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Bootstrapping: cos’è, come funziona e come farlo

Delle startup che partono senza investimenti milionari non si parla quasi mai, eppure esistono anche quelle. Ecco sette consigli per farlo.

Il bootstrapping è il processo di avvio e lancio di una startup con pochi o nessun finanziamento o investimento esterno.

In altri termini, facendo bootstrapping i fondatori dell’azienda devono fare affidamento sulle sole proprie risorse, che si tratti di risparmi personali o prestiti di amici e familiari: evidentemente, il vantaggio di ricorrere al bootstrapping sarà quello di consentire agli imprenditori di mantenere il pieno controllo della propria azienda, non essendo vincolati a investitori o azionisti, e potendo di contro prendere tutte le decisioni da soli.

Il rovescio della medaglia è che può essere molto difficile far decollare un’azienda con il bootstrapping, poiché spesso non ci sono abbastanza soldi per assumere dipendenti o acquistare le forniture necessarie per dare alla startup il giusto impulso.

In ogni caso, chi sta pensando di avviare un’azienda, dovrebbe sempre prendere in considerazione il bootstrapping e ponderare questo approccio con tutte le principali alternative. Scopriamo insieme come funziona.

Che cos’è il bootstrapping?

Il bootstrapping è un termine correntemente usato nel mondo del business per descrivere il processo di avvio e di gestione di un’azienda con risorse limitate. Il bootstrapping è spesso praticato da imprenditori che hanno scarse risorse da investire nella propria azienda: per far decollare l’azienda si affidano ai risparmi personali o a risorse reperite presso canali non finanziari.

Con tali premesse non possiamo non rammentare come il bootstrap possa essere una proposta rischiosa per l’imprenditore, considerato che sono molte le startup che falliscono entro il primo anno. Ma per coloro che hanno successo, il bootstrapping può essere un’esperienza estremamente gratificante poiché consente agli imprenditori di mantenere il controllo completo sulle loro aziende e dà loro l’opportunità di costruire qualcosa partendo da zero.

Come funziona il bootstrapping?

In breve, il bootstrapping è un processo di autofinanziamento della propria attività realizzato reinvestendo i profitti nell’azienda o i propri piccoli capitali: i fondi così ottenuti possono poi essere utilizzati in maniera varia, sotto forma di assunzione di nuovo personale, acquisto di nuove attrezzature o espansione delle propria attività in chiave strategica.

In ogni caso, il segreto del successo del bootstrapping consiste sempre nel gestire attentamente il flusso di cassa e nel mantenere bassi i costi generali.

Tra i vari metodi più popolari di bootstrapping c’è per esempio quello noto come “lean startup“: questo approccio prevede di iniziare con un minimum viable product (MVP) e di utilizzare il feedback dei clienti per guidare l’ulteriore sviluppo dell’offerta. L’obiettivo è ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare l’apprendimento durante le prime fasi del ciclo di vita di una startup.

Un’altra strategia comune di bootstrapping è chiamata “bootstrapping per acquisizione“. Si tratta di acquisire un’azienda esistente con prodotti o servizi complementari. Ad esempio, un’azienda che produce software per le piccole imprese potrebbe acquisire una società di contabilità specializzata nel settore delle piccole imprese, realizzando così un modo efficace per entrare rapidamente in un nuovo mercato o per ampliare la propria offerta di prodotti.

Indipendentemente dalla strategia di bootstrapping utilizzata, la chiave è gestire attentamente le proprie finanze e tenere sempre d’occhio i risultati. Con un’attenta pianificazione ed esecuzione, il bootstrapping può essere un modo efficace per costruire la propria attività… senza spendere troppo.

Quali sono i vantaggi del bootstrapping

I vantaggi del bootstrapping sono molteplici. Il più evidente è forse quello che riconduce alla possibilità di avviare un’attività con un capitale molto ridotto: si tratta di una condizione particolarmente utile se non si ha accesso a forme di finanziamento tradizionali, come prestiti o capitale di rischio.

Un altro vantaggio del bootstrapping è che costringe l’imprenditore a essere molto accorto nella gestione delle proprie risorse. Quando si dispone di fondi limitati, infatti, non ci si può certo permettere di sprecare denaro in spese inutili e… anche se potrebbe sembrare a prima vista un malus, in realtà questa situazione può essere anche un aspetto positivo, in quanto può aiutare a costruire un’azienda snella ed efficiente.

Il bootstrapping permette inoltre di avere il controllo completo della propria azienda. Non dovendo fare affidamento su investitori o finanziatori esterni, l’imprenditore non deve rispondere a nessuno se non a se stesso. Questo può essere sia liberatorio che spaventoso, ma in definitiva significa che sarai tu a decidere, e a prendere tutte le decisioni sulla propria azienda.

Quali sono gli svantaggi del bootstrapping

Naturalmente, così come ci sono dei pro, ci sono anche alcuni svantaggi molto evidenti nel bootstrapping o, per lo meno, dei punti di attenzione su cui l’imprenditore dovrebbe soffermarsi nella sua fase di pianificazione strategica.

