Venture capital, Azimut entra in P101 al 30%

Azimut entra nel capitale di P101 al 30% del capitale della sgr, creando così le condizioni utili per renderla uno dei principali operatori europei del venture capital.

Stando a quanto dichiara il top management di P101, grazie alla presenza di Azimut nel proprio capitale l’obiettivo di P101 è quello di raggiungere un miliardo di euro di masse gestite nel medio termine, attraverso la creazione di una piattaforma di soluzioni che comprenderà veicoli per il growth e strumenti per il venture debt, che oggi non sono pienamente coperti dagli operatori nazionali.

Come dichiarato da Andrea di Camillo, fondatore di P101, è “cruciale fornire a start up e scale up un operatore capace di supportare le migliori realtà italiane”, e competere sulla scena internazionale, contribuendo a far diventare l’Italia un Paese che sia in grado di attrarre società innovative a livello europeo.

Per quanto concerne i prossimi progetti, all’inizio del 2022 è previsto il lancio di un nuovo fondo, considerato che alla fine dell’anno due veicoli su tre gestiti dalla sgr termineranno il proprio ciclo di investimento su nuove aziende. Il nuovo veicolo dovrebbe essere dotato di una raccolta di circa 250 milioni di euro, ma Di Camillo invita a puntare sull’effetto moltiplicatore che potrebbe avere su tutto il sistema del venture capital italiano.

Negli ultimi 12 mesi P101 ha realizzato sette nuove operazioni di investimento e 5 follow-on che hanno assegnato 15,5 milioni. La sgr detiene investimenti – attraverso tre fondi – in 35 società tecnologiche, e più di 200 milioni di euro di masse. Da inizio attività sono oltre 100 le operazioni di investimento effettuate in più di 50 società, mentre 5 sono le exit.

Evidentemente, soddisfazione è stata espressa anche da parte di Azimut, con il presidente Pietro Giuliani che si è dichiarato lieto di aver rafforzato la partnership con P101, e di credere che questa collaborazione permetterà di avvicinare risparmio privato e investitori istituzionali agli investimenti alternativi e all’economia reale.