Osservatorio Grant Thornton: cresce il numero delle PMI innovative iscritte al MISE
I dati dell’Osservatorio Open Innovative PMI, giunto alla sua terza edizione e realizzato da Grant Thornton in collaborazione con l’Università di Pisa, sembrano incoraggianti. Nel 2019 c’è stato un incremento di registrazioni di PMI innovative italiane al MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, pari al 38%. Prevalentemente si tratta di aziende del settore dei servizi …
I dati dell’Osservatorio Open Innovative PMI, giunto alla sua terza edizione e realizzato da Grant Thornton in collaborazione con l’Università di Pisa, sembrano incoraggianti. Nel 2019 c’è stato un incremento di registrazioni di PMI innovative italiane al MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, pari al 38%. Prevalentemente si tratta di aziende del settore dei servizi (70,83%), seguite da quelle di industria e artigianato (20,60%). All’interno delle PMI Innovative rientrano anche alcune società di consulenza (6,7%). Le città di Milano, Roma Torino, Napoli, Bologna e Pisa sono quelle che registrano il maggior numero di nuove PMI nel 2018 e 2019.
Cosa raccontano i dati
Dal lavoro dell’Osservatorio di Grant Thornton e Uni Pisa emerge che tre PMI innovative su quattro sono in realtà classificabili come micro-imprese. Per il 55% delle società in questione la produttività è inferiore al milione di euro. Il 70% delle nuove PMI ha meno di 10 addetti, e solo il 5% delle società ne presenta più di 50. Il 71% delle aziende censite dichiara un capitale inferiore o uguale a 100 mila Euro. Infine, la vita media delle imprese iscritte al MISE risulta più elevata nell’ultimo report: 8,43 anni, rispetto a 7,9 nel 2018. Ciò significa anche che le dimensioni contenute delle Nuove PMI sono una caratteristica di medio/lungo periodo e non una breve fase transitoria.
I fatturati da vicino
Nel complesso, la crescita media del fatturato delle imprese analizzate è stata ottima: +50,82%. Ma un quinto delle società presenta livelli inferiori a quelli del 2017. Mentre risulta in aumento il valore della produzione dal 2017 al 2019 per la classe di società comprese nella fascia di produttività 1.000.000/ 2.000.000 di euro. Più in generale, un’impresa su tre (30,30%) è compresa nella fascia che va dal milione ai cinque milioni di euro, mentre il 38,05% si colloca al di sotto del milione.
Il valore medio dell’EBITDA (capacità di generare redditività operativa) è pari a 488.000 Euro e il 74,74% delle società registra un EBITDA positivo.
Chi è al comando
Oltre il 50% delle nuove PMI iscritte nel 2019 ha una dirigenza composta da uomini di nazionalità italiana: si registra una prevalenza giovanile solo nell’11,34% dei casi e femminile nel 7,83% delle aziende esaminate dall’Osservatorio. Il 67% delle PMI con prevalenza giovanile impiega meno di 10 addetti contro il 44% delle imprese “rosa”.
Non solo: nell’84% delle PMI Innovative le figure del Presidente e dell’Amministratore Delegato coincidono, un segnale poco positivo perché significa che il livello di managerializzazione delle PMI innovative nostrane è ancora basso. Il numero medio dei soci è di 7,1 (in aumento rispetto al 2018), ma quando si superano i 5 milioni di fatturato la partecipazione dei soci cala a 4,2.
Il registro cresce, ma non quanto dovrebbe
L’Osservatorio promosso da Grant Thornton conferma che molte più imprese avrebbero diritto a essere riconosciute come innovative. “L’incremento delle iscrizioni, pur essendo uno degli indici del dinamismo del comparto, denota ancora la necessità di una maggiore consapevolezza dei vantaggi e delle opportunità che il novero all’interno del Registro comporta – ha sottolineato Alessandro Dragonetti, Head of Tax di Grant Thornton. Sono circa 20 mila in Italia le aziende con le caratteristiche per rientrare nella categoria ‘innovative’, ma solo poco più di un migliaio sono iscritte al Registro”.
Solo un migliaio di aziende sono iscritte al MISE ma circa 20 mila ne avrebbero diritto
A norma di legge, queste società iscrivendosi al registro avrebbero accesso a interessanti agevolazioni normative, fiscali, contributive e burocratiche, le stesse previste per le Startup Innovative. Perché rinunciare a semplificazioni e abbattimento dei costi di apertura, agli sgravi fiscali per impresa e investitori, alle assunzioni agevolate, all’accesso preferenziale al credito? Come afferma lo stesso Dragonetti “l’iscrizione al registro è una leva importante per le nostre piccole imprese che guardano al futuro in chiave moderna, che andrebbe dunque maggiormente promossa e sostenuta. In tale ambito una posizione determinante è quella occupata dai consulenti, chiamati a sensibilizzare i propri clienti sull’importanza dell’opportunità offerta dal MISE. La creazione del Fondo Nazionale Innovazione, nello specifico, nasce con lo scopo, tra gli altri, di operare investimenti o erogare finanziamenti alle PMI innovative”. Per maggiori informazioni sull’iscrizione è possibile visitare la pagina dedicata del MISE.