Uno di questi è intuibilmente il fatto che, avendo poche risorse a disposizione, può essere necessario più tempo per far crescere l’azienda: il fatto che sia impossibile iniettare grandi somme di denaro fin dall’inizio può infatti limitare il boost iniziale che la startup potrebbe voler attraversare.

Un altro svantaggio è che l’imprenditore potrebbe dover lavorare di più nelle fasi iniziali, dato che farà tutto da solo o con un piccolo team di dipendenti. Ma se l’imprenditore è disposto a fare uno sforzo aggiuntivo, allora il bootstrapping può essere un ottimo modo per lanciare un’impresa di successo.

Ancora, senza investitori o creditori esterni, l’imprenditore che attua una strategia di bootstrapping potrebbe avere meno flessibilità in termini di gestione dell’attività. Ad esempio, potrebbe dover generare rapidamente entrate per rimanere a galla, il che potrebbe limitare la sua capacità di sperimentare o prendere rischi.

Insomma, il bootstrapping è un ottimo modo per far decollare la propria attività con risorse limitate. Utilizzando ciò che si ha a disposizione e sfruttando la rete di contatti esistente, è possibile avviare il proprio business in modo rapido ed efficiente. Certo è che per poter avere successo con questa iniziativa bisognerà agire con creatività, passione, costanza e un extra impegno.

Le regole del bootstrapping

Molti di noi hanno grandi idee, che però restano ferme per mancanza di fondi, pensando che senza un investimento iniziale non sia possibile arrivare al successo. Il bootstrapping è quella tecnica (o più precisamente una corrente di pensiero) che ti permette di avviare la tua startup senza un investimento iniziale

Si sente molto parlare, e anche io ne parlo spesso, di startup che ricevono finanziamenti milionari, ma ciò di cui non si sente parlare, perchè fa meno notizia, è di quante volte accade che questi soldi vengano spesi male e di quando l’azienda finanziata bruci ogni possibilità di crescita e di indipendenza. Se la tua idea è buona e il tuo piano di sviluppo è ben studiato e strutturato puoi iniziare la tua attività senza grosse somme di denaro. Certo, ci vuole fegato, e molte notte insonni, ma tutto è possibile.

Ecco 7 regole fondamentali per avviare il tuo business con fondi limitati:

1. Fai ciò che sai fare

Costruisci il tuo business intorno a quello che sai. Invece di avventurarti in un territorio inesplorato, occupati di ciò che conosci bene, a ciò che ami a ciò che ti appassiona. Più eviti la necessità di competenze esterne, più potrai risparmiare sul costo di consulenti e assistenza.

2. Dillo a tutti

Urlate a tutto il mondo quello che state facendo. Parlatene con amici, familiari, colleghi della vostra attività. Mandate mail, messaggi e sbandieratelo sui vostri social network. Il passa parola può aiutare ad avere contatti commerciali, ad ampliare la vostra portata.

3 Evita spese inutili

Non lo sai ancora, ma nei prossimi mesi avrai un sacco di spese. Alcune sono inevitabili, ma dove puoi risparmia, ogni euro fa la differenza. I biglietti da visita per esempio: si passa dall’effetto in rilievo molto cool al costo di 1000 euro ai tradizionali biglietti da visita da 10 euro. Pensaci!

4. Assicurati di essere vendibile

Non basare i tuoi futuri guadagni su quello che credi che i clienti pagheranno. Accertati che il tuo prezzo sia corretto per il servizio che offri e che sia allineato alla disponibilità dei tuoi clienti. E’ fondamentale avere chiara l’idea di quali saranno i tuoi guadagni. Saprai quanto puoi spendere per il tuo business.

5. Non ci sono solo i liquidi

Stai lavorando come un pazzo, giorno e notte. I guadagni ci sono ma l’azienda non decolla. Non importa. Ricorda che non stai costruendo solo una azienda che fattura soldi. Stai costruendo un marchio. Che ha un valore. E questo può volere dire capitali in caso di vendita di una quota dell’azienda o di assunzione di un partner.

6. La pubblicità gratis

Oggi, esistono molti modi per pubblicizzare il tuo brand gratuitamente o a bassi costi. Con i social network puoi arrivare direttamente ai tuoi potenziali clienti con pochi euro. Vai dalle aziende vicine a te, bussa alle loro porte ed esponi il tuo servizio. Prenderai tante porte in faccia, ma basta un solo contatto per ripagare la fatica fatta.

7. Studia e impara

Quando si avvia un business con poco (o nessun capitale) devi essere pronto a dedicare tutto il tuo tempo alla tua azienda. Dovrai occuparti dei contatti, dei clienti, della fatturazione e dello sviluppo del tuo brand, per evitare spese inutili. Preparati a correre!

Non lasciare che i soldi ti impediscano di far crescere la tua grande idea. Certo, sarà maledettamente difficile, non dormirai e sarai stressato. Ma questo è lo spirito imprenditoriale!

Giornalista, copywriter, esperto di finanza e marketing editoriale, collabora con alcuni dei più noti network nazionali dell'informazione

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