Alla fine dell’estate siamo tornati a parlare con CleanBnB, la società di property management più diffusa in Italia che abbiamo seguito strettamente negli ultimi anni, da quando era una semplice startup fino alla recente quotazione in Borsa. CleanBnB ha recentemente reso nota una prima analisi dell’andamento del settore del turismo in generale, e del turismo in appartamento in particolare, confortata dalle metriche delle piattaforme tipo Airbnb e dei principali osservatori del settore. Eccoci quindi a fare il punto con Francesco Zorgno, Presidente e co-fondatore di CleanBnB SPA:
Francesco, siamo a metà settembre e l’estate 2020 è agli sgoccioli. Tempo di bilanci per quella che sicuramente è stata una stagione molto complessa. Come è andata?
Molto meglio di quanto si potrebbe pensare. Luglio e agosto hanno fatto registrare tassi di occupazione molto interessanti nei nostri appartamenti, decisamente superiori alle aspettative, in quasi tutte le località gestite da CleanBnB. I flussi di viaggiatori, in prevalenza turisti, si sono distribuiti in modo omogeneo su tutte le località, dal mare alla montagna alle città d’arte, premiando il nostro modello diffuso sul territorio. Si tratta di un segnale estremamente importante per il comparto turistico: la voglia di viaggiare non è diminuita, nonostante le incertezze e le complessità del momento.
La voglia di viaggiare non è diminuita, nonostante le incertezze e le complessità del momento
Come è organizzata la presenza di CleanBnB sul territorio?
La nostra società gestisce oltre mille appartamenti in decine di diverse località in Italia, e per questo siamo senza dubbio il più diffuso operatore nazionale del settore. La nostra presenza è molto distribuita: le città principali hanno inciso mediamente per il 10-15% circa sul totale dei soggiorni degli ultimi mesi, a conferma del fatto che l’offerta di CleanBnB sulle singole località è sempre molto mirata e mai sovrabbondante. Un punto di forza, senza dubbio, confermato dai risultati di queste settimane.
Quali sono state le caratteristiche principali del turismo in appartamento di questa estate?
Partiamo dai numeri: le OTA di settore (come Airbnb) confermano che la performance di occupazione nei nostri appartamenti è stata allineata a quello dello scorso anno, e anzi in alcuni casi addirittura superiore. I viaggiatori sono stati in massima parte italiani, che per il 67% hanno optato per soggiorni entro i 500km dalla propria residenza. Si tratta in gran parte di turisti che in passato viaggiavano all’estero, e che quest’anno hanno scoperto angoli inediti del nostro paese. Un flusso del tutto nuovo, quindi, destinato a ripetersi nei prossimi anni.
I viaggiatori sono stati in massima parte italiani, che per il 67% hanno optato per soggiorni entro i 500km dalla propria residenza
E gli stranieri?
Pur con tutte le limitazioni del caso, anche gli stranieri sono stati presenti in modo comunque rilevante. Soprattutto coloro che provengono da paesi limitrofi, e che hanno potuto spostarsi in auto. Una presenza comunque superiore alle aspettative, soprattutto da parte di viaggiatori francesi, olandesi, austriaci e tedeschi.
Cosa è cambiato davvero nel modo di fare turismo?
È cambiato molto, innestando un trend che secondo noi è destinato a durare. L’incertezza ha portato gli ospiti a non prenotare più con largo anticipo, ma ad aspettare di essere a ridosso della data del soggiorno; al tempo stesso sono state privilegiate politiche di cancellazione più flessibili che in passato. Chi, come CleanBnB, ha saputo adattarsi rapidamente a questo mutamento importante del mercato, ne ha sicuramente beneficiato.
Sono state privilegiate politiche di cancellazione più flessibili che in passato
E in termini di tariffe?
Le piattaforme online ci confermano che le tariffe medie sono rimaste di fatto allineate al passato. Di più, abbiamo assistito a un allungamento della durata media dei soggiorni, in quanto i viaggiatori hanno preferito fermarsi in una meta, per limitare gli spostamenti. L’effetto combinato di questi due fattori ha fatto registrare quindi incassi medi per soggiorno più elevati che in passato.
Quale è la chiave di successo di un operatore come CleanBnB in questo contesto?
Semplicemente fare quello che abbiamo sempre fatto: mettere il viaggiatore al centro della nostra attenzione, studiarne le esigenze e le scelte. Già il BIT di Milano a febbraio aveva dato questo segnale: è il turista a fare il mercato, e non viceversa. E il turista oggi chiede sicurezza, professionalità, garanzie, soprattutto nel complesso contesto di questa lunga coda dell’emergenza pandemica. Solo il turismo in appartamento, più sicuro e sostenibile, può rispondere con piena efficacia a queste esigenze. E solo gli operatori professionali come CleanBnB possono fornire le necessarie garanzie all’ospite, in un momento in cui non è più ammesso l’errore. Non dimentichiamo che l’ospite è esigente, ma è anche disposto a pagare bene la soddisfazione delle sue esigenze.
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Un crollo delle prenotazioni?
Anche se qualcuno lo aveva pronosticato, non sta affatto andando così. I dati di settembre sono molto incoraggianti, con una graduale ripresa dei soggiorni per motivi d’affari o personali che va gradualmente a sostituire i turisti in viaggio di piacere. L’occupazione nelle località di vacanza viene gradualmente sostituita da quella nelle città principali. Siamo ancora in un periodo complesso, ed entriamo in un lungo periodo di bassa stagione. Ma i viaggiatori hanno dimostrato di sapersi abituare, e con grande rapidità, a questa “diversa normalità” imposta dal CoVid. Proprio questa è la chiave della ripresa. E i numeri delle ultime settimane dimostrano che il turismo in appartamento è tra i primi a ripartire.
I numeri delle ultime settimane dimostrano che il turismo in appartamento è tra i primi a ripartire
Cosa ne pensano i proprietari di immobili?
Basta far parlare un dato: oggi CleanBnB gestisce più immobili di quanti ne aveva prima dell’emergenza pandemica. L’interesse dei proprietari non è mai venuto meno, anzi si è accentuato in un periodo di maggiore incertezza proprio per la flessibilità del nostro modello. L’emergenza CoVid non ha fatto altro che accelerare un processo che altrimenti avrebbe richiesto anni: spingere il mercato sugli operatori più professionali e capaci di capire le tendenze del mercato. Noi ci siamo.
Per chi fosse interessato, ecco il Report Airbnb luglio e agosto 2020 sulle performance di CleanBnB