite di 1.800.000 euro annui, sempre con obbligo di mantenimento dell’investimento per almeno 3 anni.

Ricordiamo anche che l’importo dell’agevolazione non detraibile nel periodo di imposta può essere portato in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il terzo.

startup

Benefici e rischi dell’investimento in startup

A margine di quanto sopra introdotto, dovrebbe essere piuttosto chiaro come l’investimento in startup esponga l’investitore a benefici e rischi specifici.

Abbiamo provato a riassumerli in questa tabella:

PRO CONTRO
Alto rendimento potenziale. I margini di guadagno in un investimento in startup possono essere molto più elevati di quelli in una società consolidata. Alto tasso di default. Le startup hanno un tasso di default che tende ad essere maggiore rispetto a quello delle realtà imprenditoriali che esistono da più tempo sul mercato.
Diversificazione del portafoglio. Destinare una quota del proprio portafoglio agli investimenti in startup può essere una soluzione ideale per diversificare i propri asset. Illiquidità dell’investimento. L’investimento in startup tende ad essere più difficilmente smobilizzabile. Può dunque essere arduo trovare in breve tempo acquirenti per la propria quota.
Supporto all’innovazione. Investire in startup significa dare il proprio personale contributo all’innovazione nell’economia nazionale o in un settore specifico. Diluizione della quota. La percentuale di proprietà di un investitore in una startup può essere ridotta, o ridursi in seguito a nuovi round di finanziamento, emissione di stock option, conversione di debito in equity.
Possibile coinvolgimento attivo. Alcuni investimenti in startup permettono di ritagliarsi un ruolo attivo nella società. Mancanza di storico finanziario. Trattandosi di nuove imprese, le startup hanno poca o nessuna storia finanziaria alle spalle, su cui basare valutazioni e previsioni.

Come ridurre i rischi dell’investimento in startup: 5 consigli da seguire

Investire in startup può essere un’avventura entusiasmante e potenzialmente redditizia, ma comporta anche rischi significativi per il tuo investimento: ne abbiamo parlato diffusamente negli scorsi paragrafi e ti invitiamo a rileggerli per saperne di più.

Per fortuna, ci sono diverse cose che puoi fare per ridurre questi rischi e aumentare le probabilità di successo, adottando un approccio strategico e ben ponderato che possa permetterti di incrementare i vantaggi di questo tipo di impiego.

Studiare l’investimento nelle startup su cui investire

Innanzitutto, la chiave per ridurre i rischi sta nella conoscenza approfondita dell’oggetto del proprio investimento. Pertanto, prima di investire in qualsiasi startup, è fondamentale dedicare tempo ed energie a una due diligence rigorosa, anche se questo processo può richiedere tempo e energie.

Ricordiamo in tal proposito che una due diligence non dovrebbe certo limitarsi all’analisi dei numeri e delle proiezioni finanziarie contenute nel business plan, ma dovrebbe estendersi a una comprensione più ampia dell’azienda, del suo mercato e del suo potenziale.

Conoscere il management e i fondatori

Come abbiamo già introdotto, spesso uno degli aspetti più cruciali da valutare per investire in startup è costituito dal management team o dai fondatori.

Ricordiamo infatti come le startup di successo siano spesso guidate da imprenditori noti, che hanno già dimostrato la propria capacità con precedenti progetti. In ogni caso, soffermati nel comprendere la loro esperienza, le loro competenze e la loro capacità di esecuzione, nella consapevolezza che un team forte e con tante competenze può affrontare meglio le sfide e adattarsi ai cambiamenti del mercato.

Di norma le startup diffondono sempre delle informazioni puntuali e specifiche sul proprio team nei documenti informativi e sul sito web. Non limitarti però alle fonti che trovi in questo modo, ma abbi sempre cura di reperire ulteriori informazioni, online e non solo.

Diversificare i propri investimenti

Un altro modo per ridurre i rischi è diversificare il tuo portafoglio di investimenti in startup. Invece di puntare tutto su una singola azienda, considera di distribuire il tuo capitale su diverse startup in settori diversi.

Un simile approccio può aiutarti a mitigare l’impatto di eventuali fallimenti, che sono comuni nel mondo delle startup. Insomma, una regola sempre valida nel mondo degli investimenti finanziari, che è però ancora più importante quando parliamo di imprese con maggiore tasso default.

Investire gradualmente

Un altro pratico modo per ridurre i rischi è quello di considerare investimenti graduali o staged. In altri termini, invece di investire una somma di denaro particolarmente importante tutta in una volta, potresti iniziare con un investimento più piccolo e aumentarlo nelle fasi successive, man mano che la startup dimostra la sua capacità di raggiungere determinati traguardi.

Anche in questo caso non possiamo che sottolineare come si tratti di un approccio valido, che ti permette di limitare l’esposizione iniziale e di valutare le performance dell’azienda nel tempo.

Avere pazienza

Infine, ricorda che i ritorni più interessanti per un investimento in startup arrivano spesso a distanza di diversi anni dall’impiego iniziale. Cerca pertanto di avvicinarti all’impiego in questa tipologia di imprese con la giusta pazienza, una virtù fondamentale per poter arrivare ai ritorni più significativi. Preparati dunque a un orizzonte di investimento a lungo termine e evita di investire denaro di cui potresti aver bisogno nel breve termine.

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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